L’amica geniale 2: recensione della serie tv Rai
È tornata la seconda stagione della serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante
L’amica geniale 2 – Storia del nuovo cognome è tornata e con lei anche la Ferrante Fever e noi ve ne presentiamo la recensione. La serie è tratta dalla tetralogia dei romanzi di Elena Ferrante. La scrittrice napoletana è una delle più recenti personalità che si cela dietro un presunto pseudonimo. Scelta di anonimato che ricorda, tra i tanti, gli esordi delle sorelle Brontë, ma che al giorno d’oggi non fa altro che accrescere il grande fascino intorno a questa storia. La seconda stagione è ispirata al secondo volume: Storia del nuovo cognome e ci mostra una nuova importante fase della vita di Lila e Lenù.
Ritornano e vestire i loro panni le giovanissime Gaia Girace e Margherita Mazzucco che, continuando sulla scia della prima stagione, alzano l’asticella delle loro performance. Questa stagione è potente, viscerale, emotiva e brutale, così come la loro vita. La serie ha riscosso un successo notevole non solo in Italia ma anche in America dove è stata trasmessa dal canale via cavo HBO. Canale che trasmetterà anche questa seconda stagione, ma senza dilungarci troppo vi proponiamo la nostra recensione de L’amica geniale 2.
Indice
- La trama
- Lila la “strega”
- Ma quanto sei intelligente, quanto sei coraggiosa!
- La potenza di un libro
- Considerazioni tecniche
- Considerazioni finali
Trama – L’amica geniale 2 recensione
La storia riprende esattamente da dove si era conclusa nella prima stagione. Lila ha accettato di sposare Stefano Carracci, con lo scopo di finanziare l’attività di calzaturificio del padre e del fratello. Nelle nuove puntate vediamo le dinamiche di coppia dei due, un matrimonio che per Lila e Stefano non ha mai avuto lo stesso significato. La situazione precipita e i rapporti si inaspriscono ma al fianco di Lila c’è sempre Lenù. Ben presto per le due si delineano stili di vita profondamente diversi: l’una studentessa e l’altra moglie “premurosa”.
Ma Lila non si piegherà mai al ruolo che Stefano e tutto il circolo Carracci-Solara vuole imporle. Nonostante questi cerchino di farle capire che deve stare ai loro ordini, essendo i finanziatori dell’impresa, Lila riesce sempre a tenere in mano le redini della situazione. La storia si evolve con altalenanti avventure, tra cui una lunga vacanza ad Ischia e il ritorno dei Sarratore. Si svilupperanno dinamiche che metteranno a rischio la loro amicizia ma che al contempo porteranno Lenù verso un processo di grande crescita.
Lila la “strega”
Lila e Lenù sono al centro della storia dell’Amica geniale. Entrambe così diverse eppure così unite fin da bambine. In questa stagione le vediamo cambiare e nella nostra recensione cercheremo di approfondirle meglio. Lila è sempre stata la più “forte” tra le due, quella che riesce a far sentire la sua voce urlando a squarciagola. Non le interessa cosa il mondo pensa di lei, se qualcosa non le sta bene non si fa problemi nel cambiarlo e lo fa diverse volte. Accade quando Stefano si illude di aver sposato una donna tranquilla, forse un po’ capricciosa ma che poi sarà in grado di controllare. Ma Lila non ha mai pensato di cedere e si ribella. Purtroppo non sempre con successo, potendo fare poco contro la forza dell’uomo bruto. Nel rione anche i Solara sembrano attratti da lei, dalla sua creatività e da quel fuoco ribelle che cova dentro.
Un fuoco che sembra placarsi quando si allontana dal rione. Ischia in estate è il luogo in cui Lila inizia a scoprire che il mondo è molto altro. La vediamo intraprendere un percorso che potremmo definire di crescita al contrario. Al rione si sposa giovanissima, lavora, si sporca le mani nella bottega con il fratello. Ad Ischia invece legge, studia e vive una vera e propria adolescenza con il primo “amore”, un amore così diverso da Stefano. Da adulta torna adolescente; dopo la fase ribelle c’è quella tranquilla che porta ad una nuova Lila, inedita per gli spettatori. Lila non è altro che una ragazza che negli anni ’60 vuole imporsi in quella società così prepotentemente patriarcale, dettando le proprie regole. Un personaggio incredibilmente complesso, potente e sconvolgente, interpretato magistralmente dalla giovanissima attrice che incanta gli spettatori davanti allo schermo, come Lila fa con i suoi lettori.
Ma quanto sei intelligente, quanto sei coraggiosa!
All’opposto di Lila c’è Lenù. Elena è timida, silenziosa e intelligente e riesce ad essere ciò che gli altri si aspettano da lei. La sua vita, al contrario di quella di Lila, è dedita allo studio, ad ottenere il massimo dei risultati. Attraverso lei e i suoi ottimi voti, attraverso i libri, Lila vive la vita che non ha potuto avere. L’una c’è sempre per l’altra. Il rapporto tra le due è profondo e complesso, a volte Lila è inspiegabile persino agli occhi di Lenù. Eppure questa è l’unica che lascia entrare nella sua vita. Anche Lenù ha vissuto un percorso di crescita e attraverso questo ha raggiunto la sua indipendenza. Non quella economica, ma quella da Lila, dal suo fascino, dal suo fuoco. Loro sono competitive e alla base del loro rapporto c’è anche questo. Elena vive per tanto, forse troppo tempo, all’ombra di Lila, riuscendo finalmente ad uscirne.
