Gretel e Hansel: recensione dell’horror fantasy con Sophia Lillis
Cannibalismo, magia nera e legami familiari, questo e molto altro nell'ultimo remake della celebre fiaba dei fratelli Grimm
Una delle fiabe più macabre e celebri dei fratelli Grimm ritorna sul grande schermo. Una malvagia strega che mangia bambini riesce ad attirare nella sua dimora Gretel e il fratellino Hansel, abbandonati dalla madre e in cerca di protezione e alloggio. Questo nuovo film horror/fantastico è diretto da Oz Perkins (February – L’innocenza del male, Sono la bella creatura che vive in questa casa). Fanno parte del cast Sophia Lillis (It, Nancy Drew e il passaggio segreto) nei panni di Gretel e Samuel Leakey (alla sua prima esperienza cinematografica) in quelli di Hansel. Charles Babalola (Maria Maddalena, The legend of Tarzan) interpreta il piccolo ruolo del cacciatore; la malvagia strega Holda invece è impersonata da Jessica De Gouw (Dracula, Arrow) nelle fattezze giovanili, e da Alice Krige (L’apprendista stregone, Thor: The Dark World) quando si mostra anziana. Ecco la recensione di Gretel e Hansel.
– Hans: Gretel, staremo bene?
– Gretel: Finché avrò voce in capitolo.
Indice
La trama – Gretel e Hansel, la recensione
In un periodo non ben precisato e in terre lontane, i più poveri sono fortemente colpiti da pestilenza e carestia. La famiglia di Hansel e Gretel vive di stenti; la madre sente di non riuscire più a provvedere ai ragazzi: chiede così alla figlia più grande di andarsene in cerca di fortuna e protezione, nonostante le rimostranze iniziali di Gretel. I due partono così alla volta dell’ignoto. Attraversano boschi oscuri e pericolosi e non mangiano per giorni. Fino a quando non giungono davanti ad una casa che sembra attirarli a sé.
La dimora è di una vecchia strega che pare abbia bisogno di aiuto per le faccende domestiche e per il mantenimento del giardino. Hansel e Gretel si propongono allora di restare qualche giorno per aiutare, in cambio di vitto e alloggio. Ma non sanno davvero con chi stanno avendo a che fare. Si tratta della classica storia raccontata dai fratelli Grimm, ma con la differenza che questa si concentra sulla figura di Gretel; più grande rispetto al fratello, e dotata di poteri magici dei quali non sa ancora come servirsi.
L’incubo dentro di te – Gretel e Hansel, la recensione
Questa versione della storia di Hansel e Gretel non vuole tanto concentrarsi sulla malvagità delle streghe o sui pericoli che possono affrontare due ragazzini lasciati soli nel bosco di notte. Piuttosto, si focalizza sulla malvagità che i due fratelli hanno dentro di loro e sulle brutte azioni che possono compiere, se perdono di vista il bene. Gretel sente la responsabilità di badare al fratello dal momento in cui abbandonano il nido familiare, e il suo stress raggiunge l’apice quando litigano a casa di Holda, e lei lo mette alla porta. Dopo la sua partenza, la ragazza si sente terribilmente in colpa per aver lasciato un bambino vagare solo e indifeso, e si spaventa della sua stessa cattiveria.
In aggiunta al fatto che comprende di avere poteri magici che le permettono di sentire voci e vedere delle cose che agli altri sono negate, teme che accogliendo quelle capacità potrebbe fare del male al prossimo. Anche quando i fratelli sostano nel bosco per dormire, le visioni e le voci infernali che li circondano derivano da dentro di loro, non senza una piccola influenza della strega. Tuttavia sono loro che si sono avvicinati alla dimora addobbata a festa e con la tavola stracolma di ogni prelibatezza. Sono loro ad essere caduti in tentazione. Questa visione della storia è interessante perché coinvolge la psicologia di ragazzini, che qui diventano davvero il fulcro del film a 360 gradi. Per dire che a volte il peggior nemico che abbiamo nasce proprio da noi stessi e si annida nella nostra mente, in attesa che lo lasciamo libero di agire.
Fotografia e atmosfere – Gretel e Hansel, la recensione
La pellicola trova i suoi punti di forza in un’eccellente fotografia e nel saper mantenere alta la suspence e l’angoscia fin quasi alla fine. Per quanto riguarda il primo aspetto, i colori sono prevalentemente cupi e le scene sono ambientate nelle ore notturne, proprio per aumentare il senso di mistero e inquietudine. Le uniche fonti di illuminazione sono lampade, fuoco, bagliori ovattati che avvolgono gli attori dolcemente ma che non permettono di vederli mai del tutto alla luce. Il blu e il giallo sono i colori che fanno da fil rouge per tutto il film e sono anche utilizzati curiosamente: siamo abituati a percepire il giallo come una tinta che da calore, emana luminosità. Qui invece siamo in presenza di esso nelle scene più inquietanti.
