Tornare a vincere: recensione del dramma sportivo con Ben Affleck

La recensione del film che parla di una rinascita fisica e spirituale, grazie a determinazione e voglia di ricominciare

Jack Cunningham è un ex promessa del basket. La sua vita da adulto non è quella che si aspettava: è diventato infatti un carpentiere e ha problemi con l’alcol. il suo stato psico-fisico è dovuto a due traumi che non riesce a superare, il fallimento del suo matrimonio e la morte prematura del figlioletto. Quando sembra che le cose possano solo peggiorare, ecco che il rettore del suo vecchio liceo lo contatta e gli chiede aiuto. La squadra di pallacanestro della scuola ha appena perso l’allenatore e non se la passa molto bene. Forse con i consigli di un cestista come Jack potrebbe risollevarsi. Questa è la recensione di Tornare a vincere.

Il film del 2020 è diretto da Gavin O’Connor, regista di The accountant e Warrior. Fanno parte del cast Ben Affleck (Triple frontier, L’amore bugiardo, Argo), Al Madrigal (La scuola serale), Michaela Watkins (Good boys), e Janina Gavankar (Star Wars – L’ascesa di Skywalker). Scopriamo insieme pregi e difetti di questo film nella nostra recensione di Tornare a vincere.

Non possiamo cambiare il passato, Jack. Possiamo soltanto decidere come andare avanti.

Indice

La trama – Tornare a vincere, la recensione

Jack Cunningham si trascina in una vita che non è quella che si aspettava. Da liceale con molto talento per il basket, ha abbandonato l’opportunità di ricevere una borsa di studio prestigiosa a causa della mancanza di interesse del padre assente. Da quel giorno non ha più preso in mano un pallone, ha trovato lavoro in un cantiere edile e dedica ogni momento libero della giornata a bere. La birra e qualsiasi tipo di alcolico sono i fedeli amici che lo attendono ogni sera quando esce dal lavoro, nel bar del paese. Gli permettono di dimenticare, seppure solo per qualche ora, i traumi che ha subito. Il matrimonio è fallito e l’ex compagna si è rifatta una vita. Il figlio che li univa è morto all’età di 9 anni a causa di un tumore.

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Tornare a vincere. Warner Bros. Pictures, Bron Creative, Mayhem Pictures, Film Tribe

Quando visita la sorella e la madre ai pranzi di famiglia, è lo zio solo e ubriaco da tenere sotto controllo. Sembra che la situazione non gli dispiaccia, fino a quando è cercato dal rettore del suo vecchio liceo, che gli chiede aiuto. La squadra di pallacanestro della scuola è molto scarsa, e in più è appena rimasta senza allenatore. Il rettore chiede a Jack di incaricarsi del compito e di guidare i ragazzi con i suoi consigli e tecniche di gioco. Il liceo è di stampo cristiano e il modo di esprimersi dell’ex cestista non è esattamente in linea con le regole. Tuttavia, Jack accetta il ruolo di coach e comincia a conoscere i ragazzi, riscoprendo la passione per uno sport che non aveva più praticato.

La mossa giusta

Qual è la prossima mossa giusta? Una volta Jack lo sapeva: aveva un futuro pieno di possibilità davanti a sé, e tutto il tempo del mondo per realizzarle. Ora però non lo sa più. È un uomo adulto solo e alcolizzato, senza uno scopo. Si volta indietro e sapeva qual era il suo posto, al fianco di una donna e pronto a sostenere un figlio, destinato a crescere e diventare grande e forte. Qual è la mossa giusta? Sembra che se lo chieda ogni mattina quando si sveglia, si fa la doccia e sorseggia la sua prima birra della giornata. Se lo domanda anche la sera, quando i pensieri urlano così tanto che rifugiarsi in un bar è la soluzione più veloce che gli salta in mente.

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Tornare a vincere. Warner Bros. Pictures, Bron Creative, Mayhem Pictures, Film Tribe

Poi, all’improvviso, un nuovo incarico come allenatore. Un dress code e un certo comportamento sono necessari, quindi Jack prova a mettersi in riga. Gli schemi di gioco e le partite sembrano assorbire la negatività e le domande senza risposta: perché hanno preso suo figlio e non qualcun altro? Perché non è riuscito a dimostrare alla moglie che poteva essere una persona migliore? Nessuno potrà mai rispondere a queste domande, ma deve cercare di accettare quello che è stato. Accettare non significa rendere più giusto ciò che è stato, ma permette di allontanare i demoni interiori che non ci lasciano più vivere. La mossa giusta, per Jack e per chi si sente arrivato sul fondo, è provare ad investire su una rinascita: una squadra di basket, una passione, un lavoro, una persona alla quale teniamo. Aiutare per aiutarsi. Costruire qualcosa per rinascere.