Si affaccia poi al mondo dei circoli intellettuali e la sua strada si incontra di nuovo con Nino Sarratore. La vacanza ad Ischia assume ben presto per lei un altro significato. L’ingombrante e potente presenza dell’amica si impone di nuovo sulla sua vita ed è proprio questa vacanza che le fa capire quanto abbia bisogno di allontanarsi da lei. Inizia un percorso di crescita e a suo modo si allontana anche lei dal rione. Si impone per far valere questa sua scelta dimostrando a tutti come anche la docile e silenziosa Lenù abbia un fuoco dentro, sebbene questo non bruci con la rabbia e il furore di Lila. Riesce così con dolore a staccarsi da lei non solo allontanandosene ma anche con un’azione liberatoria, quasi sfiancante che la prosciuga, ma che al contempo la libera. Un’amicizia viscerale a cui però nessuna delle due vuole rinunciare.
La potenza di un libro – L’amica geniale 2 recensione
Nel rione e nella Napoli degli anni ’60 lo studio era considerato un privilegio, qualcosa da “signori”. Per famiglie povere come quelle di Lenù e Lila, non era minimamente concepibile spendere soldi per i libri che non fossero quelli di scuola. Eppure la storia di questa saga, a guardar bene, gira proprio intorno ai libri. Questi sono i fedeli compagni di Lenù, regali prima della maestra Oliviero e poi della Galiani, due figure fondamentali nella storia di Elena. La prima ha visto fin da piccola il potenziale di Lenù (e anche quello di Lila) e ha continuato ad aver a cuore la sua istruzione, incitandola a coltivarla. La seconda allo stesso modo sprona Elena a dare sempre il meglio di sé e a non sottovalutare il suo potenziale. Ed è grazie a loro che i libri si fanno strada nella vita di Elena e Lila e le portano lontano.
Ad Ischia Lila si avvicina ai libri e Lenù comprende, quasi con un po’ di paura, il potenziale che Lila potrebbe raggiungere. Il libro non è solo un insieme di fogli, in questa storia lo vediamo nel suo più alto e vero significato. Diventa un’arma, qualcosa di incredibilmente potente, ma anche una via di fuga. Per entrambe, ma soprattutto per Lila, vissuta per tanto tempo lontana da questi, costretta a sopprimere il suo genio. Il libro diventa una forma di emancipazione, uno strumento che le apre mille orizzonti. Ma è anche, agli occhi degli altri, un pericolo. Tutte e due con un libro diventano pericolose per quella società che le vuole chiuse in un negozio a prendere ordini. Ed è proprio con uno di questi che la storia comincia, un libro di magia e di fuga attraverso la fantasia, da quel mondo ottuso del rione per due amiche geniali.
Considerazioni tecniche
Continuiamo la nostra recensione de L’amica geniale 2 concentrandoci sulle questioni tecniche. Alla regia ritroviamo Saverio Costanzo che ripropone la storia divisa in otto episodi. La sceneggiatura e i dialoghi sono semplici ma di qualità, riuscendo ad emozionare lo spettatore e a farlo riflettere. L’ambientazione si alterna, da quella del rione a Napoli fino a Pisa. Il primo è ricostruito nei minimi particolari per trasmettere agli spettatori tutta la verosimiglianza e catapultarli in un periodo storico fatto di povertà e precarietà, ma anche di innovazione e lusso.
Eccezionali la fotografia e la regia che ci mostrano un’attenzione ai piccoli dettagli con inquadrature ricche di emotività. Altra novità è la sigla di apertura, accesa con una predominanza di blu e con una musica incalzante. La storia è sempre narrata dalla voce fuori campo di un’Elena adulta che ci guida tra i pensieri di una versione più giovane di se stessa.
Considerazioni finali
Concludiamo la nostra recensione de L’amica geniale 2, dandone un giudizio assolutamente positivo. Il prodotto è indubbiamente di grande qualità sotto tutti i punti di vista. Ogni scelta è ponderata con attenzione e cura, dai dialoghi ai costumi, senza parlare poi delle performance di altissima qualità delle due attrice protagoniste. Unica pecca che ci sentiamo di segnalare è il ritmo della narrazione che a tratti può risultare un po’ lento e noioso. Tuttavia è la storia stessa con la sua ambientazione e i suoi personaggi a dettare questi tempi.
L’amica geniale si riconferma non solo un grande successo, supportato anche dagli ottimi ascolti ottenuti, ma anche un prodotto potente e importante nel panorama della televisione italiana.L’amicizia profonda, viscerale e a tratti tossica tra due ragazze che crescono in una realtà complicata e che cercano, a modo loro, di farsi strada e di dettare le proprie regole rompendo gli schemi imposti. Una storia di rivalsa, crescita e indipendenza, che trasmette agli spettatori un messaggio potente. Una storia che tratta temi a 360° e lo fa, magistralmente, senza peli sulla lingua.
L'amica geniale 2
Voto - 9
9
Lati positivi
- Storia potente
- Ottime interpretazioni delle attrici
- Ottima caratterizzazione dei personaggi
Lati negativi
- Ritmo a tratti lento
Bellissimo e affascinante