Cinema e/è arte – Il colore nel Cinema
In questo articolo abbiamo deciso di trattare un argomento abbastanza ostico: il colore nel cinema! Analizzeremo l’ importanza del colore portando come esempio alcuni film. Non solo! Faremo anche alcuni riferimenti alla pittura e alla fotografia cercando, nel nostro piccolo, un parallelismo tra le varie arti.
Il colore nel cinema: impatto visivo ed emozionale
Prima di addentrarci nell’argomento desideriamo precisare che il seguente articolo non è un trattato che definisce rigorose regole sul colore nel cinema; E solo una nostra analisi personale. Per esprimere alcuni concetti abbiamo citato un grande teorico del colore, Wassily Kandinsky, ed in particolar modo il suo “Lo spirituale nell’arte” in cui il pittore russo pone le basi di una teoria sui colori.
Abbiamo pensato di suddividere questo articolo sul colore nel cinema in tre sezioni.
Ti interessa sapere cosa pensiamo noi di Filmpost sul colore nel cinema? Bene allora non ti resta che proseguire! Buona lettura.
Parte 1: la teoria del colore di Wassily Kandinsky
Nell’ormai lontano agosto del 1910 Wassily Kandinsky termina uno degli scritti più innovativi e particolari del secolo. Lo spirituale nell’ arte è un libro di avanguardia in cui Kandinsky definisce la sua teoria sul colore.
Secondo Kandinsky il colore agisce su due livelli, uno fisico e uno psichico.
Il primo livello, quello fisico, si basa sull’ “impatto estetico” che il colore ha sulla nostra retina e quindi sulla nostra corteccia occipitale dove viene elaborato e analizzato dal nostro cervello. E’ la “concreta sensazione visiva ” che abbiamo nel momento in cui osserviamo una particolare cromia. Kandinsky inoltre teorizza un vero e proprio “movimento” dei colori. Quelli caldi e luminosi si avvicinano allo spettatore, hanno un movimento centrifugo. Quelli freddi e scuri si allontanano dando un senso di profondità e calma, hanno un movimento centripeto. L’occhio è abbagliato ed attratto da colori chiari e caldi mentre sprofonda in colori scuri e freddi. Questo concetto è vero anche per la fotografia e per il cinema. I colori chiari e caldi richiamano l’ attenzione dell’occhio umano in una sorta di rapimento romantico.
Il secondo livello di analisi, quello spirituale, è ovviamente più profondo. Il colore viene elaborato dal nostro cervello, si va oltre ai caratteri puramente estetici e si arriva ad un piano emozionale. Nascono associazioni di idee che “arrivano all’anima”. C’è innanzitutto un collegamento della vista con i cinque sensi per cui un colore può rimandare a un gusto o profumo (giallo-limone-acido) o ad una sensibilità tattile o uditiva di tipo musicale. Ma un colore può rimandare anche a elementi visivi (rosso->sangue->violenza) e infine emozionali (violenza-> paura). I colori quindi, una volta elaborati dal nostro cervello, grazie ad associazioni di idee come esperienze e memorie personali, generano delle emozioni e sensazioni varie.
“Il colore è il tasto. L’ occhio è il martelletto. L’ anima è un pianoforte con molte corde. L’ artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’ anima” (Wassily Kandinsky).
Parte 2: Colori complementari, caldi vs freddi, dominanza cromatica
Colori complementari
I colori complementari creano contrasto e dinamismo ma aiutano anche a bilanciare la scena restituendo un’ immagine armoniosa e piacevole.
Facciamo degli esempi pratici.
Partiamo con una famosissima foto divenuta ormai un’icona di National Geographic: l’afghana Sharbat Gula di Steve McCurry. Lo sguardo in camera è magnetico, colmo di rabbia e paura; la foto si carica di drammaticità. Completano la bellissima luce calda sul volto e l’ armoniosità cromatica del verde (occhi, sfondo, dettagli del vestito) e del rosso (vestito) che sono i due colori complementari rappresentativi dello scatto. L’ accostamento tra rosso e verde genera contrasto e tensione accentuando la drammaticità dello scatto unitamente all’espressione e allo sguardo in camera.
Sharbat Gula (National Geographic), Steve Mccurry
In ambito cinematografico riportiamo come esempio un frame estratto dalla pellicola coreana I Saw The Devil. Osserviamo le due dominanti colore complementari: il verde (telo) ed il rosso (sangue e luci). C’è contrapposizione e bilanciamento, non solo dal punto di vista puramente estetico/visivo (due colori complementari accostati) ma anche da quello emozionale (il verde trasmette tranquillità, il rosso sangue e violenza).
