Il corvo: spiegazione e analisi del film con Brandon Lee
La redazione cerca di analizzare il finale e alcune simbologie chiave del film
Basato sul fumetto di James O’Barr, Il corvo è la storia di Eric Draven, un musicista rock che viene resuscitato per vendicare non solo la propria morte ma anche lo stupro e l’omicidio della sua fidanzata. Il film omonimo che ne è stato tratto è uscito nelle sale nel 1994 ed è stato diretto da Alex Proyas (Io Robot, Gods of Egypt). Fanno parte del cast Brandon Lee nei panni del protagonista Eric, Ernie Hudson in quelli del poliziotto Albrecht, Michael Wincott/Top Dollar e Rochelle Davis come Sarah Mohr. Il corvo, data la complessità del simbolismo che rappresenta, merita una spiegazione e un’analisi approfondita.
L’attore protagonista Brandon Lee rimase vittima di un grave incidente sul set, venendo colpito da un colpo d’arma da fuoco. Lee morì poco dopo la fine delle riprese del film, e le parti che erano rimaste incomplete vennero girate da una controfigura, con l’aiuto degli effetti digitali. A causa della rimozione della scena che vedeva il ferimento del protagonista la sceneggiatura subì diverse modifiche a riprese quasi concluse. Il corvo è dedicato a Lee e alla sua fidanzata Eliza. Nonostante il triste epilogo legato alle sorti del protagonista, ha riscosso molte critiche positive ed è diventato un cult.
Vittime. Non lo siamo tutti? (Eric)
Indice
- La trama
- Spiegazione della simbologia ne Il corvo
- L’eterna notte del Diavolo
- Se solo smettesse di piovere
- L’assenza di legge è la nuova legge
- Storie di ordinaria follia
- Scelta dei colori e delle inquadrature
- Spiegazione dell’epilogo de Il corvo
La trama – Il corvo spiegazione
Eric Draven e la sua fidanzata Shelly stanno trascorrendo una serata tranquilla, poco tempo dopo la proposta di matrimonio di lui. In questa Notte Del Diavolo, chiamata così perché erano state previste delle esplosioni e dei disordini in città da parte di una gang di malviventi, irrompono in casa Draven alcuni di questi criminali. Uccidono Eric sparandogli e gettandolo dalla finestra, e stuprando e ferendo mortalmente anche Shelly (deceduta in ospedale dopo ore di sofferenze). La polizia non riesce ad identificarli e il caso viene abbandonato.
Il gruppo formato da T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin la fa franca e continua a fare il bello e il cattivo tempo sulla città, guidato dal temibile Top Dollar. Un anno dopo, in una notte temporalesca, un corvo si posa sulla tomba di Eric, e il ragazzo resuscita. Grazie al corvo Eric può attuare la vendetta contro coloro che hanno causato tanto dolore nella sua vita da farlo tornare dal regno dei morti. E non è intenzionato a risparmiare nessuno.
Simbologia del corvo – Il corvo spiegazione
Si dice che il corvo sia il volatile che si nutre di cadaveri, spesso cavando gli occhi dalle orbite. Il gracchiare del corvo preannuncia morte e sventura; vederne uno appollaiato su un camino è invece segno di vendetta imminente. L’opera Ars Goetia, raccolta di pratiche di magie nera, parla di un demone di nome Malphas, potente spirito a capo di legioni di demoni che, se evocato, appare come un corvo, prima di assumere forma umana. Secondo altre tradizioni dei nativi americani, l’animale rappresenta un rafforzamento della coscienza: le sue piume nere costituirebbero infatti un vero e proprio passaggio verso l’infinito. Possessore di doti divinatorie, protettore dalla magia nera e personificazione di Satana, il corvo ha affascinato tutte le culture ed è legato a molte simbologie diverse. Nel film molte di queste credenze vengono riprese, come la rappresentazione del volatile come presagio di morte per gli antagonisti della vicenda.
Corvo simbolo di vendetta. Eric torna dall’oltretomba come personificazione di Malphas per riscattare la morte di Shelly. Non solo Eric si ricollega al volatile che da il titolo al film. La figura della compagna di Top Dollar si ricollega infatti alla credenza secondo la quale i corvi becchino i bulbi oculari dei defunti. La fanciulla dai tratti vampireschi nutre infatti un’insana passione nel cavare gli occhi alle vittime designate dell’amante. Il regista ha tenuto in considerazione tutte le diverse simbologie legate all’animale, accorpandole in un unico grande manifesto di vendetta, potere e preveggenza. Nella storia l’animale dona la forza ad Eric, creando così tra i due un legame indissolubile. I due condividono la capacità di volare nella notte (nessuna scena viene ambientata di giorno), possedendo un punto di vista privilegiato sono in grado di conoscere tutto e di scoprirlo prima di tutti.
