Skam Italia 4: recensione della quarta stagione della serie teen italiana
La quarta stagione di Skam Italia disponibile su Netflix e TIMvision
Tornano, in contemporanea su Netflix e TIMvision, le storie di Eva, Giovanni, Filippo, Silvia, Federica, Martino, Niccolò e Sana. Ed è proprio Sana ad essere la protagonista principale di Skam Italia 4, di cui vi proponiamo la nostra recensione. Nella prima stagione di Skam – remake dell’omonima serie teen novegese – creata e diretta da Ludovico Bessegato, i protagonisti erano Eva e Giovanni, nella seconda Martino e Niccolò e nella terza Eleonora e Edoardo. La quarta stagione apre finalmente una finestra sul mondo di Sana, la giovane italo-tunisina di fede musulmana schietta, intelligente, motivata e determinata.
Nel corso dei suoi 10 episodi, Skam Italia 4 ci porta a conoscere il lato più intimo e personale di Sana, finora rimasto quasi del tutto nascosto. La struttura della quarta stagione è del tutto simile a quella delle prime 3. La storyline principale domina la narrazione, mentre le altre sottotrame si incrociano ad essa, compenetrandola e arricchendola. Analizziamo ora la quarta stagione di Skam Italia e scopriamo le ragioni che confermano la riuscita e il successo della serie di Ludovico Bessegato.
Indice:
- La trama: Sana
- Alla ricerca di un equilibrio
- Uno sguardo inedito e attento sulla comunità musulmana in Italia
- Considerazioni tecniche
- Conclusioni
La trama: Sana – Skam Italia 4, la recensione
Sana, Eva, Federica, Silvia e gli altri ragazzi del gruppo si preparano ad affrontare l’ultimo anno di liceo. Mentre le quattro amiche organizzano la vacanza post maturità in Grecia, Sana si sente via via tagliata fuori dal gruppo. Le sue amiche vogliono programmare un viaggio in cui divertirsi, fuggire dalla regole ed avere qualche avventura sentimentale. Sana, per via della sua forte fede religiosa, sa bene che certi tipi di divertimento le sono preclusi; sente il peso delle differenze con le sue amiche e la sensazione di non essere compresa la porta ad allontanarsi dal gruppo. Sana si sente sola e cerca conforto nelle sue amiche musulmane, ma anche con loro non si sente a suo agio.
La situazione per Sana si complica quando comincia a provare dei sentimenti per Malik, un amico di suo fratello Rami. Malik le piace molto, ma il fatto che il ragazzo abbia abbandonato la religione musulmana la porta a credere che per loro due non possa e non debba esserci un futuro. Quando anche Eva sembra provare qualcosa per Malik, la frattura nel gruppo si fa sempre più profonda. Durante una chiacchierata con Martino, Sana capisce che forse il suo sentirsi incompresa dipende anche dal fatto che lei stessa non si è mai aperta del tutto con le sue amiche. Sana affronta così un percorso di crescita che la porterà a trovare un equilibrio, sia come singolo individuo che all’interno del gruppo.
Alla ricerca di un equilibrio
Come abbiamo anticipato in apertura della nostra recensione, Skam Italia 4 è un viaggio in 10 episodi nella parte più intima e personale di Sana (Beatrice Bruschi). L’intera parabola di Sana permette di affrontare tematiche e trattare argomenti importanti e profondi. Tutto il percorso di formazione della giovane protagonista è incentrato sulla difficile ricerca di un equilibrio. Sana prega, rispetta il Ramadan, porta con orgoglio un velo che per lei rappresenta una scelta femminista, segue e crede con convinzione nelle regole imposte dalla sua religione. Sana, però, è anche una diciannovenne che ama divertirsi, andare alle feste, uscire con le amiche, godere delle sue libertà.
Sente il conflitto tra la sua “parte tunisina” e la sua “parte italiana”, al punto da non sentirsi adeguata. Crede di non essere una buona fedele e ha paura del giudizio delle amiche della comunità musulmana di Roma; sente il peso della diversità dalle amiche di scuola e vive le differenze come un ostacolo insormontabile. Verso metà della serie, Sana si rende conto – grazie anche a un confronto con Martino (Federico Cesari) – che il modo migliore per trovare un equilibrio e sentirsi finalmente in pace è accettarsi e aprirsi completamente con le persone importanti. Ed è mostrando finalmente agli altri ogni sfumatura di se stessa che Sana finalmente trova stabilità e capisce di non dover adeguarsi, ma solo vivere apertamente ogni “parte” del suo essere.
