L’assistente della star: recensione del film con Dakota Johnson
Dakota Johnson e Tracee Ellis Ross sono le protagoniste di questa nuova commedia musicale
In tempi di coronavirus le sale cinematografiche si sono ritrovate a dover proiettare film già usciti nei mesi precedenti. Le novità scarseggiano, ma pian piano nuovi prodotti stanno approdando nelle sale nostrane. Tra questi c’è L’assistente della star (The High Note), di cui vi presentiamo la nostra recensione. Il film è uscito in digitale negli Stati Uniti, mentre in Italia si è optato per un’uscita nelle sale in contemporanea con le piattaforme online come Chili. Tra la rom-com e il film musicale, L’assistente della star ha per protagoniste due interpreti molto capaci, Dakota Johnson e Tracee Ellis Ross.
Diretta da Nisha Garetra, la pellicola è incentrata sul rapporto tra una star musicale vicina al viale del tramonto e la sua assistente personale, la quale desidera diventare una producer. Quest’ultima inseguirà il suo sogno quando incontra un giovane e promettente cantante. Con leggerezza e senza grandi pretese, L’assistente della star è un film sicuramente godibile ma che non sfugge ai canoni e clichè della commedia romantica. Il terzo protagonista della storia, la musica, è un grande valore aggiunto al risultato finale.
Indice
Trama – L’assistente della star recensione
Maggie Sherwoode (Dakota Johnson) lavora da tre anni come assistente e collaboratrice di Grace Davis (Tracee Ellis Ross), famosa cantante di successo. Quest’ultima non pubblica un nuovo album da tempo, ma i suoi tour e concerti richiamano ancora un grande pubblico. Maggie è convinta che Grace debba riprendere a scrivere nuovi pezzi, ma il manager della star (Ice Cube) è profondamente contrario. Continuamente sminuita e costretta a soddisfare ogni capriccio di Grace, Maggie però non abbandona il suo sogno di diventare una producer musicale.
L’occasione per inseguire il suo sogno si presenta per la protagonista quando conosce David (Kelvin Harrison Jr.), un ragazzo con un grande talento per la musica ma che non ha la giusta visibilità. Ricorrendo a qualche bugia, Maggie diventa la producer di David, stringendo anche un profondo legame con lui. Nel frattempo la ragazza cerca di convincere Grace a non accettare un ingaggio propostole dal suo manager, convinta che la cantante sia ancora destinata a fare grandi cose.
Il mondo della musica con leggerezza
Con un’impostazione di base simile a Il diavolo veste Prada, L’assistente della star cerca di delineare un ritratto del mondo della musica, fra cantanti, assistenti, producer e manager. La Andy Sachs dell’ambiente discografico, Maggie, è una ragazza che già conosce il mondo in cui lavora, ma per raggiungere il suo sogno deve ancora imparare alcune regole fondamentali. Il temibile boss invece, la star Grace Davis, è un personaggio non così iconico, ma le sue vulnerabilità e insicurezze unite alla sua spontaneità la rendono sicuramente interessante. In questo duo si inserisce poi il manager interpretato da Ice Cube, simpatico e irresistibile.
Questo ritratto non completo ma stimolante è accompagnato da un tono leggero e gradevole, che intrattiene e rende la visione generale piacevole. Il tutto è accompagnato poi da un sapiente uso della musica, elemento preponderante che sostiene molto della struttura della trama. Il film si rivolge in primis agli amanti della musica, tanto da lanciarsi in scambi di battute che non mancheranno di appassionare i cultori. Inoltre la presenza dei brani cantati da Tracee Ellis Ross e Kelvin Harrison Jr. è un ottimo valore aggiunto, che sostiene la struttura del film molto di più rispetto ad alcune scelte di sceneggiatura.
Cedere al canone della rom-com – L’assistente della star recensione
A differenza de Il diavolo veste Prada, L’assistente della star segue purtroppo una sceneggiatura che decide di rispettare in toto i canoni della rom-com, con un happy ending forse troppo happy. Un’immersione totale e piuttosto decisa verso il genere suddetto, che in fase finale può far storcere un po’ il naso. Questo cedimento in fase di scrittura si accompagna anche a un altro elemento troppo classico, l’invito a inseguire sempre i propri sogni. Questi due aspetti impediscono un sguardo approfondito del dietro le quinte dell’industria musicale, che avrebbe meritato un maggior approfondimento.
L’assistente della star può però contare su un ottimo lavoro da parte degli attori e sulla presenza della musica. Dakota Johnson continua a dimostrare di essere un’attrice capace in diversi generi: la sua performance è decisamente stabile e senza pecche, un’ulteriore passo avanti che la allontana dal mondo delle Cinquanta sfumature. Anche il lavoro di Tracee Ellis Ross, figlia di Diana Ross, è lodevole, sia dal punto di vista recitativo sia da quello canoro. A sorpresa troviamo anche Bill Pullman nel ruolo del padre di Maggie: un piccolo valore aggiunto che non guasta.
Giudizio finale
Nel concludere questa recensione de L’assistente della star, si può affermare che il film è leggero, piacevole ed intrattiene senza pretese. La visione è gradevole, nonostante la presenza di alcune parti da sfrondare che appesantiscono leggermente la scorrevolezza della pellicola. Il film infatti non è perfetto: l’intenzione di costruire uno stimolante ritratto dell’industria musicale si scontra con una virata nei territori della classica rom-com, con tanto di invito a inseguire sempre i propri sogni. La formula della commedia romantica dal finale lieto e rassicurante prevale infine su tutto. Sarebbe bastato anche un lieto fine con qualche cucchiaino di dolcezza in meno.
Questa scelta tuttavia non mina l’ottimo lavoro da parte degli attori: da apprezzare sono sicuramente le interpretazioni delle due protagoniste, Dakota Johnson e Tracee Ellis Ross. Anche la regista Nisha Ganatra (E poi c’è Katherine, Transparent) svolge un lavoro lo stesso apprezzabile, senza particolari virtuosismi. Il punto forte de L’assistente della star rimane comunque la musica, il vero elemento in grado di mantenere leggermente salda la struttura generale del film. I difetti che abbiamo osservato prima, infatti, non oscurano la riuscita degli ottimi brani che compongono la colonna sonora.
L'assistente della star
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Il film è leggero e gradevole
- Il lavoro del cast, soprattutto delle due protagoniste
- Il ritratto dell'industria discografica è interessante...
Lati negativi
- ... ma non è completo, poiché il film sceglie la strada della classica rom-com
- La durata di quasi due ore rende la visione non completamente scorrevole