365 DNI: recensione del nuovo film erotico targato Netflix
Due ore di delirio tragicomico davanti al quale si sghignazza per non infuriarsi
Lui è figo, impomatato e ha la tartaruga. Come può lei non innamorarsene? Infatti lei se ne innamora, anche se lui l’ha sedata, rapita e infine minacciata. È questo il becero spunto che in 365 DNI, film polacco di cui vi proponiamo la recensione, viene sviluppato in quasi due ore. Perché vedere questa cosa? Per nessun motivo, verrebbe da dire, se non per deliberato masochismo. 365 DNI è un palese e immotivato insulto ai poveri fratelli Lumiere, e a chiunque abbia provato a dare lustro al linguaggio audiovisivo. Ma, a dire il vero, il tenore di questo obbrobrio disponibile su Netflix si intuisce già dalla locandina. Stesso discorso vale per il trailer, immondo quanto il film diretto da Barbara Bialowas, tratto dall’omonimo libro della scrittrice Blanka Lipinska .
Considerate le premesse, dunque, è impossibile aspettarsi un prodotto di qualità. Perché parlarne allora? Per tre motivi. Prima cosa perché rientra nel genere erotico ma di erotico non ha nulla: 365 DNI è solo un’accozzaglia di roba volgare e inutile. Secondo punto: questo film dovrebbe essere la risposta polacca alla saga di Cinquanta sfumature di grigio e tutti gli altri colori, che ha conquistato milioni di lettori prima, e altrettanti spettatori poi. Terzo motivo, forse il più arduo da tollerare, è che si ispira a una saga di romanzi polacchi. Sì, una saga. Ciò vuol dire che, se nessuno fermerà tale scempio, presto saranno sciorinate anche la seconda e la terza parte di questa cosa brutta. Tutto ciò non deve e non può accadere, e nella nostra recensione proveremo a capire perché. Potreste trovare qualche spoiler, ma il film è così tristemente prevedibile da desemantizzare la parola spoiler.
Indice
Una storia brutta – 365 DNI recensione
La trama è già ridicola: Massimo è bellissimo, muscoloso, con le labbra carnose e lo sguardo assassino; esponente di una famiglia malavitosa del sud Italia, il giovane è ormai pronto a prendere in mano gli affari loschi del padre. E, nei primi minuti del film, Massimo assiste proprio all’omicidio del padre. Ma il caso vuole che, poco prima della tragedia, il ragazzo sia intento a osservare una bellissima ragazza sul bagnasciuga. Questa strana coincidenza tra l’omicidio del padre e la visione celestiale della ragazza, a quanto pare, a Massimo pare un buon motivo per rimanere ossessionato da lei. E, a quanto pare, gli sembra anche un buon motivo per reperire sue informazioni e, cinque anni dopo, farla rapire dai suoi uomini. Già tutto questo non ha senso. Ma il film riesce a fare anche peggio: l’uomo infatti dice alla ragazza che non la costringerà mai ad avere rapporti con lui.
Un gesto da vero gentleman. Ma allora perché Massimo l’ha fatta rapire e non la lascia andare? Semplice: la terrà con sé per trecentosessantacinque giorni (dire un anno pareva brutto), al termine dei quali lei cadrà inesorabilmente ai suoi piedi. Ma la ragazza riesce a stupire perché, invece di attendere trecentosessantacinque giorni, cade ai suoi piedi molto prima. È lecito chiedersi chi sia questa giovane donzella, incapace di resistere al fascino di uno che la fa sedare e sequestrare. Lei si chiama Laura, una donna manager di ventinove anni che sa quello che vuole e vuole quello che sa. Una che al proprio compleanno non gradisce che le si ricordi che sta diventando vecchia (sempre a ventinove anni); la stessa che si accorge che il suo fidanzato, un tamarro con la canottiera, non è quello giusto perché la lascia sola il giorno del compleanno.
Un film offensivo e un po’ comico
Laura è la donna iononsonounoggettononmifacciomettereipiediintesta. Quella che, solo perché si atteggia a bisbetica provocatrice, viene definita dal maschio alfa Massimo una con un caratterino. La stessa che crolla al primo paio di décolleté firmate che lui le regala, durante una patetica parodia dello shopping sfrenato in Pretty Woman. Ed è sempre lei che corre a perdifiato verso i poliziotti per mettersi in salvo, dimenticando che senza tacco 12 forse andrebbe più veloce. Laura è un personaggio insulso, e l’interpretazione di chi la interpreta (Anna Maria Sieklucka) lo è ancora di più. Artefatta all’inverosimile, rigida in ogni movimento e affettata nelle espressioni; finta anche mentre finge di annegare, le reazioni del suo personaggio non si capisce mai da dove si originino. Il suo personaggio è costruito in modo pietoso.
