Cobra Kai: gli showrunner conoscono già il finale della serie
La speranza dei creatori della serie è che il progetto continui per molte stagioni
La terza stagione della serie spin off di Karate Kid è appena arrivata su Netflix ma già tutti si chiedono quale sarà il finale di Cobra Kai. Un successo tutt’altro che inaspettato bisogna sottolinearlo. Distribuita inizialmente su YouTube Premium, la serie ha ottenuto tali consensi da garantirle un rinnovo per una seconda stagione e l’interessamento da parte di un gigante dello streaming come Netflix. Gli showrunner Josh Heald, Jon Hurwitz, e Hayden Schlossberg hanno dichiarato nel corso di un’intervista a tvline:
Abbiamo già un finale della serie. Ne abbiamo uno in mente da un po’ di tempo e non avverrà nella quarta stagione. Va ben oltre. Nella nostra mente abbiamo una storia che è necessario raccontare per più stagioni prima di arrivare a quel finale. Questa sarà una discussione che dovremo fare in futuro con i nostri nuovi partner di Netflix. Possiamo scrivere per arrivare a quel finale pianificato? Possiamo essere sicuri che ci arriveremo? Non è sempre possibile sapere queste cose nel caso della televisione e lo rispettiamo. Per ora, stiamo continuando a scrivere con la stessa velocità e con lo stesso percorso che abbiamo intrapreso dall’inizio.
Gli showrunner di Cobra Kai sanno già quale sarà il finale della serie
Karate Kid si aggiunge alla lista di quelle opere cult degli anni ’80 che di recente stanno vivendo una seconda giovinezza. Grazie ad oculate mosse di marketing Hollywood sta infatti cercando di prendere il meglio dei prodotti seriali e cinematografici dell’epoca per portarli ai giorni nostri. La serie è infatti ambientata 30 anni dopo gli eventi narrati nel film del 1984. L’astio tra il dojo Myagi-Do e il dojo Cobra Kai è degenerato portando a conseguenze inaspettate. I due gruppi si sono infatti scontrati in una terribile rissa che ha portato Miguel a finire in coma. Solo Johnny (William Zabka) e Daniel (Ralph Macchio) possono riportare la situazione alla normalità ma sono troppo distratti dai loro problemi personali.