Selena: recensione della nuova serie Netflix
Un autobus malconcio, poche finanze da parte e un grande sogno: ecco la storia di Selena Quintanilla, regina della musica tex-mex
Selena e la sua famiglia compongono una piccola band per volere del padre. L’obiettivo? Allietare la permanenza dei clienti nel loro ristorante. Ben presto però il capo famiglia si accorge che Selena è davvero talentuosa, e decide di farle intraprendere una carriera musicale. Questa è la recensione della serie tv Selena: La serie, nuovo titolo targato Netflix per la regia di Hiromi Kamata (Limitless, Dragonball evolution). La serie è biografica e segue le vicende di quella che è considerata la regina della musica tejano, con oltre 60 milioni di album venduti in tutto il mondo.
La serie è la seconda trasposizione su schermo della cantante. Nel 1997 è stato infatti girato Selena di Gregory Nava. Nella serie Netflix invece Selena è impersonata da Christian Serratos (Ned – Scuola di sopravvivenza, Twilight Saga); la sorella Suzette è invece interpretata da Noemi Gonzalez (The tax collector, Il segnato) e il fratello AB da Gabriel Chavarria (Hunter Killer – Caccia negli abissi, The purge). I genitori dei ragazzi sono Abraham / Ricardo Chavira (Desperate housewives, Piranha 3D) e Marcella / Seidy López; quest’ultima ha recitato anche nella pellicola del 1997, ricoprendo però un altro ruolo. Ecco la recensione di Selena: La serie.
Indice
La trama – Selena la serie recensione
Corpus Christi, Texas, anni ’80. Selena Quintanilla vive con la sorella Suzette e il fratello AB, e il padre li incoraggia a cantare e suonare in una piccola band. Selena al microfono, Suzette alla batteria e AB al basso. Da quando i Los Dinos hanno chiuso i battenti, il padre Abraham ha sempre avuto il desiderio di condividere la passione musicale con i figli. L’occasione d’oro gli si presenta sul serio quando capisce che Selena non canticchia soltanto ai matrimoni e agli eventi al ristorante di famiglia, ma è brava davvero. Considerate le difficoltà economiche che portano i Quintanilla a chiudere il locale, Abraham punta tutto sui figli e sul loro impegno, nella speranza che possano diventare famosi come band.
Cominciano così i sacrifici, i viaggi notturni in un autobus malconcio e senza riscaldamento. Le mancate feste con gli amici e l’obbligo a mettere tutte le energie nella creazione di canzoni ed opportunità per il gruppo. Il padre diventa il manager di Selena y Los Dinos, amministra il budget e tratta con le case discografiche, man mano che i ragazzi acquistano la fama. Canzone dopo canzone, Selena sente che il canto è la sua strada, e anche i fratelli sono ben felici di lavorare in famiglia. La band si amplia e subentrano nuovi musicisti, ma Abraham non abbassa mai la guardia: anche se in buona fede, pretende sempre di più e investe tutto se stesso nel progetto musicale.
The crowd is the boss – Selena la serie recensione
Il pubblico è sovrano. Selena capisce sin da bambina quanto sia importante compiacere gli spettatori e farli emozionare, e quanto non sia sufficiente amare il proprio lavoro. La cantante, a un certo punto, esprime il desiderio di esibirsi in lingua inglese, ma una volta sul palco si accorge che il pubblico non è pronto a quel cambio di lingua. Selena non ha nessuna possibilità di discostarsi dal percorso previsto, dall’etichetta apposta sulla sua testa. Ogni episodio ci permette di approfondire i pensieri della protagonista e dei componenti della sua famiglia; l’ansia del padre di avere successo, l’ansia della ragazza di trovare finalmente il suo posto nel mondo per potersi dichiarare soddisfatta.
C’è anche la preoccupazione del fratello AB di non riuscire a creare la nuova hit da proporre alle case discografiche. Sotto un’apparente tranquillità, il sentimento di fondo è sempre questo stato di attesa, di guardia, che non permette quasi mai di godersi il percorso verso l’obiettivo. Nel raccontare il “dietro le quinte” del mondo dello spettacolo, la serie si unisce ai numerosi documentari musicali che stanno andando molto di moda ultimamente, presenti anche sul catalogo di Netflix. Da Five Foot Two di Lady Gaga a In Wonder di Shawn Mendes; da Homecoming di Beyonce a Miss Americana di Taylor Swift, tutte le star si guardano dentro e parlano del loro rapporto con l’immagine pubblica. Vista in quest’ottica la seria, nonostante racconti la faccenda avvenuta negli anni ’80 e ’90, offre interessanti spunti di riflessione.
