Venezia 77: Andrei Konchalovsky in concorso con Cari Compagni
Cari Compagni, il nuovo film di Andrei Konchalovsky
Manca ormai davvero pochissimo all 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà al Lido tra il 12 e il 12 settembre prossimi. I film in concorso a Venezia 77 quest’anno saranno 18, fra cui Cari Compagni di Andrei Konchalovsky. Dear Comrades – questo il titolo originale – sarà presentato in anteprima lunedì 7 settembre 2020. Andrei Konchalovsky, regista, sceneggiatore e produttore russo, ha diretto fra gli altri Lo schiaccianoci in 3D, Le notti bianche del postino, Paradise e Il peccato – Il furore di Michelangelo. Scopriamo qualche dettaglio sulla trama attraverso la sinossi ufficiale del film.
Cari Compagni, il film di Andrei Knochalovsky in concorso a Venezia 77
URSS, Novocherkassk, 1962. Lyudmila è un membro del partito comunista locale; è una convinta militante che nutre un’incrollabile fiducia negli ideali comunisti e un profondo disprezzo per ogni forma di dissenso. Durante una manifestazione operaia in una fabbrica di locomotive, la donna assiste a una sparatoria sui dimostranti ordinata dal governo per reprimere lo sciopero; un evento che cambierà per sempre la sua visione del mondo.
Molti i feriti e numerosi i dispersi, la città è sconvolta dagli arresti, da condanne sommarie e dal coprifuoco. E in quei giorni la figlia di Lyudmila scompare nel nulla. Per la donna inizia così un’affannosa quanto rischiosa ricerca senza sosta e quartiere; a dispetto del blocco della città, degli arresti e dei tentativi di insabbiamento da parte delle autorità.
Nel cast di Cari Compagni di Andrei Konchalovsky in concorso a Venezia 77 Julia Vysotskaya, Vladislav Komarov, Andrei Gusev, Yulia Burova e Sergei Erlish. Il film è prodotto dalla Andrei Konchalovsky Studios in collaborazione con Alisher Usmanov. Dear Comrades si basa su fatti realmente accaduti; il massacro del 1962 raccontato nel film è rimasto avvolto nel segreto fino agli anni Novanta. Furono più di 30 le vittime della repressione governativa: i loro nomi vennero occultati con false identità perché non venissero scoperti. Molti dei vertici del governo e dei responsabili non subirono alcuna condanna, perché già morti all’epoca dell’avvio dell’inchiesta.