L’eterna notte del Diavolo – Il corvo spiegazione
Top Dollar e i suoi scagnozzi, amanti del caos e della guerra, assassini senza pudore e viscidi leccapiedi, rappresentano il Male dell’uomo, che sembra vivere sulla terra senza la supervisione di nessun Dio. Morte e distruzione, simboleggiati dai continui incendi che la gang pianifica per far piombare nel terrore gli abitanti, evocano alla mente un mondo ingiusto. In cui i cattivi vincono sempre e i buoni si ritrovano abbandonati, non ascoltati, vittime di un destino crudele. E il Male si alimenta della paura negli occhi delle vittime, perché, come dice Top Dollar, “tutto il potere del mondo è contenuto negli occhi”. Per questo motivo lui e la compagna sono ossessionati dai bulbi oculari, estratti con cura a tutti i cadaveri che incrociano sul loro cammino. Per loro prendere quella parte del corpo è come prendere la loro anima, vincerli una volta per tutte.
Il punto di vista del corvo invece aiuta Eric a vedere dove lo scibile umano si interrompe. Lo aiuta anche a scrutare nella mente e nei ricordi altrui (come accade quando tocca il viso del poliziotto e rivede la scena del tentato salvataggio di Shelly. Ma cos’è la Notte del Diavolo? Un susseguirsi di notti buie, mortifere, minacciose per tutti gli uomini buoni. Se il cattivo ha la meglio, il mondo necessita di un eroe, Eric. Tornato dai morti non solo per vendetta personale, ma per purificare il mondo dal marcio della società. Anche se dentro ognuno di noi alberga un lato oscuro: come spiega il capo della gang a Draven, “ogni uomo ha un Diavolo dentro, e non ha pace finché non lo trova.” Sta a lui poi decidere se diventarlo o sopprimerlo per sempre.
Se solo smettesse di piovere – Il corvo spiegazione
Se solo il mondo fosse diverso e la vita meno dura… Questo sembra suggerire Sarah, quando pronuncia con l’innocenza e la spensieratezza la frase “se solo smettesse di piovere. Paradossalmente (anche se al giorno d’oggi non sembra affatto un paradosso), si trova suo malgrado obbligata a cercare qualcosa da mangiare per non andare a letto a pancia vuota. Deve inoltre fare attenzione ai malviventi che assediano la città e si preoccupa che la madre possa morire da un momento all’altro.
È questo il futuro dei giovani d’oggi? Essere semplicemente vittime di un’eredità passata e non il male della società come tanto vituperato dai mass media. Senza più punti di riferimento, o senza più esempi corretti da seguire, si ritrovano in balia di un mondo che non accoglie e non perdona. Un mondo crudele fatto di sconfitte o vittorie prese con la forza. Se cambiassimo la nostra prospettiva e non vedessimo più la pioggia come tragica impossibilità di cambiare, ma come opportunità per lavare via tutti gli errori e ricominciare da capo, prevarrebbe la speranza di un futuro migliore. Per poi riuscire, un giorno, a portare i ragazzini a fare una passeggiata, farli guardare in alto e spiegargli che, dopo un periodo di pioggia, torna sempre il sereno.
L’assenza di legge è la nuova legge- Il corvo spiegazione
L’anarchia. Là è la vera grandezza. (Top Dollar)
Il mondo proposto dal regista assomiglia ad un grande baccanale satanico. Donne sensuali, violente e prive di inibizioni accompagnate da uomini senza morale, scurrili e attaccabrighe. La città nera come la pece è rischiarata solo dalle deboli luci al neon di locali squallidi; il cuore degli abitanti è rischiarato solo da una febbre contagiosa. La smania di urlare, farsi sentire, riversare la violenza fisica su tutto quello che capita a tiro. E poco importa se siano oggetti o uomini. La febbre indiavolata fa commettere brutte azioni, fa ferire, fa spaventare, fa uccidere. È questa la quotidianità in cui la piccola Sarah è cresciuta, con una madre tossicodipendente e di facili costumi. Gli unici amici sinceri sono il poliziotto Albrecht e i fidanzati Draven.
La gang di T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin si lascia avvolgere dalla spirale di violenza che rende la zona un’archetipo di Gotham City, e soddisfa il desiderio di potere del Diavolo. Una città senza Dio e apparentemente senza possibilità di redenzione; tutti sciacalli pronti ad approfittare della situazione di impossibilità e debolezza altrui, molto rumore e stimoli visivi (esplosioni, colori accecanti dei locali, sangue vivo, buio pesto). È questa la quotidianità a cui abituarci? Un mondo che vive solo di sofferenze, paura e prevaricazione del più forte?