Accettare il passato – Tornare a vincere, la recensione

Jack è attanagliato dai sensi di colpa, lo abbiamo già accennato all’inizio della nostra recensione di Tornare a vincere. Per come è andata a finire con la moglie, che sembra felice tra le braccia di un altro. Per come è andata a finire col figlio, che non ha vinto contro il tumore che lo ha portato via appena bambino. Traumi che non si dimenticano facilmente: quando si ha a che fare con la morte e la solitudine, rialzarsi e guardare al futuro con ottimismo è uno sforzo sovrumano. Anche solo indirettamente, tutti siamo stati toccati da sofferenze di questo tipo e conosciamo bene gli effetti che hanno sulla psiche e sulla qualità di vita. Se niente è più importante, si perde anche l’attenzione alla salvaguardia di sé. Ed è proprio questo il punto. Restare a guardare la nostra esistenza che scorre via o salvaguardare quello che è rimasto?

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Tornare a vincere. Warner Bros. Pictures, Bron Creative, Mayhem Pictures, Film Tribe

Jack è abituato a costruire, è ciò che fa ogni giorno nel cantiere dove lavora. Quando si tratta di lavorare su se stesso, le cose si fanno complicate. Annegare i dispiaceri nell’alcol può sembrare una via d’uscita temporanea ma non è certo un rimedio. Per quanto sembri impossibile, la soluzione è solo una, secondo la filosofia di Tornare a vincere: rimettersi in piedi e guidare i passi traballanti tra i pensieri negativi e i fallimenti. Fino a quando non saranno diventati passi stabili e sicuri, su una via che non è più di compianto per sè, ma che diventa voglia di volersi bene. Per Jack, volersi bene significa anche giocare a basket, lo sport che lo aveva accompagnato per tutta la sua adolescenza. Quando comincia ad allenare la squadra, sente riemergere in lui il fuoco della competitività.

Osservazioni tecniche – Tornare a vincere, la recensione

Proseguiamo la nostra recensione di Tornare a vincere con alcune considerazioni tecniche. Il film si apre con una scena iniziale in completa assenza di dialoghi, accompagnata solo dalla colonna sonora che sarà il filo conduttore di tutta la storia. Tornare a vincere fonda la sua forza sui silenzi e sull’espressività degli attori, in particolare di Ben Affleck, convincente e in grado di sostenere quasi da solo tutto il film. Passando all’aspetto visivo, i colori freddi la fanno da padroni, rischiarati appena da un’illuminazione fioca e proveniente da lampadine, insegne notturne, sole morente. Le inquadrature si concentrano sui numerosi primi piani e lenti zoom in. Presenti anche dei fermi immagine utilizzati per segnalare i punteggi delle squadre di basket rivali al termine di ogni partita, utili anche per spezzare e rendere più dinamica la narrazione. Restiamo sul concetto di fruizione facilitata della storia, ma dal punto di vista contenutistico.

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Tornare a vincere. Warner Bros. Pictures, Bron Creative, Mayhem Pictures, Film Tribe

Troviamo diversi elementi qua e là che ci aiutano ad entrare nella vita del protagonista, senza il bisogno di lunghe spiegazioni. Dallo sguardo di Affleck sul lavoro e dall’abitudine di riempire i thermos da caffè con l’alcol, è semplice dedurre che l’uomo non sia felice. L’inquadratura di una lattina di birra anche nella doccia di casa, fa intendere che la sua sia una vera dipendenza. Infine, da uno stralcio di telefonata intuiamo che era sposato e il suo nome sulla maglia nella palestra del liceo mostra la bravura nel gioco. Tutto considerato, si tratta del classico film da “rinascita sportiva” ma aggiunge il dramma familiare in modo più intenso, concentrandosi meno sui ragazzi della squadra ma più sul loro allenatore. Il titolo originale del film oggetto della nostra recensione, Tornare a vincere, è The way back: un ritorno alla passione per lo sport, alla responsabilità e ad un tentativo di felicità.

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Tornare a vincere

Voto - 6

6

Lati positivi

  • Interpretazione di Ben Affleck
  • Finale scontato ma non per questo col classico lieto fine
  • Colonna sonora

Lati negativi

  • Presenti alcuni cliché dei film "sportivi"
  • Può risultare noioso a tratti

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