After 2: recensione del film tratto dal bestseller di Anna Todd
Torna nelle sale cinematografiche la tormentata storia d'amore fra Tessa e Hardin
Il ritorno nelle sale cinematografiche dopo l’inizio dell’emergenza Coronavirus è ormai avvenuto, ma solo dopo il rilascio di Tenet si sono cominciati a intravedere grandi numeri. In questo contesto un film romantico è stato in grado di far tornare in sala un gran numero di persone, soprattutto giovani, ottenendo ottimi incassi in pochi giorni. La pellicola in questione è After 2, di cui vi presentiamo la recensione. Il sequel di After, basato sull’omonima saga bestseller di Anna Todd, riporta sugli schermi la tormentata storia d’amore fra Tessa Young e Hardin Scott, riprendendo esattamente da dove si era fermata.
In questo nuovo capitolo della storia, i due giovani stanno cercando di iniziare una nuova vita l’uno lontano dall’altra. Inevitabilmente i loro percorsi si incroceranno nuovamente, non senza complessità. Fra maggior erotismo, nuovi percorsi narrativi e (si dice) maggior aderenza al romanzo di partenza, After 2 punta esclusivamente a soddisfare le giovani e i giovani fan. Ciò che viene perso di vista è un qualunque tentativo di realizzare un prodotto che sia accettabile anche in minima parte. Se After era una fiera ambulante di prevedibilità e romanticismo antidiluviano, il suo seguito è una storia erotica per adolescenti condita con trash, irrealismo e un pessimo utilizzo del mezzo cinematografico.
Indice
Trama – After 2 la recensione
Dopo essersi lasciati, Tessa (Josephine Langford) e Hardin (Hero Fiennes-Tiffin) hanno intrapreso strade diverse, ma non hanno dimenticato il loro legame. Il ragazzo continua a collezionare tatuaggi e anche diverse scelte sbagliate. Tessa invece inizia uno stage presso la Vance Editori, riuscendo a fare colpo in brevissimo tempo. A rimanere colpito dal comportamento e le azioni della ragazza è soprattutto Trevor (Dylan Sprouse), un giovane collega intelligente e beneducato, l’esatto opposto di Hardin. Nonostante questo nuovo inizio, Tessa non riesce a lasciarsi alle spalle ciò che prova per il suo ex. Allo stesso tempo, Hardin capisce che deve provare a riconquistare la ragazza, dato che è l’unica che abbia mai amato.
Inevitabilmente le strade dei due giovani si riuniscono, dando inizio a un rapporto più maturo, anche sotto il punto di vista sessuale, ma non privo di ostacoli. Se uno sembra continuamente generare problemi, l’altra lotta continuamente con la fiducia che vorrebbe concedere al suo amato. Questo è il legame d’amore per cui continuare a lottare oppure Tessa e Hardin sono destinati a non vivere un rapporto felice?
Un sequel che tenta di elevarsi – After 2 la recensione
Sin dai primi minuti, After 2 tenta strenuamente di dimostrare di essere migliore rispetto al capitolo precedente. Un tentativo che fallisce miseramente. La narrazione si apre con un’ammissione di presunzione: il personaggio di Hardin definisce il suo legame con Tessa sotto una luce alquanto elevata. Questo potrebbe far tirare un respiro di sollievo allo spettatore: probabilmente dopo una simile dichiarazione, il film non vorrà prendersi sul serio. Purtroppo non è così: il voler prendersi sul serio arriva a toccare livelli davvero inimmaginabili. Questo si riscontra in prima battuta con l’accostamento dell’amore fra Hardin e Tessa con le grandi storie di Jane Austen o delle sorelle Brontë: un paragone assolutamente ridicolo e fuori da ogni logica. L’unico accostamento letterario possibile è quello con la saga bestseller di Cinquanta sfumature.
