La Missy sbagliata: recensione della commedia sentimentale targata Netflix
Una nuova commedia sentimentale Netflix fra equivoci e follie
Chi non ha mai avuto un primo appuntamento disastroso? E cosa succede quando le conseguenze di un tale disastro sono ancora più catastrofiche? Sono questi – a grandi linee – i presupposti da cui prende le mosse La Missy sbagliata, nuova commedia sentimentale Netflix di cui vi proponiamo la nostra recensione. David Spade e Lauren Lapkus sono i protagonisti del film diretto da Tyler Spindel e prodotto dalla Happy Madison Productions di Adam Sandler.
Accanto a Spade e Lapkus – rispettivamente Tim e la folle Missy – anche Jackie Sandler, Sarah Chalke, Nick Swardson, Geoff Pierson e Rob Schneider. La struttura del film è quella classica della commedia basata su equivoci condita da elementi romantici inseriti in un contesto in cui a farla da padrone è l’assurdità delle situazioni. Un genere – quello della commedia sentimentale – su cui Netlix ha sempre puntato e continua a investire. Vediamo nella nostra recensione perché La Missy sbagliata è un’aggiunta al catalogo della quale si poteva tranquillamente fare a meno.
Indice:
La trama – La Missy sbagliata, la recensione
Tim (David Spade) è in cerca di un nuovo amore dopo la fine della sua relazione con la ex compagna Julia (Sarah Chalke). Decide di lanciarsi in un appuntamento al buio e conosce Melissa detta Missy (Lauren Lapkus): la situazione appare sin da subito disastrosa e Tim capisce che la ragazza non fa proprio per lui. Tim è un professionista serio e concentrato sulla carriera; Missy è folle, disinibita e chiassosa e gira con un grosso coltello di nome Sheila nella borsa. Poco tempo dopo, Tim incontra per caso un’altra Melissa, in aeroporto, e tra i due sembra esserci la giusta chimica; si scambiano i numeri di telefono e si ripromettono di rivedersi.
La compagnia per cui Tim lavora organizza un ritiro aziendale alle Hawaii. Per Tim è l’occasione ideale per lanciare la sua carriera e decide di contattare Melissa per chiedergli di accompagnarlo durante il viaggio. Peccato che Tim sbagli a mandare il messaggio e – anzi che scrivere alla Melissa giusta – contatti la Missy sbagliata. Il ritiro alle Hawaii si trasforma per Tim in una specie di incubo fatto di equivoci e situazioni imbarazzanti. Come risolvere un pasticcio che ha tutte le caratteristiche di una catastrofe annunciata? E che fare se sulla magnifica isola si presenta anche…la Missy giusta?
Lo zampino di Adam Sandler – La Missy sbagliata, la recensione
Come già accennato in apertura della nostra recensione di La Missy sbagliata, Adam Sandler ha prodotto la commedia con la sua Happy Madison. Sandler ha un accordo con Netflix dal 2015 per portare nel catalogo della piattaforma i film della casa di produzione da lui fondata. I film della Happy Madison non hanno certo nell’originalità degli spunti o nella qualità tecnica il marchio di fabbrica principale. Piuttosto sono nel complesso film confezionati per il puro intrattenimento di pancia e noti per le trovate non particolarmente brillanti.
In La Missy sbagliata l’imprinting della Happy Madison si percepisce forte e chiaro su più livelli. A partire dalla scelta dell’ambientazione, un paradiso terrestre ricco di sole e bellezze naturali che diventa teatro di gag più o meno improbabili. Non solo, abbiamo il protagonista timido e impacciato in cerca d’amore, trovate stile slapstick comedy, svariate spalle comiche e l’immancabile romanticismo di fondo. La presenza di Sandler aleggia anche nelle scelte del cast, a partire dall’amico David Spade, passando per la moglie Jackie fino all’improbabile cameo di Rob Schneider. Cast a parte, la narrazione si innesta dunque su queste premesse e non c’è da sorprendersi se il risultato è abbastanza deludente.
Sceneggiatura e personaggi
Proseguiamo la nostra recensione di La Missy sbagliata soffermandoci su sceneggiatura e personaggi. Abbiamo già avuto modo di vedere come il soggetto del film non sia né originale né particolarmente accattivante. Su queste basi, la sceneggiatura firmata da Chris Pappas e Kevin Barnett offre un campionario di banalità e sviluppi prevedibili. Equivoci, dialoghi imbarazzanti, battute sul sesso, ossa rotte e un tocco di romanticismo scontatissimo sul finale. Il personaggio di Tim non ha la benché minima traccia di spessore e risulta poco più che una vittima alla mercé degli altri personaggi, Missy per prima. Missy, dal canto suo, è un personaggio che negli intenti dovrebbe essere divertente e sopra le righe ma che in realtà è solo eccessivo e a tratti imbarazzante.
L’intero film dovrebbe reggersi sull’interazione comica tra Missy e Tim; ma tra gli eccessi dell’una e il vuoto dell’altro il duetto stanca già dopo le primissime scene. I comportamenti strampalati di Missy dovrebbero, ai fini della storia, scioccare e smuovere Tim che invece, per buona parte del film, subisce passivamente. Ed è lo spettatore – in ultima analisi – ad essere scosso e colpito. Non perché le dinamiche fra i due siano portate avanti in maniera efficace e divertente; piuttosto perché alcune soluzioni sono talmente triviali da apparire inquietanti. Debole e poco funzionale la brevissima parte affidata a Rob Schneider, qui all’ennesima variazione sul solito tema. E se troverete fastidioso il cameo di Schneider, aspettate l’ultima sequenza e gustatevi quello di Vanilla Ice.
Conclusioni – La Missy sbagliata, la recensione
Ogni prodotto va senza dubbio analizzato per quello che è e nel contesto a cui appartiene. Se è più che naturale, quindi, non aspettarsi particolari guizzi da una commedia sentimentale il cui scopo è intrattenere, sarebbe lecito aspettarsi quantomeno di ridere o di entrare in empatia coi protagonisti. La Missy sbagliata fallisce negli intenti, in un continuo straripare di elementi fuori luogo anche per una (più che legittima) commedia demenziale. Ed è un peccato, perché se è vero che lo spunto di partenza di per sé non è originale, avrebbe quantomeno potuto essere sviluppato in maniera gradevole.
L’idea del sovvertimento delle convenzioni e la stessa follia di Missy avrebbero potuto essere declinati diversamente; frenando sugli eccessi e affinando i dettagli, il film di Tyler Spindel avrebbe potuto funzionare. Purtroppo, invece, concludiamo la nostra recensione di La Missy sbagliata sconsigliandone caldamente la visione, anche a chi apprezza certi tipi di comicità. In un contesto in cui non convince quasi nulla, vale la pena sottolineare come il ritmo serrato e la durata non eccessiva facilitino la fruizione. Netflix punta spesso sul genere commedia sentimentale, con produzioni oneste, ben fatte e godibili. La Missy sbagliata non ha nessuna di queste caratteristiche; di sbagliato, insomma, c’è ben più dell’equivoco che dà il titolo al film.
La Missy sbagliata
Voto - 4
4
Lati positivi
- Ritmo e durata
Lati negativi
- Eccessivo, volgare, imbarazzante
- Sceneggiatura e sistema dei personaggi