It comes at night: recensione dell’horror con Joel Edgerton
Un misterioso morbo contagia uomini e animali, la lotta per la sopravvivenza è aperta.
Grazie ad un catalogo estremamente variegato Amazon Prime Video è in grado di soddisfare un pubblico sempre più vasto. In particolare oggi ci occupiamo del genere horror, con un titolo davvero particolare che vi consigliamo di recuperare se appassionati del cinema di genere. In questa recensione parleremo di It comes at night, pellicola horror del 2017 che presenta molti espedienti narrativi propri anche del thriller psicologico. La trama entra subito nel vivo della vicenda: un misterioso morbo contagioso si sta trasmettendo tra persone e animali. La malattia è estremamente mortale e non lascia scampo agli infetti che sono costretti ad un destino infausto.
Non sappiamo se si tratti di un virus, dove sia partito e perché. It comes at night è un film che mostra e spiega poco immergendoci in una realtà fatta di dubbi, paura e paranoia. La storia inizia con una famiglia che si è prudentemente isolata in una casa nel bosco per evitare contatti con il mondo esterno: un nucleo familiare composto dai due genitori, un figlio ed un nonno che nella prima scena vediamo già contagiato dalla misteriosa malattia. Il film è scritto e diretto da Trey Edward Shults (Krisha, 2015), nel cast spicca il nome di Joel Edgerton.
Indice
La trama – It comes at night, la recensione
Un misterioso morbo sta contagiando persone ed animali senza lasciare speranza di guarigione. L’ex insegnante Paul (Joel Edgerton) si è isolato in una casa nel bosco assieme a suo figlio Travis (Kelvin Harrison Jr.), sua moglie Sarah (Carmen Ejogo) e Bud, il padre della donna. Questo piccolo nucleo familiare affronta una vera e propria lotta per la sopravvivenza lontano dalla civiltà per sfuggire alla grave e misteriosa pestilenza che sta affliggendo l’umanità. Purtroppo, come si vede nella prima scena del film, il nonno Bud è stato in qualche modo già contagiato. Per evitare la diffusione del morbo, non essendoci rimedi, Paul e Sarah sono costretti ad ucciderlo e bruciare il cadavere. Tutto sembra quindi tornare sotto controllo. Almeno per il momento.
Infatti l’apparente tranquillità nella casa nel bosco viene turbata una notte quando un uomo misterioso si introduce armato nella proprietà. Dopo averlo catturato Paul scopre che anche l’intruso è un padre come lui e che stava semplicemente cercando scorte di acqua per sua moglie e suo figlio. Dopo aver riflettuto a lungo con Sarah, Paul decide di unire le forze ed ospitare in casa la nuova famiglia cercando di trarre beneficio dalla convivenza. Il dubbio e la paranoia che qualcuno sia infetto, uniti al sospetto sulle reali intenzioni dei nuovi ospiti, attanagliano però la mente di Paul che non si sente mai a suo agio. Tutto procede con un certo equilibrio fino a quando una notte dei fatti misteriosi finiranno per sconvolgere la pace e la serenità delle due famiglie.
Breve analisi
Fa uno strano, e se vogliamo spiacevole, effetto vedere e parlare di un film che tratta di una malattia contagiosa e implacabile quando già nella vita di tutti i giorni dobbiamo affrontare una vera pandemia. Sicuramente i tempi che stiamo vivendo renderanno la visione del film molto più interessante, non solo al livello emozionale, ma anche riflessivo. A prescindere da tutto ciò It comes at night è una pellicola con del potenziale che tenta di uscire dai canoni del genere per proporci un tipo di paura diversa. Non ci sono mostri, persone che si trasformano in zombie o fiacchi jumpscares.
I corpi degli ammalati si ricoprono di pustole e sangue e questo è forse l’unico elemento visivamente spaventoso. Le poche scene puramente horror sono confinate agli incubi notturni del figlio Travis. Il morbo è di per sé un qualcosa di invisibile, causa di paranoia strisciante che porta a diffidare degli altri e a far perdere la propria umanità. La malattia è un pretesto per mettere a nudo quella che è la vera natura umana. L’uomo messo alle strette “regredisce” ad una natura animale e primitiva in cui le uniche leggi a cui si deve obbedire sono quelle della sopravvivenza e dell’autoconservazione
La paura – It comes at night, la recensione
It comes at night è un film sulla paura, sulla paranoia e sulle relazioni tra persone. Il vero mostro per l’uomo è rappresentato dall’uomo stesso: homo homini lupus. Nella storia infatti quello che mette veramente paura è ciò che non è visibile. I protagonisti sono più spaventati dalla loro diffidenza verso gli estranei che dalla malattia in quanto tale. Il dubbio, come la paura, è un seme che si annida pericolosamente nella psiche umana rendendo le persone capaci di compiere gesti folli. Volendo fare un paragone cinematografico It comes at night ci ha riportato, per alcuni aspetti, alle atmosfere vissute nel film La cosa, dove non sapevamo mai chi fosse stato realmente contagiato.