Un ulteriore tassello nella risalita dai pessimi risultati di After è infatti la componente erotica approfondita. Il primo film risultava ridicolo paventando un romanticismo d’altri tempi in un contesto contemporaneo. After 2 tenta di essere più realistico, approfondendo il legame sessuale fra i protagonisti. Ovviamente però tutto è dosato a regola d’arte per poter essere fruito da un pubblico adolescente. È interessante notare inoltre come il film non faccia altro che ricalcare ogni passaggio della saga di Cinquanta sfumature. Certe volte ci si chiede se non si stia assistendo a un suo remake in chiave adolescenziale.
Un disastro su tutti i fronti – After 2 la recensione
Per far presa ancor di più sui fan di lunga data il film abbonda di fan service. Sembrerebbe infatti esserci una maggior adesione al romanzo della Todd e in più sono sfruttate due carte vincenti, utili per ottenere reazioni “urlanti”: un primo piano del fondoschiena di Fiennes-Tiffin e una stuola di attori provenienti dal mondo delle serie tv, di bella presenza e amatissimi dal pubblico. Una scorciatoia bella e buona che non porta vantaggi sostanziali alla qualità, già bassa, della storia. È proprio la pessima qualità a contraddistinguere After 2 in ogni comparto, ad iniziare dalla sceneggiatura. Non si salvano nemmeno la regia, il montaggio e la recitazione. Anna Todd e Mario Ceylan hanno realizzato una sceneggiatura che abbonda di dialoghi del tipo “lo sai che hai un culo fantastico?“, un irrealismo temporale che, insieme ad approfondimenti psicologici inesistenti, abbatte qualunque sospensione di incredulità.
Roger Kumble (Cruel Intentions, Falling Inn Love) in cabina di regia non si allontana da un lavoro come quello di James Foley per Cinquanta sfumature di nero e Cinquanta sfumature di rosso. L’apice del disastro si raggiunge però con un passaggio di montaggio alternato, che accosta il countdown di Capodanno all’orgasmo raggiunto da Tessa in un focoso rapporto di fine anno. Gli sforzi recitativi di Josephine Langford mal si accostano a un film di questo genere, risultando quindi vani. Hero Fiennes-Tiffin invece non è altro che un “bel pezzo di carne da mettere in mostra”, dato che la sua recitazione appare unicamente sopra le righe. L’unico che offre una prestazione sufficiente e pare essere a suo agio con il contesto circostante è Dylan Sprouse, gemello del Cole Sprouse di Riverdale.
Considerazioni finali
Per concludere questa recensione di After 2, si può affermare che il film non è in grado di allontanarsi dai risultati del primo capitolo. Nonostante gli strenui tentativi da parte del cast e del comparto tecnico. Un piccolo miglioramento si ottiene sul fronte dell’ambientazione, con l’inserimento della location della Vance Editori. Qui sono ambientate infatti le poche scene gradevoli della pellicola. La componente erotica può considerarsi un piccolo valore aggiunto, ma non è altro che un ennesimo tentativo di copiare su schermo le gesta di Anastasia Steele e Christian Grey.
Quale plauso si può fare dunque ad After 2? Sicuramente quello di aver riportato il pubblico in sala, soprattutto quello di giovane età. È innegabile che le nuove generazioni stiano ormai sostituendo l’esperienza in sala con lo streaming: i grandi incassi ottenuti dal film sono però un segnale incoraggiante. Un panorama più roseo sarebbe stato se al posto della pellicola, in cima al box office, ci fosse stato un film adolescenziale di qualità o comunque accettabile. L’eccessiva presunzione e il prendersi troppo sul serio rendono After 2 inaccettabile su tutti i fronti.
After 2
Voto - 3
3
Lati positivi
- Il film ha riportato in sala un gran numero di persone
Lati negativi
- Un eccessivo prendersi sul serio che rende il film ridicolo
- Pessimo lavoro di sceneggiatura, regia e attori
- Il film ricalca volutamente le atmosfere di "Cinquanta sfumature"