Elliot Page sulla copertina del Time: la prima intervista dopo il coming out
Le parole dell'attore in un'intervista concessa al settimanale americano
Apparso sulla copertina dell’ultimo numero del Time, il settimanale di notizie più diffuso nel mondo con 26 milioni di lettori, Elliot Page ha rilasciato la sua prima intervista dopo il coming out come transgender, avvenuto l’1 dicembre 2020. L’attore ha dichiarato: “Voglio vivere ed essere chi sono“. Già a 9 anni – racconta Page – “mi sentivo un ragazzo. Volevo essere un ragazzo. Chiedevo a mia madre se un giorno avrei potuto esserlo. Sono diventato un attore professionista all’età di 10 anni. Naturalmente dovevo avere un certo aspetto. Non mi sono mai riconosciuto. Per molto tempo non riuscivo nemmeno a guardare una mia foto”. All’intervista ha partecipato anche Alia Shawkat, amica di lunga data di Elliot Page, che ha spiegato le difficoltà attraversate in passato dall’attore e ha raccontato: “In occasione della campagna Oscar di Juno, Elliot affrontò numerosi problemi. Il focus della stampa e dei fotografi era sempre su di lui, tutti volevano vestirla in modi femminili ed Elliot non si sentiva autentico, anzi, tutt’altro. Credeva sempre di indossare un costume”.
Elliot Page sulla copertina del Time: la prima intervista dopo il coming out
Page nell’intervista racconta anche di essersi sottoposto a una mastectomia, uno degli interventi chirurgici più richiesti dagli uomini transgender, spiegando che, finalmente, quando si guarda allo specchio si riconosce. “Ha trasformato completamente la mia vita. Anzi non mi ha cambiato la vita, me l’ha salvata“. Dopo il coming out, i manager di Elliot Page hanno comunicato l’aumento nelle offerte di lavoro ricevute dall’attore. Page ha rivelato di aver ricevuto, in seguito alle dichiarazioni, quello che si aspettava, cioè un “grande afflusso di sostegno e amore, ma anche tanto odio e transfobia”. L’attore ha condiviso sui social la copertina del Time, accompagnata con questa didascalia:
Con profondo rispetto per coloro che sono venuti prima di me, gratitudine per coloro che mi hanno sostenuto e grande preoccupazione per la generazione di giovani trans che tutti dobbiamo proteggere, vi prego di unirvi a me e declinare la legislazione anti-trans, l’odio e la discriminazione in tutte le sue forme.