Laura sviene e rinviene in pose da calendario di Max o da influencer alle Maldive; alle provocazioni di Massimo reagisce con ridicoli manifesti femministi, eppure si scioglie facilmente. Non ha un filo di grasso, così giustifica all’amica il fatto di essersi innamorata dello scimmione ricco sfondato. E poi si prende cura di me. Ma esattamente quando si prende cura di lei? Quando la fa caricare di peso su un aereo, che manco a dirlo è un jet privato? O quando le dice sono felice che tu sia viva e allo stesso tempo vorrei ammazzarti? Raffinata rivisitazione dell’Odi et amo, e intanto Catullo si rivolta nella tomba insieme ai fratelli Lumiere. Ridicoli sia dialoghi tra i due protagonisti, sia le scene in cui entrambi ci fanno il regalo di non parlare. Massimo è interpretato dall’attore nostrano Michele Morrone: talmente imbalsamato che al suo cospetto Gabriel Garko sembra Volonté.
Erotismo, questo sconosciuto – 365 DNI recensione
365 DNI non è un film erotico. È inutile, inverosimile e fatto male, ma di erotico non ha nulla. Le scene più forti tra i due protagonisti sono fastidiose ed esilaranti in parti uguali; l’imbarazzo che si prova guardandoli non è dato dalla volgarità, che comunque è presente, ma dal fatto che neppure per un secondo si riesca a credere a questa love story da soap. Non c’è passione, non c’è sensualità, non c’è tensione. Il nulla, quello è presente in abbondanza. Parlare di comparto tecnico è quasi impossibile: dalla regia al montaggio, per non parlare del doppiaggio, ogni cosa è scadente. I protagonisti si incontrano in posti a metà tra il set di un’esterna di Uomini e Donne e la scenografia di uno spot Dolce e Gabbana; a tratti ci si sente di fronte a The Lady di Lory Del Santo, a tratti lo si rimpiange.
Avviandoci alla conclusione della recensione di 365 DNI, non possiamo esimerci dal bocciare questo nuovo film disponibile su Netflix. È lecito sviscerare il lato morboso dei sentimenti e parlare di sottomissione; si può raccontare il desiderio, nell’uomo e nella donna, e farlo scaturire da malsane perversioni. Si può anche intrecciare l’amore, per quanto deviato, alla prevaricazione. Ma tutto ciò non può essere fatto in maniera semplicistica, ridicola, sciatta e offensiva. Questo non è un film di denuncia verso comportamenti malati e violenti: l’innamoramento tra i due è presentato come il naturale corso degli eventi. 365 DNI ha un solo punto a suo favore: fa ridere. Ma, purtroppo, non era questo il suo intento. Un ultimo accenno alla regista del film e alla scrittrice del romanzo a cui si ispira: ambedue sono donne. E questo, qualora ve ne fosse bisogno, rende tutto ancora più triste.
365 DNI
Voto - 2
2
Lati positivi
- Talmente brutto da essere esilarante
Lati negativi
[tie_list type="thumbdown"]
- Una trama irrealistica, ridicola e piena di buchi
- Spunti sessisti, offensivi e retrogradi
- Interpretazioni imbarazzanti
- Comparto tecnico scadente
- Non esiste erotismo, solo ostentazione volgare e ingiustificata
Lasciate giudicare le donne di tutto il mondo!!! La vostra recensione E’ assurda e non appropriata !!!
Saluti
Lo sto guardando in questo momento… No vabbe’!!! Ma davvero qualcuno ha pagato per questa roba???
“È lecito sviscerare il lato morboso dei sentimenti e parlare di sottomissione; si può raccontare il desiderio, nell’uomo e nella donna, e farlo scaturire da malsane perversioni. Si può anche intrecciare l’amore, per quanto deviato, alla prevaricazione. ”
Magari inserire dei titoli alternativi, così da poter mettere a paragone il film può far comprendere meglio l’ articolo.
Grazie
Condivido appieno la recensione… ammetto di averlo guardato ieri sera, dopo averlo visto pubblicizzato su qualunque social, e mi sono fatta prendere dalla curiosità. Inutile dire che già dalla prima scena veniva da tapparsi le orecchie sia per il pessimo doppiaggio, inespressivo ed insulso, e che di siciliano non ha nulla. Ho continuato sperando che andando avanti avesse almeno una buona trama ma anche qui altra delusione, trama inesistente e senza un filo logico… eh niente ho sprecato 2 ore ??♀️
Vergognoso veramente.
Sono d’accordissimo con la recensione, il film erotico meno erotico mai visto, volgare stupido male interpretato, sessista, il protagonista assomiglia in modo imbarazzante a Fabrizio Corona ( e già partiamo male) lei…lasciamo perdere
Il film è pessimo. Lui è da paura da quanto è bello. Ma di positivo c’è solo questo…
l,unica cosa che mi e piaciuta del film ………soundtrack