Fate – The Winx Saga: recensione della serie Netflix ispirata al cartone animato italiano
Uno spaccato della nuova generazione, tra poteri, problemi adolescenziali ed emozioni
Bloom arriva alla scuola di magia di Alfea e comincia a familiarizzare con i suoi poteri di fata. Abituata all’ambiente umano e cresciuta con genitori senza poteri, fatica a controllare il suo elemento; tra nuove amicizie, un amore nascente e i misteri che l’hanno attirata alla scuola, dovrà scoprire chi è anche a costo di soffrire. Questa è la recensione di Fate – The Winx Saga, serie tv italo-britannica uscita il 22 gennaio su Netflix e di genere fantastico. La storia prende ispirazione dal cartone animato a puntate di Iginio Straffi, Winx Club, ed è stata trasposta da Brian Young.
Fanno parte del cast Abigail Cowen nel ruolo di Bloom, Hannah van der Westhuysen in quello di Stella e Elisha Applebaum come Musa. Eliot Salt veste i panni di Terra e Precious Mustapha quelli di Aisha. L’attesissima serie è stata anticipata da parecchie polemiche, in primis sull’aspetto delle attrici che interpretano le cinque amiche fate. Terra nel cartone animato si chiamava Flora, e in questa versione viene detto che si tratta della cugina. Inoltre Tecna, la fata della tecnologia, non è presente. Diversità a parte, sembra che la serie composta da 6 episodi sia apprezzata e che sia già in programma una seconda stagione, mirata ad approfondire i poteri e le trasformazioni di tutte le fate. Ecco la recensione di Fate – The Winx Saga.
Indice
La trama – Fate recensione
Bloom è una giovane fata che arriva alla magica scuola di Alfea per scoprire i suoi poteri. Allevata da genitori umani in California, non sa nulla del mondo fatato ma è decisa a saperne di più per non fare del male a nessuno. Dopo aver conosciuto quelle che saranno delle vere amiche, Terra, Stella, Musa e Aisha, si scontra con le sue insicurezze e coi misteri che la direttrice le nasconde. Bloom capisce che per gestire il fuoco, il suo elemento, deve imparare a controllare le emozioni, ma non è così semplice quando si sta attraversando il periodo dell’adolescenza e ci si sente spaesati. Oltre a questo, l’Oltre Mondo è minacciato dalla presenza dei Bruciati, esseri spaventosi dotati di incredibile forza e assetati di uomini. Il pericolo incombe sulla scuola e sui suoi studenti, e starà a loro contribuire per salvare ciò in cui credono, nonostante l’aiuto del corpo docenti.
Il ruolo della magia – Fate recensione
La magia in questa serie è presentata come un elemento evidentemente essenziale ai fini della trama (le protagoniste sono fate), ma non per questo è inserita in ogni scena. Gli effetti speciali legati ai poteri magici aiutano a valorizzare determinate scene, come quella in cui Bloom prende il controllo del fuoco. Per il resto, si parla di ragazzi e ragazze comuni, alle prese con problemi di cuore, dubbi esistenziali e difficoltà a diventare grandi e a scegliere tra il bene e il male. Alphea viene indicato come uno degli 8 regni dell’Oltre Mondo, quelli sconosciuti agli esseri umani e praticanti le arti magiche.
Veniamo a sapere che nella scuola si addestrano le fate, ognuna con il proprio elemento da comandare, e gli specialisti, guerrieri pronti a difendere il regno in caso di necessità. Ovviamente non tutti impiegano le arti divinatorie per le stesse ragioni: chi vuole fare del bene, chi sfrutta il suo potere per arrivare al comando. Interessante anche il focus sul fatto che i ragazzi debbano concentrarsi sull’ascolto delle loro emozioni per controllare i poteri. Che le emozioni violente e tristi possono aumentare momentaneamente il potere ma che alla lunga sono le sensazioni positive a rafforzare la magia. Ecco che allora il regno magico è immerso ai giorni nostri, ancorato alle emozioni e ai problemi comuni ma con una background story sul mondo sovraumano.
Attualità come punto forte – Fate recensione
Mondi magici e impossibili sì, ma con solide basi ancorate alla realtà che tutti conosciamo. Questo è l’ingrediente vincente di una serie che non promette il capolavoro, ma che si avvicina ai problemi e ai dilemmi dei giovani della nostra società. Senza giudicarli ma accogliendo le loro preoccupazioni e sviscerandole. Si offre largo spazio ai social e alla cultura pop del momento; all’impossibilità di comprendere i progetti dei genitori e alla comprensibile fragilità di chi sta diventando grande e non vede l’ora, ma è anche terrorizzato. L’amicizia tra le cinque ragazze protagoniste richiama quelle relazioni forti che si instaurano nel periodo delle scuole superiori e che a volte accompagnano tutta la vita, ma che in ogni caso assicurano una lunga lista di esperienze fatte insieme.
Vengono accarezzate le tematiche dell’alcol e della droga e di una nuova generazione che sembra sempre in lotta con tutto; in bilico tra la mancanza di rispetto per le gerarchie e la necessità di affermarsi e vivere. I protagonisti sono comunque spinti a valorizzare i propri talenti e ad essere coraggiosi e altruisti nei momenti di bisogno, anche se non sempre è facile tener fede a queste regole. Nonostante alcuni luoghi comuni che mostrano l’adolescente perennemente arrabbiato con il mondo, si nota un impegno a voler riconoscere che anche gli adulti hanno i loro demoni da sconfiggere.
Promossa o bocciata? – Fate recensione
Promossa: la serie è scorrevole e si lascia guardare. I sei episodi corrispondono al giusto numero per non iniziare ad annoiare e la storia da cui Brian Young ha preso ispirazione è celebre e amata da molti. Proprio per questo non sono mancate le critiche: sull’aspetto fisico dei personaggi e su alcuni intrecci della trama che sono stati modificati. E forse a ragion veduta. Il prodotto vuole essere più adulto e dark, e per questo non poteva mantenere le atmosfere “rosa” e spensierate del cartone animato. Altro punto a favore, una scelta perfetta del target di riferimento.
La storia è evidentemente pensata per uno spettatore adolescente. Contiene infatti la love story travagliata, la ribellione, l’attrazione per il pericolo e l’esplorazione della propria sessualità. Ogni personaggio ruota intorno a questi focus principali ed è umano, fragile, saggio ma anche sbagliato, incoerente. Nonostante l’abuso dei soliti stereotipi, di una sceneggiatura non sempre brillante e di un cast non sempre espressivo, Fate presenta luci e scenografie ben realizzati e un utilizzo degli effetti speciali moderato ma efficace.
Fate - The Winx Saga
Voto - 7
7
Lati positivi
- Young adult perfetto per il target a cui è rivolto
- Presenza moderata e motivata della magia
Lati negativi
- Cast non sempre abbastanza espressivo
- Presenza di alcuni stereotipi triti e ritriti