Fantasy Island: recensione del film horror targato Blumhouse
Un'isola in grado di realizzare i desideri è al centro del nuovo horror della Blumhouse
Da un decennio c’è una casa di produzione che ha rilanciato il genere horror con una formula che funziona. Stiamo parlando della Blumhouse Productions, i cui film incassano molto a fronte di un budget contenuto. Purtroppo quello che a volte viene a mancare è la qualità. È proprio il caso di Fantasy Island, di cui vi presentiamo la nostra recensione. Questo nuovo horror dalle sfumature fantasy è l’adattamento cinematografico di Fantasilandia, serie tv della ABC, andata in onda anche in Italia fra gli anni ’70 e ’80. Il materiale di partenza ha subito un mutamento verso tinte più dark e spaventose, mantenendo però l’elemento fantasy principale.
Al centro della storia c’è una misteriosa isola tropicale, in cui ogni desiderio può essere realizzato. Un gruppo di persone vi si recherà per realizzare le loro personali fantasie, ma ognuno di loro non sa che sta andando incontro a qualcosa di pericoloso e mortale. Con il meccanismo rodato e funzionante della Blumhouse e la regia di Jeff Wadlow (Obbligo o verità, Kick-Ass 2), Fantasy Island sembra destinato a diventare il prossimo horror della stagione ad avere buoni incassi. C’è anche un cast di volti noti, proveniente soprattutto dal mondo delle serie tv. Sfortunatamente sul fronte della qualità, ma anche dell’intrattenimento, siamo in territori scoraggianti.
Indice
Trama – Fantasy Island recensione
Fantasy Island è una bellissima isola tropicale in cui si trova un lussuoso resort. Questo è diretto dall’enigmatico Mr Roarke (Michael Peña), il quale promette a tutti i suoi ospiti di realizzare le loro personali fantasie. Sull’isola giunge un gruppo di persone vincitrici di un contest per godere di tutti i privilegi di Fantasy Island. Melanie (Lucy Hale) vuole vendicarsi delle cattiverie subite da una sua ex compagna di scuola. Elena (Maggie Q) invece desidera ripercorrere i suoi passi per avere finalmente un matrimonio e una famiglia. Poi c’è Patrick (Austin Stowell) con il desiderio di diventare un soldato. Completano il gruppo i fratelli Bradley (Ryan Hansen) e Brax (Jimmy O. Yang) che vogliono unicamente divertirsi e avere tutto.
Il gruppo si chieda come farà Mr. Roarke a esaudire le loro fantasie. Quando queste iniziano a realizzarsi, Melanie e gli altri scopriranno che qualcosa di oscuro si cela dietro tutto questo. Ben presto i sogni si trasformano in incubi mortali, da cui sembra impossibile sfuggire. Lasciare l’isola non è possibile: l’unica soluzione è scoprire i segreti di Mr. Roarke e, soprattutto, della misteriosa Fantasy Island.
Fai attenzione a ciò che desideri – Fantasy Island recensione
Il produttore Jason Blum, con la sua Blumhouse productions, sta pian piano riportando in auge vecchi franchise, tramite il suo impianto produttivo ormai ben noto e funzionante. La serie tv Fantasilandia è rientrata in questi piani, dando vita a Fantasy Island. Il film diretto da Jeff Wadlow stravolge l’atmosfera del prodotto televisivo, andando verso territori più oscuri, mantenendo però il messaggio principale: il cosiddetto “Careful what you wish for”. I protagonisti, infatti, una volta viste realizzate le loro fantasie, si trovano ad affrontarne le conseguenze, anche quelle più spaventose e mortali. Uno spunto narrativo intrigante per un divertimento in stile horror. Fantasy Island sembra infatti puntare proprio a quello, senza prendersi sul serio. È chiaramente un prodotto di serie B che fra thriller, horror e fantasy punta all’intrattenimento soprattutto del pubblico più giovane.
