The Boys 2: la recensione della serie originale Amazon Prime
Continuano gli scontri tra i Boys e i Sette in questa seconda stagione della serie tv
Le produzioni originali Prime Video faticano a emergere rispetto alla concorrenza di Netflix. Solamente pochi esempi hanno saputo attirare su di sè le attenzioni di una grossa fetta di pubblico, e The Boys è sicuramente l’esempio più calzante. In un periodo in cui i cinecomic hanno conquistato sale cinematografiche e piattaforme di streaming, questa serie approfitta del successo e lo fa in maniera dissacrante. In questa recensione di The Boys 2 andiamo ad analizzare pregi e difetti di questa seconda stagione.
Un progetto che cavalca l’onda di successo del tema supereroistico, attraverso il quale muove pungenti stoccate alla società moderna. La seconda stagione approfondisce volti noti e lascia spazio a nuove leve. I personaggi di The Boys si confermano arroganti, originali e accattivanti. Quest’opera corale deve parte della propria forza all’ampio spazio lasciato all’intero cast nell’interpretazione di personaggi, ormai divenuti iconici. Non esistono buoni e cattivi e la giustizia è solamente un tema retorico; Butcher e i ragazzi questa volta dovranno ingegnarsi ed essere spietati per non farsi schiacciare dai Sette.
Indice
Trama – The Boys 2 Recensione
Al termine della prima stagione Butcher scopre che la moglie Becca è ancora viva, e che negli ultimi anni ha cresciuto in segreto il figlio avuto da Patriota. I Boys sono sfaldati, ma Hughie non vuole arrendersi e cerca in tutti i modi di ricomporre la frattura. Starlight contribuisce alla causa dall’interno della Vought ed escogita un piano per farla implodere. A-Train e Abisso sono ai margini dei Sette e la new-entry Stormfront sembra voler rivoluzionare il sistema dei supereroi. Questo scenario diventa la base di partenza di una seconda stagione scoppiettante, che mira a chiudere tutte le parentesi lasciate aperte dalla prima.
Il primo ciclo narrativo, di una serie destinata a molte altre stagioni e spin-off, trova il proprio epilogo in The Boys 2. I nuovi ingressi contribuiscono a diramare la trama e sono i perni che tengono alto l’interesse dello spettatore. Amazon si appoggia al sapiente Gustavo Esposito e a Aya Rachel Cash, per costruire due figure di cui ben presto si apprendono le intenzioni e la natura. Due personaggi complessi dal carisma perforante che accentrano su se stessi le novità di The Boys 2.
Critica sociale [Spoiler]
Seppur fosse velata anche nella prima, in questa seconda stagione esplode una pesante critica sociale agli U.S.A. ed ai politici populisti di tutto il mondo. I supereroi non sono uomini e donne dal cuore puro che si sacrificano per l’umanità. Il concetto di super messo in piedi da Marvel e DC viene spezzato, in favore di individui corrotti dal potere e che dietro alle proprie azioni celano il desiderio e la brama di fama. Essi vendono fumo al popolo e manipolano l’opinione pubblica per scagliarla egoisticamente contro i propri nemici. I supereroi incarnano quei politici che mentono consapevolmente ai propri elettori, con lo scopo di tenerli vicini a sè e convincerli di incarnare la cura per tutti i mali.
Con il proseguire delle puntate questa critica dilaga e ingloba temi eclatanti come il nazismo e la supremazia raziale; un exploit che risulta sopra le righe ed eccessivamente fumettistico. The Boys, seppur fantascientifico, racconta con realismo ciò che accadrebbe all’umanità se poteri sovrannaturali investissero un manipolo di uomini. Descrive la società con cinismo, condannando reali problematiche del mondo odierno. Una cospirazione nazista in questo contesto narrativo, per quanto verosimile, contribuisce a smorzare i toni, deviando la serie verso scenari d’intrattenimento puro. La percezione è quella di un espediente grottesco, che riesce addirittura a strappare un sorriso al momento della rivelazione, ma che fallisce nel mantenere attiva l’immedesimazione politica.
