Mewtwo Strikes Back: Evolution – Recensione del film Pokémon distribuito da Netflix
Il primo film dei Pokémon torna su Netflix in una veste completamente nuova
Mewtwo Strikes Back: Evolution, di cui presentiamo la recensione, arriva finalmente su Netflix. Il film nonostante rappresenti il ventiduesimo capitolo della saga cinematografica animata del mondo Pokémon è il primo ad essere realizzato interamente in CGI. I mostriciattoli tascabili e i loro allenatori sono stati così trasformati in complessi modelli 3D, determinando un profondo distacco dal mondo in due dimensioni a cui tutti i fan del brand sono abituati.
La pellicola rappresenta il remake del primissimo film animato della saga “Pokémon il film – Mewtwo contro Mew”, seguendone pressoché pedissequamente ogni scena. Mewtwo Strikes Back Evolution è da inquadrare all’interno di un più vasto progetto di modernizzazione che The Pokémon Company sta portando avanti nel campo dell’animazione. Lo scopo della compagnia è presentare al grande pubblico i primi film e le prime puntate della serie animata in una nuova veste. “Il film Pokémon – Scelgo te!” uscito nel 2018 rappresenta per esempio il remake dei primi episodi della celebre serie televisiva andata in onda per la prima volta nel 1997. L’obiettivo è chiaro, presentare sotto una luce più appetibile ai giovani i Pokémon e tutto ciò che li circonda.
Se da un lato questa politica va a strizzare l’occhio alle nuove generazioni dall’altro va ad ignorare quelle vecchie; i nati tra gli anni ’80 e ’90 adesso non sono più bambini e gradirebbero prodotti più maturi ed adatti alla loro età. A differenza di altre saghe videoludiche quella Pokémon sembra invece voler rimanere ancorata sempre agli stessi stilemi; evitando di introdurre novità sostanziali sia nel mondo dei videogame che in quello dell’animazione. Mewtwo Strikes Back Evolution va ad inserirsi nel filone “potrei ma non voglio”, la novità rappresentata dalla tecnica di realizzazione non si riflette in nessun modo in un’innovazione nelle tematiche e/o nella trama. L’ennesima occasione sprecata.
Indice
Trama – Mewtwo Strikes Back Evolution, la recensione
Il Dr. Fuji, rinomato scienziato dalla smisurata conoscenza, è stato assunto dal perfido Giovanni, leader del Team Rocket. Il suo scopo è sfruttarne l’esperienza nell’ambito della genetica Pokémon e dar vita così ad una potentissima arma vivente. Secondo i progetti di Giovanni lo studioso e il suo team avrebbero dovuto clonare il leggendario Pokémon Mew per dar vita ad una nuova ed inedita creatura dai poteri sconfinati. L’ambiziosa ricerca va a buon fine, il Dr.Fuji riesce a dar vita al potentissimo Mewtwo, partendo dalle tracce di DNA di Mew. Risvegliatosi all’improvviso dal profondo sonno in cui gli scienziati lo costringevano il clone Pokémon apprende con sorpresa della sua natura di “doppio”.
In preda alla confusione e ad una rabbia irrefrenabile Mewtwo distrugge il laboratorio dove era stato concepito e fugge in cerca di risposte. Dopo un lungo peregrinare arriva a New Island, spoglio isolotto che decide di trasformare nella sua dimora e nella sede della sua sfida; il temibile Pokémon decide infatti di convocare gli allenatori più forti del mondo per poterli sconfiggere e impartire una sonora lezione al genere umano. Tra coloro che Mewtwo decide di invitare sull’isola ci sono Ash, Misty e Brock insieme a tutte le loro amate creature tascabili. I protagonisti della storia riescono a raggiungere New Island, non senza difficoltà, in compagnia di Jessie, James e Meowth, membri del Team Rocket. Una volta al cospetto di Mewtwo i ragazzi si rendono conto che quella che doveva essere una semplice lotta Pokémon è invece una vera e propria lotta per la sopravvivenza.
Un’occasione sprecata
Non tutti sanno che il primo film dei Pokémon arrivò in occidente in una versione pesantemente censurata; l’obiettivo era chiaramente quello di dar vita ad un prodotto il più family friendly possibile. Le scene tagliate si inseriscono fra il ritrovamento del DNA di Mew e il risveglio di Mewtwo, dando un senso molto diverso all’intera storia. Il Dr. Fuji inizia i suoi esperimenti di clonazione non per ottenere un Pokémon invincibile ma per riportare in vita la sua defunta figlioletta. Quello che la miope censura occidentale ha fatto è chiaro, nascondere agli occhi del pubblico un tema allora scottante come la clonazione umana. Questo ha modificato completamente il background di Mewtwo, uno dei personaggi più interessanti e meglio scritti della serie. Cercando di mettere una toppa la parte di film tagliata è stata inserita come extra nel lungometraggio Mewtwo Returns con il nome di The Uncut Story Of Mewtwo’s Origin.