Questo meccanismo era già alla base del film precedente di Wadlow, Obbligo o verità, in cui un gruppo di adolescenti si ritrovava ad affrontare una versione mortale del famoso gioco. Anche in quel caso la formula era la stessa: low budget, blandi momenti di spavento e qualità di serie B. Nonostante tutto però era in grado di intrattenere lo spettatore. Con Fantasy Island, invece, non si raggiunge neanche questo obiettivo. Difficile trovare un elemento positivo nella pellicola: tensione e spaventi sono al minimo, il lato tecnico è da dimenticare come anche la sua sceneggiatura. Con l’obiettivo di arrivare soprattutto a chi richiede uno scarso impegno nella visione di un film, Fantasy Island sembra quasi voler insultare lo spettatore e metterne a dura prova la pazienza.
Quando mancano qualità e intrattenimento
Nella sua struttura complessiva, il film cerca nella parte iniziale di creare mistero e determinate aspettative. Con una location da sogno e uno spunto di partenza intrigante, tutto sembra perfetto per una pellicola di intrattenimento. Tutto ciò fallisce miseramente nel suo sviluppo. A livello di sceneggiatura si naviga decisamente in cattive acque. La storia si trascina per troppo tempo sui pochi argomenti in ballo, dividendosi fra i segreti dell’isola o quelli di Mr. Roarke, fino al segreto che lega tutti gli ospiti. La fine sembra non arrivare mai, poiché si tenta ogni volta di allungare il brodo con qualche effetto sorpresa, generando così unicamente noia. I 110 minuti complessivi risultano dunque interminabili. Il plot twist finale, inoltre, non provoca alcun effetto sorpresa, risultando anzi quasi ridicolo.
L’intrattenimento dello spettatore è dunque messo alla prova. Sul fronte dello spavento, poi, non ci sono miglioramenti: ogni momento di terrore e di tensione è eccessivamente blando. L’unico metodo per terrorizzare lo spettatore, anche qui, è il jumpscare, o meglio una catena infinita di jumpscares che alla lunga annoiano. Oltre all’intrattenimento manca anche un minimo di qualità nella pellicola. Il livello tecnico di Fantasy Island è profondamente deludente, tra una regia inesistente e un montaggio pessimo. Saltano agli occhi infatti diversi raccordi di trama fortemente slegati fra loro. Siamo quindi nei territori più sconfinati di un prodotto di serie B.
Giudizio finale – Fantasy Island recensione
Quello che si chiede solitamente a prodotti poco impegnativi, anche di serie B, è di intrattenere o divertire lo spettatore. Proprio nel film vi è una battuta a proposito degli horror: perché la gente li va a vedere? Per poter provare qualcosa, dall’ansia alla paura fino anche a un possibile divertimento. L’aspetto paradossale è che Fantasy Island fallisce proprio in questo: non spaventa, non intrattiene e non appassiona. Il film quindi manca persino il bersaglio principale dei prodotti di serie B. Sembra quasi esserci di fondo una mancanza di rispetto per lo spettatore, anche quello con le più basse aspettative.
Fantasy Island dunque è una pessima macchia sul curriculum della Blumhouse Productions. Siamo lontanissimi da horror come Insidious, Sinister, Oculus – Il riflesso del male ma anche dai prodotti più discutibili del marchio, come Obbligo o verità o Ouija. Con un cast di volti noti, come Michael Peña (The Martian, Ant-Man) Lucy Hale (Pretty Little Liars) e Maggie Q (Divergent), un target di riferimento giovanile, e un budget contenuto, il film purtroppo non mancherà di incassare. Un aspetto che sicuramente non perdona il pessimo risultato finale. Non resta che sperare nei prossimi prodotti targati Blumhouse ovvero L’uomo invisibile e The Hunt.
Fantasy Island
Voto - 4
4
Lati positivi
- Lo spunto narrativo di Fantasilandia unito all'horror
Lati negativi
- Non spaventa e non intrattiene
- Anche se è un prodotto di serie B, non si trova un minimo di qualità
- Regia e montaggio pessimi