I saw the Devil
Nella pittura citiamo come esempio La danza di Matisse che si caratterizza per l’ utilizzo di accesi colori complementari stesi con forza e accostati tra loro per rafforzare il contrasto cromatico e la vivacità dell’ immagine.
La danza, Matisse
Colori caldi e freddi
Il rapporto tra colori caldi e freddi è simile a quello tra complementari. Come affermava Kandinsky l’accostamento di colori caldi e freddi genera armonia e tensione spirituale. Si tratta quindi di un discorso sovrapponibile a quello dei colori complementari.
Partiamo con la fotografia. Nello scatto del fotografo Magnum Alex Webb oltre al bel contrasto tra chiaro e scuro risalta il piacevole accostamento e bilanciamento di tonalità calde e fredde. C’è la netta contrapposizione tra il rosso del libro da una parte e l’ azzurro chiaro della maglietta dell’ uomo dalla parte opposta, a sua volta in contrasto con la luce calda della scena.
Alex Webb, Magnum photos
Nella pittura prendiamo come esempio un’opera di Kandinsky, Arco nero. Sulla destra del dipinto una macchia rossa cattura immediatamente la nostra attenzione. Quest’ area colorata si espande in alto a sinistra e viene controbilanciata dalle meno appariscenti tonalità fredde sul lato opposto che sembrano quasi “indietreggiare”. Queste due chiazze di colori caldi e freddi sono connesse da un arco nero; sulla sua cima l pittore ha raffigurato un disco colorato che è la sintesi cromatica delle due macchie sottostanti. E’ certamente una composizione drammatica, si avverte quasi una lotta, una tensione tra un’area rossa di pura energia espansiva e una blu che sembra retrarsi. Ma c’è anche equilibrio e armonia; l’ arco nero e il disco colorato in alto aiutano a bilanciare l’opposizione cromatica del dipinto.
Arco nero, Wassily Kandinsky
In campo cinematografico gli esempi sono numerosissimi.
Nella scena di Arancia Meccanica in cui Alex DeLarge torna a casa dopo la prigionia assistiamo ad un interessante esercizio cromatico del maestro Stanley Kubrick. Nei suoi film il colore ha sempre un ruolo importante, soprattutto il rosso ed il bianco. In questa scena c’è un dramma e tensione: Alex torna a casa dopo tanto tempo ma scopre di essere stato rimpiazzato. Osservando il frame notiamo un bel “contrasto incrociato” tra colori caldi e freddi: pareti, vestiti, blu su rosso, rosso su blu… Il contrasto tra colori rende dinamica e drammatica la scena ma allo stesso tempo bilancia ed equilibra la composizione del fotogramma.
Arancia meccanica
Nel fotogramma di Star Wars: Il risveglio della forza il contrasto tra colori caldi e freddi è visivamente piacevole (livello fisico descritto da Kandinsky) e rimanda all’eterna lotta tra bene e male…
Star Wars: il risveglio della forza
…così come può rimandare ad una scelta
Enter the Matrix
Di seguito alcuni esempi in cui il contrasto tra colori caldi e freddi rende più accattivante l’ immagini ed enfatizza la tensione in scena:
A bittersweet life
Grand Budapest hotel
Suspiria
Scarface
Eyes wide shut
Dominanti colore
La dominanza colore crea uno stile ed un mood.
In fotografia prendiamo come esempio un altro bellissimo scatto di Steve McCurry che ritrae una tempesta di sabbia in arrivo. Dominano esclusivamente colori caldi che rendono la scena molto accattivante. C’ è una sorta di “coerenza cromatica” in tutti gli elementi della foto. Inoltre le tonalità calde suggeriscono anche movimento, frenesia, pericolo. Il rosso rimanda anche alla sensazione del “calore” enfatizzata dalle figure che strette tra loro.
Steve Mccurry
Nella pittura prendiamo come esempio un famoso quadro del grande Van Gogh
I Girasoli, Van Gogh
Di seguito un esempio in ambito cinematografico:
Grand Budapest Hotel
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Parte 3: analisi del colore nel cinema
Analizziamo adesso alcuni dei principali colori esclusivamente in ambito cinematografico. Un colore può assumere diversi significati pertanto è particolarmente importante il contesto.
Colori caldi
I colori caldi (prevalentemente giallo, arancione e rosso) richiamano l’ attenzione, creano dinamismo, ravvivano la scena; sono “energia espansiva”. Vi siete mai chiesti perché nella sala operatoria il colore predominante è il verde (tranquillità, stasi) e non il rosso? Vi siete chiesti perché a volte annunci particolarmente importanti o di pericolo sono evidenziati in rosso? I colori caldi esprimono anche drammaticità e violenza (soprattutto il rosso e le tonalità più scure dell’arancione). Proprio per questa “drammaticità implicita” sono in grado di enfatizzare le emozioni messe in scena.