Se l’ordine non viene più contemplato, affondiamo nel suo contrario: la sua regina, l’anarchia. Una, dieci, cento persone prese da questo fuoco interiore e da disagi inespressi che si uniscono, peggiorano insieme la società. La rendono marcia, gettano i valori nelle pozzanghere putride dei vicoli e non vogliono salvarsi. Se l’idea di una di queste è stata condivisa, si è creato il gruppo, l’associazione “a delinquere”.
Storie di ordinaria follia
Top Dollar sa bene cosa si debba fare per mantenere il disordine: fomentare quel risentimento e quell’odio che oramai che si sono trasformati in istituzione, in normalità. Tanto che nemmeno le forze dell’ordine si meravigliano più o tentano di combattere l’orda di criminalità che si è abbatte sulla zona. Non stiamo parlando della necessità di sopravvivere rubando o commettendo azioni riprovevoli; non è solo per il denaro che questi uomini si mobilitano. È per una ragione più sottile, e per questo più spaventosa e difficile da sradicare. Il bisogno di sfogare le proprie pulsioni violente e sopite troppo a lungo: per l’oppressione del governo, l’incasellamento di una società che non ammette i diversi e vuole raggruppare tutti in categorie prefissate.
Il bisogno di sentirsi vivi e di ribellarsi alle imposizioni, di evadere da circostanze deprimenti e buie come il cielo sopra di loro. Top Dollar fomenta gli impeti dei suoi scagnozzi facendo leva proprio su questo, sulla possibilità di rompere le righe e sentire dentro qualcosa. Sentire di essere temuti, di avere potere, di avere un senso (seppure sbagliato e distorto) nella vita. E così Eric Draven si trova a dover combattere (anche se solo per vendetta personale, quindi ben lontano dal compito di un supereroe) questa società che ha perduto la retta via, e che tristemente trova comuni queste storie di ordinaria follia.
Colori e inquadrature – Il corvo spiegazione
Il corvo è caratterizzato da una palette cromatica molto ristretta che vira dai toni del grigio e nero a quelli di un rosso acceso e di un blu elettrico. Il rosso non solo è associato alla morte, alla paura e al sangue, ma anche all’amore e alla passione, come quella di Eric nei confronti di Shelly. Nei frequenti flashback che mostrano come siano andati i fatti antecedenti all’inizio del film, è impiegato sempre il rosso. Violento e confusionario, prende il sopravvento su qualsiasi altro colore, distorto anche dai lampi del temporale. Il fuoco che i malfattori sono così ansiosi di appiccare in giro per la città ha un colore caldo che ritorna sulla stessa scala cromatica, ed è associato alla follia e alla violenza.
Il blu ne il corvo non solo simboleggia la tranquillità e la calma, ma anche isolamento e solitudine. Una freddezza che avvolge l’uomo e lo schiaccia in una vita dolorosa, sconclusionata e senza punti di riferimento. Anche le luci della pellicola sono molto particolari: come si diceva, le fonti di luminosità sono spesso i lampi, ma anche luce artificiale degli spazi chiusi. Alcune scene sono molto buie, altre sovraesposte, senza una precisa coerenza visiva. Per questo lo spettatore resta ancora più destabilizzato e in stato di confusione. Non è aiutato dalla colonna sonora invadente (sia per le musiche scelte, che per i rumori di scena).
Analisi dell’epilogo
Al termine de Il corvo, Eric riesce ad uccidere tutti i malviventi che avevano causato a lui e alla città un dolore tanto intenso quanto evitabile. Lo scontro finale con Top Dollar segna la fine di un’era dominata dal Diavolo. Sotto una pioggia scrosciante si consuma la vendetta del protagonista, animato da un sentimento tanto negativo quanto puro. Draven sa che è il momento di tornare dalla sua Shelly. Ha assolto il suo compito, la piccola Sarah è nelle mani di una madre decisa a ripulirsi dalla droga. Albrecht ha avuto la sua giustizia. Shelly ora lo aspetta a braccia aperte, illuminata da una luce che non abbiamo mai visto all’interno del film, come fosse un angelo . Nel film l’unico altro elemento bianco è il gatto Gabriel, simbolo di purezza e dal nome evocativo.
Ferito a morte dopo aver perduto l’invincibilità data dal corvo colpito, si accascia sulla lapide della fidanzata e si abbandona nuovamente alla morte: la seconda, più pacifica.
Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre.
Questa è l’ultima battuta del film recitata da Sarah. E in effetti l’amore di Draven è stato tanto esemplare da assumere connotazioni ultraterrene. Anche gli agenti atmosferici si allineano alla nuova pace ritrovata: la pioggia non si abbatte più sulle grigie case della città. Perché “non può piovere per sempre”, come dice Eric. Insomma, il vendicatore ha eseguito il suo compito e la terra, purificata, può ricominciare a fare del suo meglio per sopravvivere.