The Rental: recensione del film diretto da Dave Franco
Dave Franco esordisce alla regia con un tradizionale thriller-horror
Il mondo del cinema è ricco di fratelli e sorelle con percorsi cinematografici simili. Un nuovo film originale Amazon sembra confermare proprio questa considerazione. Dave Franco, fratello del più noto James, ha deciso di esordire alla regia dopo aver recitato in alcuni film di successo. Il film in questione è The Rental, di cui vi presentiamo la recensione. Distribuita su Prime Video, la pellicola è un thriller-horror con protagonisti Dan Stevens, Alison Brie, Sheila Vand e Jeremy Allen White. Dopo aver recitato in film noti come Now You See Me, 6 Underground e The Disaster Artist, Dave Franco si sposta dietro la macchina da presa. A differenza di suo fratello sceglie però la via del film di genere, un mix di thriller psicologico e horror slasher/home invasion.
The Rental è incentrato su due coppie di amici che decidono di passare un weekend rilassante in una splendida villa sul mare trovata su Internet. Mentre i rapporti fra i quattro protagonisti si incrinano, la vacanza si trasforma in un’esperienza da incubo. Con un cast ben assortito e di talento, The Rental possiede in quid in più rispetto a tante altre pellicole simili. Viene a mancare tuttavia un elemento fondamentale: la tensione. Con un ritmo e una narrazione traballanti, il film finisce per essere un’occasione sprecata. Scopriamo il perché in questa recensione di The Rental.
Indice
Un tranquillo weekend di paura
Charlie (Dan Stevens) sta avendo successo con la sua attività lavorativa e, insieme alla sua amica e collega Mina (Sheila Vand), decide di organizzare un viaggio per festeggiare. Su internet trovano una bellissima villa sull’oceano disponibile per il weekend: il luogo perfetto in cui svagarsi e rilassarsi. I due partono insieme ai rispettivi partner: Michelle (Alison Brie) e Josh (Jeremy Allen White), fratello di Charlie. Arrivati alla villa, il gruppo fa la conoscenza del proprietario, uno strano individuo con un indole razzista, che finisce per offendere Mina. Nonostante questo incontro poco piacevole, i ragazzi decidono di dedicarsi solo al relax e al divertimento.
Sotto l’apparente felicità che lega il gruppo si nascondono però alcune bugie e attrazioni nascoste. Fin da subito ad esempio appare chiara la chimica fra Charlie e Mina. Quando questi ultimi scoprono delle videocamere nascoste, i quattro capiscono che qualcosa non va in quel bellissimo luogo. Mentre numerose tensioni finiscono per emergere, Charlie e gli altri scopriranno di essere diventati prede di una pericolosa minaccia. Chi si nasconde dietro le videocamere? Il colpevole è l’inquietante proprietario?
Dave Franco e il film di genere – The Rental, la recensione
Con una storia così appare chiaro che Dave Franco è un ottimo conoscitore di regole e dinamiche di thriller e horror. La sceneggiatura, curata da lui insieme a Joe Swamberg, imposta una situazione iniziale da classico film di genere. C’è un’isolata e bellissima casa, protagonisti dalla dubbia morale che nascondono bugie e segreti, e una misteriosa figura pronta a uccidere. Franco, in sede di regia, sa allestire bene il palcoscenico per la sua storia, lavorando su un’ambientazione affascinante che trasuda sempre inquietudine. Esemplari in questo sono la nebbia notturna che avvolge il luogo principale della narrazione e scelte di regia azzeccate. Elementi interessanti si trovano anche nelle dinamiche che si creano tra i quattro protagonisti. Bugie, attrazioni nascoste e pulsioni pericolose creano una buona atmosfera da thriller psicologico.
Questa atmosfera rappresenta il fulcro della prima parte del film, decisamente preponderante rispetto al secondo frettoloso atto. Diversi errori sono infatti evidenti nella narrazione e nel ritmo generale; nonostante il buon contesto da thriller psicologico, infatti, i tempi iniziali sono troppo dilatati e arricchiti da dialoghi non brillanti. Quando esplode poi la componente horror vengono a galla ancora di più le debolezze della traballante struttura filmica. I brividi finiscono per essere pochi e al termine della visione ci si ritrova con una storia che si è divertita a depistare fin troppo lo spettatore, mancando però un effetto sorpresa convincente.
Un ottimo cast
L’ingresso nella componente puramente horror, in cui è palese il fascino per il sottogenere slasher, è dunque la fase precedente a una conclusione poco soddisfacente e un po’ deludente. Senz’altro è il finale vivacizza una narrazione che iniziava ad arrancare, ma non rappresenta la soluzione giusta per il problema. Si ha la sensazione che l’atto finale sia come slegato dal resto, mettendo quasi in dubbio tutto il racconto costruito precedentemente. Inoltre, le svolte della trama sono fin troppo prevedibili e anche simili a quelle di film dimenticabili come Welcome Home e The Open House. Si cerca ad ogni modo di soddisfare le esigenze degli appassionati di film dell’orrore, tra inseguimenti nei boschi e brutali omicidi.
The Rental può contare sulla scelta di un ottimo cast, che risulta nell’insieme ben assortito e convincente. Dan Stevens, diventato famoso grazie a Downton Abbey, continua a esplorare le strade dell’horror, già sperimentato nel film Netflix Apostolo. Anche le due protagoniste femminili hanno esperienza nel campo: Alison Brie, moglie di Dave Franco, ha recitato in Scream 4 di Wes Craven, mentre Sheila Vand è stata protagonista dell’applaudito A Girl Walks Home Alone at Night. I tre, insieme a Jeremy Allen White (Shameless), ce la mettono tutta per esprimere al meglio le emozioni e le tensioni dei personaggi, restituendo performance convincenti. Peccato che in seguito si faccia più fatica a identificarsi o perlomeno empatizzare con almeno uno di loro: a livello di scrittura tutti e quattro i protagonisti si trasformano in piatti personaggi da servire al killer di turno.
Un esordio sottotono – The Rental, la recensione
The Rental dunque rappresenta un esordio alla regia poco soddisfacente. Dave Franco si dimostra sicuramente un abile conoscitore del genere thriller e horror, in grado di giocare con le paure contemporanee, legate soprattutto al mondo del digitale e di internet. La mano registica di Franco è in grado di muoversi bene, costruendo le giuste atmosfere per una narrazione di genere. I difetti maggiori si notano però nella sceneggiatura, ricca di dialoghi poco interessanti e scelte poco azzeccate per costruire una solida struttura narrativa. Inoltre ci sono temi e situazioni utili a depistare la narrazione, ma che in realtà sono solo frutto di una certa superficialità. Tra questi senz’altro c’è il razzismo nei confronti di Nina e una stanza con una combinazione da trovare.
La tensione che scarseggia non aiuta: la buona atmosfera da thriller psicologico non è in grado di reggere a lungo e la scelta successiva di imboccare la strada dello slasher finisce per pregiudicare la totalità della storia. Situazioni e brividi adatti agli appassionati di thriller e horror ci sono, soprattutto nell’atto finale, ma non sono sufficienti per ottenere un buon prodotto di genere. Con un cast di qualità ci si aspettava decisamente di più da questo film. Nonostante l’impegno evidente di Dave Franco, The Rental non raggiunge la sufficienza.
The Rental
Voto - 5.5
5.5
Lati positivi
- Dave Franco conosce bene le regole di genere e sa muoversi bene in cabina di regia
- Il quartetto di attori protagonisti offre performance ben riuscite
Lati negativi
- La sceneggiatura presenta difetti evidenti
- La tensione latita anche con l'ingresso della componente horror