Il Rosso
“Il rosso che di solito abbiamo in mente è un colore dilagante e tipicamente caldo, che agisce nell’interiorità in modo vitalissimo, vivace e irrequieto[…] dimostra un’energia immensa e quasi consapevole[…] Il rosso caldo chiaro (Saturno) assomiglia un po’ al giallo medio e dà sensazioni di forza, energia, tensione, determinazione, gioia, trionfo (puro). Dal punto di vista musicale ricorda il suono delle fanfare con la tuba: forte, ostinato, assordante. Il rosso medio, come il cinabro, ha la stabilità di un sentimento profondo: è come una passione che arde senza scosse, una forza sicura di sè che non è facile soffocare, ma si può spegnere nel blu come un ferro infuocato nell’acqua.
Il rosso cinabro suona come una tuba e si può paragonare a un forte rullo di tamburi[…] Il rosso freddo (per esempio la lacca di garanza)[…] sembra più passionale, meno dinamico […] Ricorda i toni appassionati, medi e gravi del violoncello. Il rosso freddo, quando è chiaro[…] esprime una gioia adolescenziale, come una fanciulla fresca, giovane, innocente[…] si può facilmente tradurre coi toni più alti, chiari e cantabili del violino… è molto usato per gli abiti delle ragazze[…] Il rosso cinabro suona come una tuba e si può paragonare ad un forte rullo di tamburo”
(Lo spirituale nell’ arte, Wassily Kandinsky).
Il rosso è un colore vivo, dinamico.
Può rappresentare passione e amore.
American Beauty
Sin City
Her
Ha la capacità di enfatizzare il tono drammatico di una scena sinergizzando con musica ed immagini. E’ questo il caso, ad esempio, della sequenza del film Philadelphia dove Andrew Beckett (Tom Hanks), ormai consumato dall’HIV, recita La Mamma Morta interpretata da Maria Callas.
Philadelphia
E’ il colore del sangue, rimanda all’azione e alla violenza.
Solo Dio perdona
Natural Born Killers
Scarface
Shining
300
Il cacciatore
Può creare tensione e un senso di pericolo imminente.
Odissea nello spazio
Il rosso è un colore drammatico che segnala il pericolo e richiama la visione del sangue; agisce da catalizzatore della paura. Particolarmente adatto per gli horror movie..
It (2017)
Suspiria
Dracula di Bram Stoker
L’ Arancione
“L’arancione è come un uomo sicuro della sua forza, che dà un’ idea di salute. Il suono sembra quello di una campana che invita all’ Angelus, o di un robusto contralto, o di una viola che esegue un largo” (Lo spirituale nell’ arte, Wassily Kandinsky).
L’ arancione esprime azione, forza, sicurezza. Mantiene diverse caratteristiche del rosso ma vengono meno altri significati come amore, passione, violenza. E’ per molti versi similare al giallo.
E’ uno dei colori più utilizzati in Mad Max: fury road; enfatizza l’azione e la frenesia della scena.
Mad Max: Fury Road
Lo ritroviamo anche nel lungometraggio di Refn, Solo Dio Perdona. E’ associato soprattutto al personaggio interpretato di Ryan Gosling in una tonalità rosso-arancio; esprime forza, sicurezza, determinazione, azione.
Solo Dio perdona
L’ arancione si associa alla sensazione del calore; adatto per ambientazioni esotiche ma anche ostili, come il deserto o l’atmosfera di un altro pianeta. Contribuisce inoltre a creare tensione, azione ed anche mistero. Viene spesso sfumato con varie tonalità di rosso.
Star Wars: Il risveglio della forza
Blade Runner 2049
Dune
The Martian
Il Giallo
“La visione diretta del giallo rende ansiosi, emozionati, eccitati e rivela la violenza del colore, che agisce prepotentemente su di noi… Un giallo così intenso è come il suono sempre più acuto di una tromba o quello sempre più assordante di una fanfara… Da un punto di vista psicologico può raffigurare la follia, intesa non come malinconia o ipocondria, ma come accesso di furore, di irrazionalità cieca, di delirio. Un malato infatti aggredisce la gente all’ improvviso, getta le cose per terra, disperde inutilmente le sue energie in tutte le direzioni, fino all’esaurimento” (Lo spirituale nell’ arte, Wassily Kandinsky).