Arrivare al traguardo – Selena la serie recensione
And one day, it’ll just make sense.
Nove puntate e, per i personaggi, pochi i momenti nei quali gioire del successo. Selena ha talento e così la band che la supporta nei concerti e nella vita. Ma poi, questa vita quando si vive? Abraham promette ai ragazzi che potranno divertirsi, fare i teenager e allentare finalmente la presa, non appena avranno raggiunto un buon livello di apprezzamento. La serie però ci pone davanti ad un interrogativo, ovvero ci chiede quando ci si ferma, quando si è davvero “arrivati”. Il padre continua a ripetere loro che un giorno tutta la fatica e i sacrifici daranno i loro frutti, avranno un senso. Quel giorno tuttavia sembra allontanarsi sempre più, l’asticella si alza in continuazione e il timore di non essere all’altezza delle aspettative non passa mai. Selena è una ragazza sfaccettata: fragile, affascinante, scoppiettante, sola.
Ogni emozione provata dalla protagonista viene enfatizzata dalla colonna sonora, presente quando la ragazza si esibisce ai concerti e quando si sente frizzante e ottimista. Nei momenti di solitudine e riflessione, al contrario, la colonna sonora lascia spazio all’introspezione. Questo contrasto è chiaro già dalle primissime scene del pilot, quando Selena guarda dal finestrino del bus i suoi fan che la acclamano, tra il chiasso e l’euforia generale. Lei però, vittima del silenzio, si sente spaventata e inadeguata; chiede ancora una volta aiuto ai fratelli, gli unici che possono mettere a tacere quel vuoto assordante dentro di lei. Fare musica è un privilegio perché le ricorda i bei momenti trascorsi in famiglia, ma è anche il suo lavoro. Tante responsabilità per degli adolescenti, che devono mantenere economicamente un’intera famiglia. Questo aspetto è molto indagato e richiama la situazione che tanti cantanti prodigio devono aver vissuto nei primi tempi.
Considerazioni finali
Tutto sommato, la recensione di Selena- La serie è positiva. Adatta a tutta la famiglia, lancia dei messaggi importanti ed è di qualità. Si sviscerano, pur lasciando l’approfondimento alla sensibilità dello spettatore, i lati negativi di un padre che più che tale diventa imprenditore per la propria famiglia. Di un gruppo di ragazzini che si sente inadeguato e sormontato dalle responsabilità. Della difficoltà di essere appagati nella carriera e nella vita privata, soprattutto quando si ha un ruolo di spicco nella società. Infine, della perseveranza che paga sempre, e dell’arte di reinventarsi. Nella serie sono disseminati qua e là degli accenni alla politica e alla storia di quegli anni, e i bellissimi costumi aiutano senza dubbio ad immergersi in quegli anni fatti di capelli cotonati e felpone color pastello.
Gli abiti sono ispirati a quelli indossati dai veri protagonisti delle vicende e sono curati nei minimi dettagli. La colonna sonora identifica Selena y Los Dinos e il genere che fanno, e accompagna lo spettatore dalla sigla iniziale ai titoli di coda. Ecco che allora l’immersione è totale. Interessanti anche i numerosi establishing shot all’inizio delle puntate e anche al loro interno, per “fotografare” la situazione e chiarire a che punto della trama si è giunti. Un montaggio vario, che alterna riprese dall’alto, l’uso di una dolly in allontanamento, che parte per esempio dall’interno di una stanza e man mano si allontana e finisce nella strada del quartiere. Per concludere, una serie leggera ma con spunti importanti, che non può che essere promossa.
Selena: La serie
Voto - 7
7
Voto
Lati positivi
- Immerge completamente nelle atmosfere anni '80
- Costumi e colonna sonora
Lati negativi
- La trama risulta molto diluita