Richard Jewell: recensione del film di Clint Eastwood
La recensione del nuovo film di Clint Eastwood: Richard Jewell
Nonostante abbia 89 anni Clint Eastwood non manca l’ennesimo appuntamento alla regia con un nuovo film. Nel 2019 aveva recitato e diretto The Mule, una storia vera incentrata su un arzillo novantenne che si ritrova a fare il corriere della droga. In quell’occasione ci veniva proposto un protagonista anti-eroe, un personaggio essenzialmente diverso da quelli che hanno sempre caratterizzato il suo cinema. Il 2020 è l’anno di Richard Jewell, film di cui vi proponiamo la nostra recensione in questo articolo.
Si tratta di una storia vera incentrata su uno di quegli eroi nazionali che tanto piacciono al nostro “pluridecorato regista”. Qualcosa di molto simile era già successo con American Sniper (Bradley Cooper) e soprattutto con Sully (Tom Hanks). Nel 2018 con Ore 15:17 attacco al treno, film fallimentare e disastroso sotto diversi punti di vista, Eastwood aveva riproposto il suo ideale di eroe moderno: una persona comune al posto giusto e nel momento giusto. Richard Jewell è esattamente questo; è la storia di un uomo comune che salvò centinaia di vite dall’esplosione di un ordigno. Se volete saperne di più proseguite con la lettura della nostra recensione di Richard Jewell, il nuovo film di Clint Eastwood. Buona lettura.
Indice
Richard Jewell recensione
Atlanta, Olimpiadi estive del 1996. “C’è una bomba a Centennial Park, avete trenta minuti”. Ecco in breve il primo turning point della trama di Richard Jewell, film basato su una storia vera. Il protagonista Richard (Paul Walter Hauser) è un membro della security prestante servizio alle Olimpiadi di Atlanta. Una sera, durante un concerto a Centennial Park, si accorge della presenza di uno zaino sospetto. Grazie al suo spiccato senso del dovere ed alla sua maniacale attenzione ai protocolli di sicurezza riuscirà a far evacuare il più possibile la zona salvando centinaia di vite.
Il trionfo da eroe dura però solo tre giorni; infatti da agente modello Richard diventa improvvisamente il sospettato principale dell’FBI. Seguono 88 giorni di inferno, tra processi mediatici, interrogatori, perquisizioni ed umiliazioni personali. Sorretto dall’avvocato Watson Bryant (l’oscar per Tre manifesti a Ebbing Sam Rockwell) e da sua madre (la Kathy Bates di Misery non deve morire) il nostro agente è pronto ad affrontare le accuse dei federali.
Richard Jewell recensione: breve analisi
Richard Jewell è l’ennesima prova alla regia per un veterano del cinema come Clint Eastwood. Ancora una volta una storia vera su una persona comune che si eleva ad eroe moderno. Una sceneggiatura scritta dal candidato oscar Billy Ray (Captain Phillips con Tom Hanks) che riadatta alla perfezione gli eventi dell’ormai lontano 1997. Il film non celebra solamente un uomo ma condanna anche i metodi, il cinismo e l’ipocrisia dei media e di un’agenzia investigativa come l’FBI. Eastwood ci mostra come l’opinione pubblica possa improvvisamente cambiare mandando in frantumi la vita di un onesto cittadino. Richard Jewell è una pellicola su un processo sociale e giuridico, su una cieca caccia alle streghe, una mattanza pubblica spietata e sconsiderata. Meglio avere un colpevole da condannare che un eroe in cui credere. Facile pensare a come tutto ciò esista anche oggi, se possibile anche in maniera amplificata per colpa dei social.
Clint Eastwood dipinge un’America che condanna il suo stesso eroe, una persona che a distanza di anni, se pur scagionata, viene ancora identificata come il colpevole dell’attentato terroristico.Ciò che notiamo è un ammonimento nei confronti di un sistema diabolico che ha rischiato di annientare la vita di un essere umano. Richard Jewell non è un genio, è obeso, vive ancora con la madre, vorrebbe diventare un poliziotto ma continua ad essere licenziato nei vari lavori di sicurezza che svolge. Non è altro che la persona giusta nel momento giusto che fa la cosa giusta, quella cosa irripetibile che salva centinaia di persone e che capita una sola volta nella vita. Non è un supereroe e nemmeno un super poliziotto. Il film non è tanto sulla sua figura quanto sul caso ingiustamente montato contro di lui. Clint Eastwood ha voluto semplicemente rivendicare giustizia per questo spiacevole capitolo della recente storia americana.
Richard Jewell recensione: conclusioni
C’è ritmo ed anche una perfetta miscela di dramma e thriller, elementi che ci hanno accompagnato per tutti i 129 minuti di girato. Il film è praticamente un palcoscenico a tre con un Sam Rockwell nei panni dell’avvocato deus ex machina dotato di un carisma ed una forza che spaccano letteralmente la scena in due; questo almeno fino a metà film quando invece emerge definitivamente la personalità più profonda di Richard e tutta la sofferenza della madre. I due sono stati interpretati dai rispettivi Walter Hauser (Tonya) e Kathy Bates, due prestazioni superlative fondamentali per la riuscita dell’intero dramma. L’espediente tecnico di ricorrere alla vignettatura agli angoli del frame in alcune delle inquadrature rende meglio l’idea di un Richard Jewell continuamente tenuto sotto osservazione e sottoposto all’occhio inquisitore anche di noi spettatori.
Tiriamo quindi le somme al termine di questa nostra recensione su Richard Jewell, ultima fatica alla regia dell’inossidabile Clint Eastwood. Rispetto agli ultimi due suoi lavori questa volta siamo stati pienamente soddisfatti dalla visione di una storia talmente assurda da sembrare frutto dell’immaginazione. La coerenza con i personaggi ed i fatti storici, la regia, la recitazione, i dialoghi tutto sembra combaciare alla perfezione come gli ingranaggi di una macchina ben oliata, un qualcosa a cui ci ha spesso abituato il cinema di Clint Eastwood. Per molti aspetti prevedibile ma comunque appassionante dal primo all’ultimo minuto.
Richard Jewell ha una struttura narrativa che per molti aspetti è simile a quella du Sully con Tom Hanks. È riuscito anche nell’impresa di farci momentaneamente dimenticare del peggiore Eastwood mai visto in Ore 15:17 attacco al treno. Non vi resta quindi che seguire il nostro consiglio e correre al cinema per conoscere una storia che nessuno dovrebbe mai dimenticare.
Richard Jewell
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Interpretazione
- Dramma e thriller con un buon ritmo
- Eccessivamente lineare
Lati negativi