Borat 2: una raccolta fondi online per la babysitter Jeanise Jones
La buona fede della donna ha conquistato i fan
Senza ombra di dubbio la sessantaduenne Jeanise Jones non si sarebbe mai aspettata di diventare una vera e propria star. In Borat 2 Jeanise Jones viene assunta per fare da babysitter alla figlia del protagonista, Tutar, che nel film ha il volto di Maria Bakalova. La Jones ha subito conquistato i fan dimostrando empatia e comprensione per Tutar; rassicurandola sul fatto di non aver bisogno di ricorrere alla chirurgia plastica per piacere e opponendosi alla decisione di Borat di farla sposare con un uomo più anziano di lei. Uno dei consigli che la “babysitter” dispensa a Tutar è quello di sfruttare solo la sua intelligenza per essere felice. I fan di Borat 2 hanno talmente apprezzato Jeanise Jones da partecipare a una raccolta fondi lanciata online per lei.
Un crowdfunding per aiutare la “babysitter” di Borat 2 Jeanise Jones
La donna infatti non aveva idea di far parte di un film satirico, non sapeva che Maria Bakalova fosse un’attrice e ha dimostrato reale preoccupazione per la ragazza. Jeanise era convinta di prendere parte a un vero documentario su una adolescente costretta a sposare un uomo ricco molto più grande di lei. Lontana anni luce dall’idea di partecipare al film di Sacha Baron Cohen, la Jones ha passato settimane a preoccuparsi per Tutar. La donna ha ottenuto la parte della babysitter grazie al suo legame con la Ebenezer Baptist Church di Oklahoma City, luogo in cui la produzione aveva dei contatti. È stato Derrick Scobey, a capo della comunità religiosa, a mettere in contatto il team di Borat 2 con la donna.
Nel corso di un’intervista al New York Post, Jeanise Jones ha dichiarato di essersi sentita tradita dal team di Borat 2; ha aggiunto di aver pregato per Tutar con la sua comunità e di aver agito seguendo i principi cristiani. “Pensavo fosse una ragazza del Terzo Mondo, lì queste cose accadono veramente alle donne; eravamo preoccupati, pregavamo per lei e chiedevamo aiuto a Dio e facevamo quello che pensavamo fosse la scelta giusta dal punto di vista cristiano”.
Lo stesso Derrick Scobey ora ha deciso di far partire una raccolta fondi su GoFundMe; Jeanise Jones è stata pagata solo 3600 dollari per la sua partecipazione al film ed ora si trova in difficoltà a causa della pandemia. “Per Jeanise non era qualcosa che seguiva una sceneggiatura” – si legge sulla pagina dell’iniziativa – “ma veniva tutto dal cuore; per favore considerate l’opportunità di dire grazie a Jeanise con un dono tangibile perché è rimasta senza lavoro a causa del Covid”.