Rosamund Pike parla di come il suo corpo sia stato spesso modificato nei poster dei film
L'attrice torna a parlare dei ritocchi digitali a cui è stata inconsapevolmente sottoposta
Rosamund Pike reduce dal buon successo di I care a lot ha deciso di ripercorrere alcune tappe della sua carriera, nel corso di una recente intervista l’attrice si è concentrata in particolare su quelle che sono state le modifiche digitali che il suo corpo ha subito nei poster dei diversi film che ha interpretato. Al “The Kelly Clarkson Show” Rosamund Pike ha sottolineato come la sua immagine sia stata alterata nel poster di Johnny English – Reborn:
Per il poster di Johnny English – La Rinascita il mio seno è stato ingrandito […] Ho un petto davvero impressionante che in realtà non ho.
Pike ha dichiarato di essere stata sottoposta a sua insaputa ad un trattamento con Photoshop anche nel più recente, “Radioactive” in cui interpreta Marie Curie.
Per Radioactive, stranamente, hanno reso i miei occhi marroni. Una specie di colore marrone nocciola. Non ho ancora capito perché lo abbiano fatto.
Rosamund Pike parla di come il suo corpo sia stato spesso modificato nei poster dei film
Rosamund Pike continua non nascondendo una certa preoccupazione per questo tipo di approccio, molto più diffuso di quanto uno si possa pensare.
Questi sono solo i casi più eclatanti, giusto? Quando noti “Oh, ho gli occhi marroni” o “Oh, ho un seno enorme”. Ma probabilmente ci sono innumerevoli volte in cui la nostra immagine viene modificata senza che ce ne accorgiamo. Penso che stiamo tutti perdendo il controllo su come siamo veramente.
La protagonista di I care a lot non è la prima a lamentarsi della cosa. Recentemente anche Zendaya ha rilasciato preoccupata alcune dichiarazioni riguardo un servizio fotografico del 2015.
Oggi è uscito un nuovo servizio fotografico e sono rimasta scioccata quando ho scoperto che i miei fianchi e il mio busto di quando avevo 19 anni erano piuttosto manipolati. Queste sono le cose che rendono le donne consapevoli di sé, che creano gli ideali irrealistici di bellezza che abbiamo.