Il coraggio mostrato in Mewtwo Strikes Back Evolution nell’utilizzo di una nuova tecnica di animazione doveva essere accompagnato da un egual coraggio nell’innovare la trama e le tematiche affrontate; su tutto potevano essere facilmente inserite nel remake le scene tagliate. Facendo ciò si sarebbe finalmente resa giustizia al personaggio di Mewtwo e a chi a suo tempo scrisse la storia originale. Ne sarebbe derivata una storia più matura ma non per questo meno digeribile anche dal pubblico dei più piccoli; offrire più strati di lettura avrebbe dato al film una marcia in più garantendogli anche una longevità maggiore. Ciò che rimane della visione è infatti solo un effimero senso di nostalgia verso un qualcosa che per tutti i nati tra gli anni ’80 e gli anni ’90 ha rappresentato un vero e proprio evento.
Aspetto tecnico – Mewtwo Strikes Back Evolution, la recensione
Per giudicare la CGI, tecnica fino ad oggi mai utilizzata per un film animato Pokémon, è necessario dividere gli elementi di Mewtwo Strikes Back Evolution in tre diversi gruppi: location, Pokémon ed esseri umani. La computer grafica da il meglio di sé nel ricreare le complesse ambientazioni in cui i protagonisti della storia si muovono; il mare in tempesta, la villa e il campo di battaglia dove si svolgono gli scontri principali sono sicuramente ben realizzati ed estremamente evocativi. Tra top e flop si inseriscono invece i modelli dei Pokémon, così come in Detective Pikachu la possibilità di abbandonare l’animazione in 2D ha permesso di esplorare una serie di texture diverse per i singoli mostriciattoli tascabili. I risultati sono altalenanti, se in alcuni casi il grado del dettaglio è estremo e molto curato in altri si hanno risultati poco soddisfacenti; un chiaro esempio sono le fiamme di Rapidash.
La vera nota dolente è rappresentata dai personaggi umani, il risultato finale infatti ha un impatto più che negativo durante la visione. Se in alcuni momenti gli animatori sono riusciti ad ottenere per i movimenti dei protagonisti una fluidità accettabile in altri l’impressione è che quelli che vediamo siano dei pupazzi. Sembra di trovarsi di fronte ad uno strano ibrido tra animazione digitale e animazione stop motion, senza però la magia di quest’ultima. Se la via dell’animazione Pokémon è questa la speranza per il futuro è che ci si concentri maggiormente sugli aspetti negativi di Mewtwo Strikes Back Evolution cercando di migliorarli.
Considerazioni finali
Il sunto di questa recensione di Mewtwo Strikes Back Evolution è: se l’obiettivo della era giocare sull’effetto nostalgia ci si è riusciti quasi in pieno. Un profondo contributo è dato dalla scelta, estremamamente saggia a parer nostro, di richiamare i doppiatori originali. Se lo scopo era invece quello di rinnovare il brand dandogli nuova linfa vitale, beh, il risultato è piuttosto altalenante, sia dal punto di vista realizzativo che di quello delle tematiche affrontate. Aggiungere più livelli di lettura nei film di animazione è possibile, gli esempi più banali sono i film Disney, quelli Pixar e, rimanendo in Giappone, quelli targati Studio Ghibli. Offrire la possibilità di godere del mondo animato Pokémon ad un pubblico più ampio permetterebbe da un lato di coltivare una nuova fanbase, dall’altro di rafforzare il legame con i fan della prima ora, oramai cresciuti.
La speranza per i fan dei Pokémon è che in futuro si cerchi di andare oltre lo svolgere il semplice “compitino”, introducendo il giusto grado di novità in ognuna delle componenti dei film. Produrre remake è legittimo, solo nella misura in cui non si vadano a riproporre in modo asettico personaggi e storie già affrontati in passato. Il film si mostra infatti fin dal primo fotogramma come una semplice riproposizione di cose già viste e già ampiamente digerite dalla maggior parte del pubblico.
Mewtwo Strikes Back: Evolution
Voto - 6
6
Lati positivi
- Operazione nostalgia riuscita quasi nella sua totalità
- Realizzazione di alcuni Pokémon
- Realizzazione delle location
Lati negativi
- Realizzazione dei modelli umani in CGI
- Assenza di omogeneità nel risultato finale della modellazione in 3D
- Mancata innovazione nella trama e nelle tematiche