Il giallo è il colore del sole, della luce. Nelle sue tonalità più chiare, attira ed eccita l’occhio. Riprende alcune delle caratteristiche dell’arancione con cui può essere talvolta sfumato. A seconda delle scene in cui è inserito aiuta ad esprimere frenesia, azione, vitalità, energia, pazzia, stravaganza, bizzarria; può associarsi alla malattia.
In Kill Bill le squillanti trombe della soundtrack Green Hornet (strumento associato da Kandinsky al giallo) accompagnano l’ ingresso in scena di Uma Thurman in moto e tuta gialla. Tonalità virate al giallo (seppur pallido e sbiadito) ricorrono anche nel combattimento contro gli 88 folli.
Kill Bill Vol. 1
La luce sfumata di cromie giallo-arancio ricorre anche in alcune “scene action” di City of God.
City of God
In Sin city, come nel fumetto originale, il giallo è utilizzato in maniera selettiva per Roark Jr.(That yellow bastard). Simboleggia la pazzia ma anche la malattia fisica.
Sin City
Nel film Apocalypse now il giallo rimarca il carattere eccentrico e folle del colonnello Kilgore (Robert Duvall)..Mi piace l’ odore del napalm al mattino..
Apocalypse now
Altra pellicola con una buona rappresentanza di gialli è sicuramente Enemy di Villeneuve con Jake Gyllenhaal (tratto dall’Uomo duplicato di Saramago). La paletta del film, in realtà, è abbastanza complessa; essenzialmente la luce vira al seppia ma anche a varie sfumature di gialli tendenzialmente un po’ sbiaditi, sicuramente meno energici e vitali rispetto agli esempi precedenti. La scelta dei colori in Enemy aiuta a creare atmosfera e mistero. Il giallo è un colore che allude anche al bizzarro, all’insolito, alla pazzia. Dal punto di vista puramente estetico crea uno stile originale e caratteristico. E’ anche un colore particolarmente amato ed usato dal regista Villeneuve, legato alla sua infanzia.
Enemy
Rosa: Più particolare e meno rappresentato rispetto alle altre tonalità calde. Si può associare alla sensualità e alla femminilità.
The Wolf of Wall Street
Colori freddi
I colori freddi esprimono, tendenzialmente, tranquillità, calma, meditazione, isolamento, solitudine, tristezza. Kandinsky teorizzava che a differenza delle tonalità calde quelle fredde si “allontanano” dallo spettatore, hanno un “movimento centripeto” e danno senso di profondità; sono “statici” e non “rapiscono” la vista come i colori caldi.
Il Blu (e azzurro)
“Il blu è il colore tipico del cielo. Se è molto scuro dà un’ idea di quiete, se precipita nel nero acquista una nota di tristezza struggente, affonda in una drammaticità che non ha e non avrà mai fine; se tende invece ai toni più chiari… diventa invece indifferente e distante, come un cielo altissimo. Più è chiaro, meno è eloquente… Da un punto di vista musicale l’azzurro assomiglia a un flauto, il blu a un violoncello o, quando diventa molto scuro, al suono meraviglioso di un contrabbasso; nella sua dimensione più scura e solenne ha il suono di un organo.” (Lo spirituale nell’ arte, Wassily Kandinsky).
Di seguito esempi in cui la tonalità di blu/azzurro è utilizzata per esprimere tranquillità, quiete, silenzio…
The Revenant
… ma anche meditazione e quiete prima di una battaglia..
Caccia a ottobre rosso
Può assumere toni drammatici e “depressi”…
Solo Dio perdona
… e la sensazione del freddo.
Edward Mani di forbice
Eternal sunshine of the spotless mind
Il Viola
“Il viola dunque è un rosso fisicamente e psichicamente più freddo. Ha in sè qualcosa di malato, di spento, di triste… Assomiglia al suono del corno inglese, delle zampogne, e quando è profondo, al registro grave dei legni (per esempio al fagotto).” (Lo spirituale nell’ arte, Wassily Kandinsky).
Il viola esalta il senso di tristezza insito anche nel blu profondo. Esprime anche lutto e malattia. E’ un colore molto utilizzato da Tim Burton.
Solo Dio perdona
Dark Shadows
The Nightmare before Christmas
La sposa cadavere
Il Verde
“Il verde assoluto è il colore più calmo che ci sia: non si muove, non esprime gioia, tristezza, passione, non desidera nulla, non chiede nulla… Questa assoluta assenza di movimento… può venire a noia… Da un punto di vista musicale esprimerei il verde assoluto con i toni calmi, ampi, semigravi del violino.” (Lo spirituale nell’ arte, Wassily Kandinsky).
