Dietro i suoi occhi: recensione della miniserie thriller Netflix
Approda sulla piattaforma streaming l'adattamento del romanzo bestseller di Sarah Pinborough
Maledettamente geniale. Una nuova ossessione. Un capolavoro di suspense. Un romanzo spiazzante. Con questi termini scrittori e critici hanno accolto nel 2017 il romanzo di Sarah Pinborough intitolato Behind Her Eyes. La scrittrice si era imposta all’attenzione del mercato letterario con una storia intrigante, che ha tenuto incollati alle pagine numerosi lettori. Il successo è stato tale che il romanzo è diventato un bestseller. Questo ovviamente ha rappresentato un’occasione particolarmente ghiotta per la realizzazione di un adattamento cinematografico. Come è tuttavia di moda negli ultimi tempi, la narrazione seriale si è rivelata una grandissima tentazione anche in questo caso. Ed ecco così arrivare su Netflix, in forma di miniserie, Dietro i suoi occhi, di cui vi presentiamo la recensione.
Alla regia di questo adattamento troviamo Erik Richter Strand. Per quanto riguarda il cast principale ci sono invece Simona Brown (The Night Manager), Eve Hewson, figlia di Bono degli U2 e vista in Robin Hood – L’origine della leggenda, e Tom Bateman (Assassinio sull’Orient Express). La storia è alquanto stuzzicante: una storia thriller con eros, misteri, tradimenti e fatti apparentemente inspiegabili. Dietro i suoi occhi a prima vista potrà sembrare la classica opera thriller e passionale, ma l’aggiunta di una nuova dinamica narrativa porta qualcosa in grado di aggiornare una storia già vista. Tuttavia, il mancato giusto equilibrio tra tutte le principali componenti narrative pregiudica il risultato finale. Si può comunque trovare un prodotto godibile, da vedere tutto d’un fiato senza grandi pretese. Di seguito la recensione di Dietro i suoi occhi.
Indice
- Un triangolo pericoloso
- ll thriller…
- … e il sovrannaturale
- Attori e ambientazioni
- Una miniserie senza pretese
Un triangolo pericoloso – Dietro i suoi occhi, la recensione
Louise (Simona Brown) è una giovane madre divorziata, che dedica le sue giornate al lavoro e a suo figlio Adam. Una sera si reca in un bar per incontrare un’amica, che però le da buca. In quel luogo Louise incontra David (Tom Bateman), uno scozzese alto e affascinante con cui si intende immediatamente. I due finiscono per baciarsi, ma Tom si tira indietro dicendo che non può. Il giorno successivo Louise si reca a lavoro, uno studio medico di psichiatri in cui lavora part-time tre giorni la settimana. Con sorpresa scopre che il suo nuovo capo è David e che lui è sposato con Adele (Eve Hewson). Lavorare in queste condizioni si rivela difficile per Louise, data l’innegabile chimica presente tra lei e David. Le cose si complicano quando la protagonista incontra per caso Adele, che la invita a prendere un caffè, e le due finiscono per conoscersi meglio.
Louise si ritrova così al centro di un triangolo tanto pericoloso quanto intrigante. David e Adele si ritrovano a essere più felici con lei che all’interno del rapporto matrimoniale. Si viene così a costruire un particolare equilibrio tra le tre figure. Louise tuttavia scopre con il tempo che il matrimonio di David e Adele nasconde lati oscuri e inquietanti. Lui sembra tenere la moglie soggiogata; lei al tempo stesso riesce inspiegabilmente a tenerlo intrappolato nel matrimonio. Adele inoltre sembra essere sempre a conoscenza delle azioni del marito e delle persone con cui si rapporta. Dove si trova la verità? Cosa nasconde Adele dietro i suoi occhi che inspiegabilmente conoscono tutto?
Il thriller…
L’identità di Dietro i suoi occhi si trova in due componenti principali. La prima è quella del thriller psicologico dai tratti erotici, la seconda è invece quella legata al sovrannaturale, fondamentale per la risoluzione del mistero principale. Parlando della prima componente, si può affermare che la miniserie ingrani la marcia e si avvii spedita verso i territori di quel genere. Si pongono così solide basi per una storia intrigante, adatte a catturare di sicuro spettatori: una donna conosce un uomo che si scopre essere il suo capo, inizia una relazione con lui e al tempo stesso stringe amicizia con sua moglie. Senza svelare troppo, si approfondiscono così le dinamiche di questo triangolo. Si cerca infatti di tenere sulle spine lo spettatore, sempre più interessato a scoprire i segreti celati nel matrimonio di David e Adele e nello strano comportamento di quest’ultima.