Uno sguardo inedito e attento sulla comunità musulmana in Italia – Skam Italia 4, la recensione
Per raccontare nella maniera più attenta e reale possibile il mondo della comunità musulmana in Italia, Ludovico Bessegato si è avvalso della collaborazione di Sumaya Abdel Qader. La sociologa e scrittrice ha collaborato con Bessegato supervisionando la sceneggiatura di Skam Italia 4 e ha lavorato a stretto contatto anche con Beatrice Bruschi. La giovane attrice ha frequentato a lungo Sumaya e la sua famiglia e ha trasferito la sua esperienza nel personaggio. Ha imparato i gesti rituali delle preghiere quotidiane, ha studiato la pronuncia di alcune parole in arabo, è uscita coprendo il capo col velo. Davvero apprezzabile, per esempio, la cura nel mostrare nel dettaglio le fasi di preparazione alla preghiera o il modo rituale in cui i musulmani interrompono il digiuno durante il mese di Ramadan.
Il risultato della consulenza di Sumaya Abdel Qader sulla sceneggiatura e del lavoro immersivo di Beatrice Bruschi mostra nella serie tutti i suoi frutti. Risultato che si traduce in un ritratto accurato e non stereotipato della comunità musulmana in generale e di un’italiana di seconda generazione in particolare. Il personaggio di Sana – come quello di suo fratello Rami (Ibrahim Keshk) o di Malik (Mehdi Meskar) – apre uno squarcio inedito e mai retorico sulle difficoltà dei giovani di seconda generazione nel nostro Paese. Difficoltà che nascono dal confronto con gli altri ma anche da conflitti interiori spesso difficili da risolvere. Soprattutto in una società come la nostra dove in materia di vera, completa integrazione la strada da percorrere è ancora piuttosto lunga.
Considerazioni tecniche
Proseguiamo la nostra recensione di Skam Italia 4 con alcune considerazioni di natura un po’ più tecnica. La struttura della serie, anche in questa quarta stagione, rimane pressoché immutata. Come già accennato, la storyline principale ruota attorno a Sana e le sottotrame dedicate agli altri personaggi sono portate avanti in maniera parallela. Mentre assistiamo al percorso della nostra protagonista seguiamo le vicende di Giovanni (Ludovico Tersigni), Niccolò (Rocco Fasano), Elia (Francesco Centorame) e degli altri personaggi già citati. Una soluzione narrativa vincente, strutturalmente chiara ed equilibrata, che continua a funzionare.
Anche la quarta stagione di Skam alterna momenti di riflessione profonda ad altri più divertenti e distesi; anche qui, poi, a dominare è il ritratto realistico e sincero di un gruppo di adolescenti in cui è facile per il pubblico teen identificarsi. Nel panorama dei teen drama, uno dei meriti indiscussi di Skam è quello di mostrare situazioni e utilizzare un linguaggio che agevola la fruizione anche per il pubblico più adulto. Da questo punto di vista, Skam Italia non corre il rischio di essere poco attraente o poco adatta anche per gli spettatori fuori dal target per cui è pensata. Gli interpreti, ancora una volta, sono convincenti e perfettamente calati nei loro ruoli. Regia e fotografia mostrano coerenza con le altre stagioni; ulteriore conferma di una visione globale solida alla base della serie.
Conclusioni – Skam Italia 4, la recensione
Arrivati alla fine della nostra recensione di Skam Italia 4 è senz’altro chiaro come il giudizio complessivo sia ampiamente positivo. La serie di Ludovico Bessegato porta avanti tutti i suoi punti di forza dimostrando di avere ancora qualcosa da dire. Uno dei pregi principali di questa stagione è la capacità di trattare argomenti complessi con grande equilibrio, maturità e attenzione. Senza calcare troppo la mano e mostrando reazioni plausibili a situazioni di quotidiane difficoltà, Skam Italia dimostra di essere un unicum nel panorama seriale italiano.
Volendo trovare un difetto, nell’arco dei 10 episodi in cui si articola la serie, alcune sottotrame minori funzionano meno di altre e alcune soluzioni paiono un po’ affrettate. L’ultimo episodio – seguendo l’esempio dell’originale norvegese – dà una chiusura alle storie principali dei personaggi. Un congedo a tratti malinconico, ma che ben restituisce i sentimenti dei protagonisti (e perché no, anche degli spettatori), alla fine della storia.
Skam Italia 4
Voto - 7
7
Lati positivi
- Realismo, equilibrio e attenzione a temi e contenuti
- Le interpretazioni degli attori, Beatrice Bruschi fra tutti
Lati negativi
- Alcune sottotrame poco funzionali e qualche soluzione un po' affrettata