Il verde nasce dal giallo e dal blu. E’ un colore che esprime quiete, “è immobile, privo di movimento”.
Può esprimere tranquillità ma anche noia, monotonia, immobilità del tempo, ripetizione di noiose routine, prigionia:
Hunger
Il miglio verde
L’uomo senza sonno
Il verde è un colore molto ricorrente in Blade Runner di Ridley Scott dove aiuta ad esprimere malinconia, squallore, noia e solitudine alludendo anche alla vita da schiavi condotta dai replicanti oltre al degrado della società e della metropoli di L.A.
Blade Runner
Fight Club è un film pieno di verde, soprattutto nelle scene iniziali che si muovono nella monotonia e noia della routine di una persona comune, come se niente avesse un senso. Anche qua come ne L’uomo senza sonno il protagonista è insonne. Il verde è nel simbolo di Starbucks (la galassia Starbuks!!), nelle luci e negli sfondi. Insonnia, routine, monotonia, noia. E’ una tranquillità morbosa. “Sono il dotto biliare di Jack!!”
Fight Club
Il verde è il colore della natura che rimanda all’idea di aria aperta, libertà, tranquillità, riposo, silenzio.
Into the wild
E’ il colore di una tranquilla vita felice e spensierata in un paesaggio bucolico.
Il signore degli anelli: la compagnia dell’ anello
E’ linfa vitale: è il colore della speranza e della rinascita.
Dallas Buyers club
Il verde si ritrova come tonalità dominante in quei film in cui i protagonisti assumono droghe, farmaci o vengono avvelenati da sostanze tossiche. Si allude ancora alla “natura” in quanto queste sostanze sono dei derivati naturali.
In Natural born killers i protagonisti cercano in una farmacia l’antidoto per il veleno del serpente a sonagli da cui sono stati morsi.
Natural born killers
Mark Renton (Ewan McGregor) che fuma in Trainspotting. Il verde allude alla sensazione di tranquillità e pace indotta da alcuni stupefacenti.
Trainspotting
Altri colori
Il Bianco
“Il bianco … è quasi il simbolo di un mondo in cui tutti i colori, come principi e sostanze fisiche, sono scomparsi. E’ un mondo così alto rispetto a noi che non ne avvertiamo il suono. Sentiamo solo un immenso silenzio che, tradotto in immagine fisica, ci appare come un muro freddo, invalicabile, indistruttibile, infinito… E’ la giovinezza del nulla, o meglio un nulla prima dell’ origine, prima della nascita. Forse la terra risuonava così, nel tempo bianco dell’ era glaciale.” (Lo spirituale nell’ arte, Wassily Kandinsky).
Il bianco è un colore puro, asettico.
E’ segregazione.
Qualcuno volò sul nido del cuculo
E’ isolamento, silenzio, pace, ovattamento dei sensi.
The Hateful eight
Blade Runner 2049
E’ vita, ma anche un limbo o qualcosa oltre la vita, sospeso nel tempo e nello spazio.
2001: Odissea nello spazio
Diverso è’ l’utilizzo del bianco in Arancia Meccanica. Stanley Kubrick utilizza questo colore a tradimento. Il bianco è purezza, candore, asetticità. Nel capolavoro di Kubrick il suo animo è corrotto. Tutto ciò che è bianco rimanda a violenza (i costumi dei drughi, o l’opera fallica mortale) e alle droghe (latte +).
Arancia Meccanica
Il Grigio
“Il grigio è silenzioso e immobile. La sua immobilità, però, è diversa dalla quiete del verde…Il grigio è l’ immobilità senza speranza.” (Lo spirituale nell’ arte, Wassily Kandinsky).
Così come il verde il grigio esprime immobilità, monotonia… Ma a differenza del verde è vuoto, senza speranza.
In American Beauty Lester Burnham (Kevin Spacey) vive schiavo della sua routine. La prigionia di Lester ci viene metaforicamente mostrata quando ad esempio si masturba rinchiuso nella doccia o quando il suo volto si riflette sul monitor tra scritte e numeri. Il colore che predomina è appunto il grigio: vestiti, computer, pareti…
American beauty
Conclusioni
Questo articolo è solo un breve flash su un argomento troppo vasto per essere trattato in così poche righe. Noi di Filmpost speriamo solo di aver creato curiosità e alimentato la vostra passione per il cinema.
Leggi anche: cinema e arte cinema e Salvador Dalì
Crediti
– Lo spirituale nell’arte, Wassily Kandinsky (Testi e documenti, SE)
– Eric Kim, blog fotografico