Bisogna affermare che la miniserie funziona benissimo nella sua parte iniziale, soprattutto perché cerca di disorientare lo spettatore fornendogli risposte poi smontate poco dopo. In questo modo si rimane sempre nel dubbio su chi sia a manipolare chi all’interno del triangolo e su chi sia realmente il “cattivo” della situazione. Questo gioco inizia a diventare un po’ ripetitivo dopo qualche episodio, dato il ripetersi di alcune dinamiche come dialoghi criptici e sequenze oniriche. Ed è proprio sui sogni che Dietro i suoi occhi comincia a svelare le sue carte. Inizialmente sembra di essere nei territori di Eyes Wide Shut, con l’intrecciarsi di sogni e realtà. Tuttavia successivamente irrompe con passo deciso la seconda componente, quella del sovrannaturale, che in modo non eccelso conduce alla soluzione degli enigmi.
… e il sovrannaturale – Dietro i suoi occhi, la recensione
Con l’intenzione di trascinare lo spettatore fino all’ultimo episodio, Dietro i suoi occhi compie un passo falso. L’esplosione praticamente improvvisa del sovrannaturale nella narrazione appare infatti un po’ fuori contesto, quasi slegata dal resto, poiché celata quasi del tutto sino a quel momento. Non si discute comunque l’accostamento con la trama thriller perché, come già anticipato, in questo modo si rinnova una storia già vista in tanti altri film o serie tv. L’errore compiuto si trova in un mancato equilibrio tra le due componenti principali, insieme a un mancato approfondimento psicologico soprattutto negli ultimi episodi. Questo avviene soprattutto a causa dell’accumularsi di numerosi colpi di scena, che movimentano l’insieme ma appiattiscono le complessità interiori dei personaggi.
L’inserimento del sovrannaturale in un thriller incentrato su un triangolo amoroso è comunque interessante e spiazzante. Peccato che riceva un trattamento visivo troppo didascalico ed elementare. Con l’intenzione di spiegare tutto nel modo più semplice si ricorre anche a una gamma di colori per aiutare lo spettatore – non sarà rivelato altro, per evitare di incorrere in imperdonabili spoiler. Si sarebbe potuto ricorrere a un trattamento più enigmatico e meno improntato ad accompagnare per mano gli spettatori.
Attori e ambientazioni – Dietro i suoi occhi, la recensione
Dietro ai suoi occhi può contare fortunatamente su ambientazioni interessanti e performance attoriali convincenti. Si nota una certa cura nelle due ambientazioni principali, quella londinese e quella scozzese. La prima è più pulita, tendente alla perfezione e caratterizzata da luci e colori più freddi. La seconda invece è più selvaggia, gotica, quasi da romanzo ottocentesco. In questo caso i toni cromatici sono più scuri e meno accesi. Un contrasto semplice ma interessante, che sottolinea le differenze tra presente e passato, mistero e verità.
Sul fronte attoriale invece convincono molto le due protagoniste femminili. In particolare Eve Hewson sa rappresentare perfettamente la poliedricità del suo personaggio sempre così ambiguo, affascinante ma al tempo stesso inquietante. Riesce benissimo a mostrarne i due volti principali: la moglie devota e la figura manipolatrice e disturbata. Anche Simona Brown è convincente nell’interpretare una donna profondamente disorientata dalle dinamiche che sta vivendo. Meno credibile invece Tom Bateman come irresistibile oggetto del desiderio, tanto da scatenare una competizione tra diversi personaggi.
Una miniserie senza pretese
In conclusione di questa recensione di Dietro i suoi occhi, bisogna fare una riflessione. Se alcuni recenti romanzi thriller psicologici come La ragazza del treno non hanno pienamente funzionato sullo schermo, questo non significa che tutte le storie dello stesso genere debbano ricevere un adattamento seriale. Uno dei problemi principali di Dietro i suoi occhi è proprio questo: sei episodi sono forse anche troppi, se si tiene conto che non è approfondita adeguatamente la componente psicologica dei personaggi. Forse una narrazione più tesa e stringata di un lungometraggio avrebbe giovato alla storia ideata dalla Pinborough. In questo modo si sarebbe ottenuto anche un miglior risultato sulla tensione, spesso smorzata dalla ripetizione di alcune dinamiche.
Se si chiude un occhio di fronte ai difetti evidenti di questa miniserie, si può però godere di un prodotto che è senz’altro senza grandi pretese. Dietro i suoi occhi può essere visto come un piccolo guilty pleasure, in grado di intrattenere il giusto senza scadere nel trash. In fin dei conti anche il colpo di scena finale funziona, lasciando sbalorditi, ma un maggior approfondimento del personaggio cui è legato avrebbe senz’altro giovato di più. Dietro i suoi occhi non è dunque un prodotto Netflix da bocciare totalmente, ma con una maggiore cura nella sua struttura sarebbe potuto essere veramente un buon titolo.
Dietro i suoi occhi
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Ci sono solide basi per una storia thriller appassionante e coinvolgente
- La componente sovrannaturale aggiunge qualcosa di nuovo a una storia già vista
- Un buon lavoro sul fronte delle ambientazioni e delle performance attoriali
Lati negativi
- Manca un equilibrio tra la componente thriller e quella sovrannaturale
- L'accumularsi dei colpi di scena alla fine appiattisce la psicologia dei personaggi
- Il format della miniserie non ha giovato al risultato finale