La differenza sostanziale con il film cult di John Carpenter è che la pellicola diretta da Trey Edward Shults non contempla la presenza di strane creature. Così come per La cosa anche It comes at night ha un finale aperto che sposa varie chiavi interpretative. Questo perché si tratta di una storia che mostra poco e spiega ancora meno. Per immergerci meglio nel mood della vicenda il film ci mette sullo stesso piano dei protagonisti, vediamo quello che vedono loro e sappiamo quello che sanno loro. Molte cose sono volutamente lasciate alla libera interpretazione dello spettatore. Lo stesso titolo del film si apre a diverse interpretazioni: potrebbe riferirsi alla malattia o semplicemente agli incubi paurosi di Travis.
Il comparto tecnico
Il comparto tecnico del film cerca di rafforzare quello che la storia vuole realmente trasmettere allo spettatore: il dubbio, la paranoia e l’incertezza. L’esperienza cinematografica che ci regala Trey Edward Shults è oscura e claustrofobica allo stesso tempo. Gran parte del girato avviene negli interni della casa, spesso di notte, il pannello cromatico si riduce a poche tonalità spente. Più interessante è sicuramente la scelta del formato dei vari frames. Partiamo con un 2.40:1 girato con lenti sferiche per passare durante gli incubi di Travis a un più schiacciato 2.75:1 girato con lenti anamorfiche. Scelta volta a dare ancora più risalto al lato onirico della vicenda.
Lo stile del girato cambia continuamente; le due tecniche di ripresa arrivano a fondersi quando l’incubo diventa realtà, fino a chiudere le scene con un claustrofobico ed asfissiante 3.0:1 nella parte finale. Con questi espedienti stilistici il regista suggerisce che realtà ed incubo sono diventati una cosa sola. Alla contrazione dei frames in senso orizzontale si contrappone la prospettiva di stretti ed angusti corridoi in senso verticale. La mancanza di luce è uno degli elementi più riusciti dell’aspetto tecnico. In una storia dove nessuno sembra essere quello che è e tutto è avvolto da un’ombra di dubbio e mistero, la metaforica ricerca della verità e salvezza è affidata alla luce di una torcia nel cuore delle tenebre.
Considerazioni finali – It comes at night, la recensione
It comes at night di Trey Edward Shults è un film horror e un thriller psicologico che, invece di mostrare, cerca di spaventare lo spettatore sottraendo elementi. Lo stress, la paranoia e l’isolamento possono realmente portare l’uomo a varcare le soglie dell’incubo in una continua lotta per la sopravvivenza? Un family horror con pochi personaggi e dal ridotto numero delle ambientazioni; il tutto viene ridotto alla massima semplicità possibile in circa 98 minuti di girato complessivo. Un film che lascia aperti molti interrogativi e che forse tralascia troppo alcune potenziali storyline secondarie, tutte lasciate all’immaginazione dello spettatore.
Va detto che ci saremmo aspettati maggior tensione in alcune scene del film e che in generale non raggiunge mai livelli particolarmente elevati. It comes at night è una di quelle storie dove non esiste speranza e positività, tutto sembra avverso e maledettamente destinato a finire male. I personaggi sono umani con tutto ciò che questo comporta. Nessuno è puro ed innocente. Siamo stati piacevolmente colpiti da un horror che cerca ben altre strade per condurci sul sentiero della paura. Se vi abbiamo incuriosito con la nostra recensione di It comes at night non vi resta che aprire Amazon Prime Video ed iniziare la visione del film.
It comes at night
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- La sceneggiatura
- La regia
- La ricerca nel cercare di spaventare lo spettatore con originalità
- Alcuni aspetti della storia potevano essere approfonditi maggiormente
- Nonostante ci sia "la paura" la tensione non è sempre costante
Lati negativi