Quando la casa di Holda è ripresa in lontananza in mezzo al bosco oscuro le uniche fonti rischiarate sono la porta e le finestre, pervase da un giallo intenso che ricorda un forno crematorio. Anche tutte le riprese interne alla dimora virano su tonalità giallastre. Di contro, il blu invade la casa di Hansel e Gretel, la boscaglia, il rifugio del cacciatore e le altre case che i fratelli incontrano sul loro cammino. Ad indicare che quei luoghi non sono davvero pericolosi, al contrario di quanto lo spettatore possa pensare. La colonna sonora poi contribuisce a mantenere un costante senso di angoscia e disagio. Tuttavia non avrà mai il suo culmine, e l’horror non si vedrà che in brevissime scene. È horror solo nella misura in cui, come si faceva una volta, era lo spettatore a immaginarsi gli scenari più spaventosi per lui, esclusi però dallo schermo cinematografico.
Gentilezza come ricompensa
Nella recensione di Gretel e Hansel, parliamo anche di un dialogo in cui il cacciatore spiega ai fratelli perché è così gentile con loro. Gretel sospetta di chiunque faccia un gesto un gesto gentile in cambio di niente, e in effetti è modus operandi della nostra società. Difficile trovare qualcuno che agisca in totale assenza di interesse, fosse anche solo mantenere un amico al quale poi chiedere un favore in caso di bisogno. Per questo la ragazza non si fida quando il cacciatore sconosciuto accoglie lei e Hansel nel suo rifugio e offre cibo e un bagno caldo. L’uomo tuttavia spiega il perché della sua disponibilità. In questo mondo, bisogna pensare che la gentilezza stessa sia la ricompensa, la conferma che aspettiamo per sapere che stiamo percorrendo la giusta strada. La crudeltà invece è una ferita autoinflitta, che prima o dopo ci si ritorce sempre contro, come accade alla strega.
I cattivi dunque guadagnano con l’inganno, ma è chi pianta giustizia che guadagna un vero raccolto. In effetti è così che ognuno dovrebbe comportarsi. Aiutare il prossimo nel limite delle proprie possibilità e chiedere aiuto a sua volta, non esigerlo e estorcerlo. Gretel però esterna anche un altro dubbio che la attanaglia, ovvero se sia saggio fidarsi di qualcuno che appare proprio quando se ne ha bisogno. Ormai viviamo in un mondo in cui questo genere di esperienze accade di rado, e ci si deve guardare da chiunque offra gratuitamente una mano alla quale aggrapparsi. Sembra troppo bello trovare conforto proprio nel momento in cui lo desideriamo maggiormente. Ma il “troppo bello” diventerebbe realtà, se davvero tutti vedessimo nella gentilezza la ricompensa stessa del nostro sforzo.
Coraggio – Gretel e Hansel, la recensione
Non devo vedere le cose per sapere che ci sono.
Gretel è una ragazzina che sa il fatto suo; rifiuta di sottostare agli appetiti sessuali di un vecchio pur di avere un tetto sulla testa e protegge il fratellino ad ogni costo. Anche in un momento in cui nemmeno lei sa da cosa deve proteggersi e cosa significhi essere una donna, un’adulta, una brava persona. Gretel ha coraggio e si batte per ciò che è giusto. Il film si focalizza molto su questo aspetto. Sull’avere la forza di costruire su ciò che è stato distrutto, prendere la propria strada anche se questo significa dividersi dalle persone che si ama. Dopo essere stata cacciata di casa, si rimbocca le maniche; parte alla ricerca di una comunità di boscaioli che possano offrire lavoro a lei e al fratellino. Quando viene accolta dalla strega, rimane sospettosa, e anche dopo il litigio con Hansel tornerà sui suoi passi.
Ogni giorno si sforza allora di costruire chi vuole essere, ricordare il bene che vuole fare e scorgere anche il potenziale dell’altro. Capisce subito che il fratello dovrà allontanarsi da lei se vorrà spiccare il volo. Un insegnamento che pur sembrando la classica morale da favola, non diventa cliché. La sorella allora intraprende un doppio viaggio di formazione; fisico ma anche interiore, fino alla consapevolezza finale che non tutto è risolto, ma ci vuole tempo. Anche se al momento non si vedono davvero i risultati sperati. Gretel e Hansel è un film che vale la pena vedere per le emozioni che veicola, l’aspetto visivo che cattura e la recitazione di Sophia Lillis. Peccato per il finale frettoloso che sminuisce la pericolosità della strega e risolve in breve una tensione che era arrivata al culmine.
Gretel e Hansel
Voto - 7
7
Voto
Lati positivi
- Ottima fotografia
- Un "one woman show" in cui Sophia Lillis si conferma un'ottima promessa
Lati negativi
- Finale sbrigativo e non all'altezza del resto della storia
- Horror che ha poco del genere, ma che gioca di più sulle atmosfere