Gentefied: recensione della serie originale Netflix
La nuova, intelligente e ironica commedia su una famiglia messicana
Sappiamo tutti che questi giorni non sono affatto facili. Ci aspetta un lungo periodo di quarantena o comunque di spostamenti limitati. Ma cerchiamo di non scoraggiarci; per fortuna abbiamo tante alternative per trascorrere questo tempo improvvisamente libero. Noi di FilmPost proviamo a starvi vicino suggerendovi tanti articoli con le ultime news e tante top dei migliori film secondo il nostro parere. Per quanto riguarda le serie televisive invece, questa settimana vi consigliamo la nuova serie Netflix, Gentefied, di cui vi proponiamo la nostra recensione.
Gli ingredienti della serie sono: una famiglia unita guidata da un nonno unico, quattro nipoti con tanti sogni, speranze e anche qualche paura; una realtà sociale in apparenza complicata, amore e tanti, ma tanti deliziosi tacos. La serie è nata da un’idea di Marvin Lemus, Linda Yvette Chávez e prodotta da America Ferrera. Joaquín Cosío già visto in Narcos Mexico, Joseph Julian Soria, Karrie Martin e Carlos Santos di 2 Broke Girls sono i protagonisti di questa ironica ed intelligente commedia.
Indice
Trama – Gentefied recensione
Nel quartiere di Boyle Hights, la famiglia Morales guidata dal nonno Casimiro, detto Pop, cerca di mandare avanti il ristorante di famiglia. La crisi ha investito tutto il quartiere e Mama Fina’s, il ristorante di tacos del quartiere non ne è uscito indenne. Il proprietario dello stabile minaccia la vendita e lo sfratto in caso di mancato pagamento, ma i soldi purtroppo non ci sono. Pop e i suoi nipoti, Erik, Ana e Chris, cercano di trovare una soluzione. Chris, il nipote che dopo una laurea in economia ha fatto strada nell’ambito della ristorazione, cerca di proporre nuove idee.
Ma per Pop e soprattuto per Erik, la tradizione e l’orgoglio messicano, non possono essere contaminati dall’innovazione dei “bianchi”. I due cugini, sebbene litighino in continuazione, si impegneranno a modo loro per cercare di risollevare le sorti del ristorante. Anche Ana, la nipote aspirante artista, cerca di guadagnare qualcosa con lavoretti saltuari, in attesa della grande opportunità. La famiglia cercherà quindi tra alti e bassi di preservare e salvaguardare non solo il ristorante, ma ciò che questo rappresenta ai loro occhi e a quelli del quartiere.
La famiglia tra innovazione e tradizione
Il cuore della serie è la famiglia. Nella nostra recensione di Gentefied cerchiamo di analizzarla meglio. Pop è il capo famiglia, un uomo dal cuore buono per cui i suoi nipoti sono il tesoro più prezioso. Rimasto vedovo ha continuato a gestire il ristorante con il loro aiuto. Sebbene in tempi di crisi Pop non smette mai di supportarli, incoraggiandoli a fare ciò che amano. Ma l’uomo è anche tradizionalista e vede tutto ciò che è innovativo o diverso, come un pericolo. A proporre il cambiamento c’è Chris. Il ragazzo ha abbandonato il quartiere per l’università e per il suo sogno di diventare uno chef. Ma la realtà della vita lo ha riportato a casa e con il suo talento e la sua passione cercherà di portare una ventata di novità al Mama Fina. Al suo opposto c’è Erik, in apparenza testa calda, ma intelligente e dall’animo buono.
Farà fatica ad accettare il cambiamento, ma capirà come spesso sia necessario. Al di fuori del ristorante c’è Ana. La giovane è piena di sogni e questo suo fantasticare cozza spesso con la vita frugale e spenta che la madre conduce per prendersi cura della famiglia. A supportare i suoi sogni oltre al nonno, c’è anche Yessika la sua ragazza, particolarmente coinvolta nella realtà sociale del quartiere. Ed è proprio questo l’altro grande protagonista della serie. Un quartiere che vive nella povertà, in cui non è solo la famiglia Morales ad avere problemi. La tradizione e l’identità del posto sono caduti sotto i colpi della modernità. Le scelte sono due: sopravvivere adeguandosi o fallire e cedere definitivamente al controllo dei ricchi pronti a stravolgerne l’identità. Il messaggio della serie è far capire che per quanto i soldi siano importanti, l’ identità è l’unica cosa che non può essere comprata.
Considerazioni tecniche – Gentefied recensione
Sebbene Gentefied si presenti come una commedia, dietro c’è molto altro. La sceneggiatura è scritta in modo intelligente con dialoghi non eccellenti, ma che comunque spingono a riflettere e mandano un messaggio. La storia è distribuita in maniera coerente nel corso delle dieci puntate da 30 minuti. Questa scelta ne rende godibile la visione, supportata anche dalla colonna sonora ricca di musica messicana. Le canzoni e i riferimenti culturali impreziosiscono l’atmosfera della storia e ne intensificano il valore. La fotografia, con un intelligente uso di colori, mostra agli spettatori il crudo volto della povertà, ma anche la stessa realtà che riprende vita ed esplode di colore
Nonostante la serie non faccia sconti, riesce a trattare con sensibilità e tatto tematiche difficili. Dando spazio al tema della povertà e mostrando senza maschere gli stati d’animo dei protagonisti. Nonostante le difficoltà però, c’è comunque un’atmosfera di ottimismo e di ironia. Elementi che alleggeriscono anche le scene più emotivamente difficili per gli spettatori e per i protagonisti. I personaggi sono costruiti bene con delle storie e percorsi che porteranno alcuni di loro ad un graduale cambiamento, rivelandosi delle piacevoli sorprese per gli spettatori.
Considerazioni finali
Concludiamo la nostra recensione di Gentefied consigliandovene la visione. La serie è un buon prodotto di intrattenimento che riesce a far divertire e allo stesso tempo a far riflettere. È un buon equilibrio di genuinità e semplicità che ci ricorda come il mondo che tante serie televisive mostrano, non è sempre quello vero. Con la sua natura a 360°, la serie ci mostra senza macchinazioni o decorazioni, uno spaccato di vita di un quartiere che sarà forse povero economicamente ma ricco emotivamente. Un invito agli spettatori ad apprezzare la cose nella loro massima semplicità e naturalezza, senza preoccuparsi di abbellirle o modificarne l’essenza.
La serie è anche un elogio alla famiglia; a come spesso ci si allontani ma si torni sempre a casa e come l’unità, l’affetto e l’amore che lega i suoi membri sia il tesoro più prezioso. Un’ esortazione a non arrendersi mai davanti alle difficoltà e cercare sempre il lato positivo in ogni situazione, non importa quanto difficile possa sembrare. Insomma un piccolo regalo che Netflix ci ha fatto, in questi giorni in cui ci si sente un po’ persi e soli. Un prodotto che senza particolari pretese riesce però ad arrivare al cuore di chi lo guarda.
Gentefied
Voto - 7
7
Lati positivi
- Storia intelligente e ironica
- tono leggero
Lati negativi
- storie di alcuni personaggi non approfondite adeguatamente
- eventi narrativi lasciati in sospeso