L’originalità dei villain – The Boys 2 Recensione
La Recensione di The Boys 2 non può esimersi da un’analisi dei personaggi. A partire dal gruppo di reietti posto a controllo dei super, fino ai controversi Sette ogni singolo personaggio merita la visibilità che la serie gli dona. Ciascuno di essi presenta una caratterizzazione profonda e un conflitto interiore marcato, che ne favorisce uno sviluppo interessante. I Sette sono la salvezza del mondo agli occhi del popolo, la cui percezione è filtrata attraverso film, fumetti e gadget che pubblicizzano il gruppo di eroi della Vaught. Per quanto mitizzati, essi si rivelano spesso delle vere carogne, piegati dalle responsabilità e psicologicamente travolti poiché mantengono la propria natura umana corrotta dal potere.
I villain, di cui Patriota è capo, sono estremamente crudi e cinici. Negli ultimi anni la figura del “cattivo” ha acquistato grande importanza. Soprattutto nel panorama dei cinecomic è il nemico a dare carisma all’opera, basti pensare a film cult quali: Il Cavaliere Oscuro, Avengers Infinity War o la trilogia di Spider-Man di Raimi. Spesso lo spettatore empatizza con essi che diventano i personaggi preferiti dagli spettatori (es. Joker). In The Boys i villain tornano ad essere odiati e disprezzati, a causa di atteggiamenti viscidi e osceni per la pubblica opinione. La sceneggiatura costruisce ciascun personaggio negativo attorno ad avvenimenti spiazzanti e contribuisce alla genesi di veri e propri incubi sia per i protagonisti che per lo spettatore.
Impatto visivo e narrazione – The Boys 2 recensione
Come spesso accade per le serie originali Amazon, la fotografia ricerca la cupezza e la tenebrosità. The Boys è caratterizzato da una luce soffusa costante e una saturazione “oscura” dei colori. Il tutto pone ciascuna scena su toni seriosi, smorzati dalla bizzarria degli eventi. I combattimenti e le sequenze di violenza esaltano il concetto di “splatter” e non lesinano su smembramenti, schizzi di sangue e decapitazioni. Una crudezza esasperata che potrebbe impressionare i più deboli di stomaco, ma talmente sopra le righe da estrapolare gli avvenimenti da qualsiasi contesto realistico; vi è poi un utilizzo furbo e funzionale della violenza.
Gli elementi a schermo hanno una funzione narrativa e appagano lo spettatore, il quale non si sente mai trascurato. Nonostante avvengano episodi misteriosi e inspiegabili, i personaggi non sono mai al di sopra del pubblico, che apprende la realtà delle cose assieme ai protagonisti. Questa intelligente scelta narrativa contribuisce a renderci parte integrante dei Boys. Nonostante le dinamiche controverse e i metodi non sempre ortodossi, la sceneggiatura colpisce nel segno e contribuisce alla creazione di un legame tra personaggi e spettatori.
Un prodotto adatto a tutti
The Boys è una serie scritta per piacere a tutti. Nonostante le immagini forti e i temi a tratti sociopolitci, la struttura e la messa in scena sono sapientemente realizzate per un pubblico più ampio possibile. La regia è abile nel non dare troppo peso alle scene più crude che, grazie all’ironia di fondo e ad una fotografia azzeccata, non suscitano particolare tensione. Le interpretazioni sono valide, soprattutto per quanto riguarda personaggi cardine quali Patriota e Butcher. Karl Urban (Il Signore degli Anelli) e Antony Starr mettono in piedi una rivalità destinata a fare la storia delle serie tv a tema supereroistico.
Nonostante i cinecomic non siano cari a tutti e siano spesso bersaglio di pesanti critiche, queste serie si discosta con vigore dalla struttura classica per attirare l’attenzione anche dei non appassionati. The Boys è sicuramente un prodotto commerciale, ma ricerca il compiacimento del pubblico con metodi che stupiscono per originalità e coraggio. Amazon ha deciso di puntare forte su questa serie e, analizzando il suo palinsesto, sembra proprio che in questo caso abbia sfoderato l’asso nella manica. Alla luce di tutto questo, la recensione di The Boys 2 non può che essere positiva.
Voto - 9
9
Lati positivi
- Reinventa e mette in discussione i cinecomic
- Trovate originali e pungente critica sociale
Lati negativi
- Scene violente a volte eccessive
- Tema sociale che sfocia nel grottesco