Justice League – Snyder Cut: recensione del film di Zack Snyder
Zack Snyder's Justice League disponibile su Sky Cinema e Now
Per quanti non dovessero conoscerla, prima di analizzare la Snyder Cut di Justice League nella nostra recensione, riassumiamo la storia della lavorazione. Nel 2017, dopo il suicidio della figlia Autumn, Zack Snyder abbandona la post-produzione di Justice League; ha già girato tutto, tutte le quattro ore circa del film che a partire da oggi possiamo vedere su Sky Cinema e Now. La Warner affida quindi a Joss Whedon il compito di finire il film, con l’obbligo di mantenere il minutaggio entro le due ore. Whedon tiene una piccolissima parte del girato originale e porta a compimento tutto un altro film fra tagli e reshoot. Il risultato è un’enorme delusione per il pubblico, un mezzo disastro per la critica e un buco nell’acqua a livello economico. Di lì a poco inizia a diffondersi in rete il celebre hashthag #ReleaseTheSnyderCut, un vero e proprio movimento.
Un movimento che l’anno scorso ha portato al risultato sperato. D’accordo con Warner ed HBO Max, a maggio 2020, il regista annuncia il tanto atteso arrivo della Snyder Cut di Justice League in esclusiva su HBO Max. Settanta milioni di dollari per terminare la post-produzione, un paio di reshoot e finalmente la chiacchierata e attesissima Zack Snyder’s Justice League vede la luce. A partire dal 18 marzo 2021 tutti i fan nel mondo, in contemporanea, possono finalmente godere della versione di Snyder. Che, va detto fin da subito, è agli antipodi rispetto a quella di Whedon. Stessa storia (o quasi), stesso scheletro, ma la carne al fuoco è ben diversa: cambiano toni, esecuzione, tempi e dialoghi. Vediamo nella nostra recensione se la Snyder Cut di Justice League è un film migliore.
Indice:
Sinossi e struttura – Justice League Snyder Cut, la recensione
Determinato a garantire che il sacrificio finale di Superman non sia stato vano, Bruce Wayne unisce le forze con Diana Prince con l’obiettivo di reclutare una squadra di metaumani per proteggere il mondo da un’imminente minaccia di proporzioni catastrofiche. Il compito si rivela più difficile di quanto Bruce immaginasse; tutti i membri del gruppo devono affrontare i demoni del loro passato per unirsi e dare vita ad una lega di eroi senza precedenti. Ora che Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The Flash sono uniti potrebbe essere troppo tardi per salvare il pianeta da Steppenwolf, DeSaad e Darkseid.
Questa la sinossi di Zack Snyder’s Justice League, un film che ha una durata complessiva di 3 ore e 52 minuti. Un minutaggio impegnativo per una storia che si articola in sei capitoli più un epilogo della durata di 20 minuti circa. I titoli dei sei capitoli sono: “Don’t Count On It, Batman”, “The Age Of Heroes”, “Beloved Mother, Beloved Son”, “Change Machine”, “All The King’s Horses” e “Something Darker”.
La versione di Snyder
Come accennato in apertura della nostra recensione, la Snyder Cut di Justice League è un film ben diverso dalla versione uscita al cinema nel 2017 e giustamente criticata. Zack Snyder’s Justice League è una parabola mitologica, un racconto epico molto più coerente, solido e stratificato; un film che pur con i suoi difetti è migliore rispetto a quello di Joss Whedon sotto tutti gli aspetti. Sono migliori i dialoghi, le svolte narrative, l’esecuzione, i tempi, l’arco narrativo dei personaggi. Zack Snyder non è certo un regista che metta d’accordo; semplificando si potrebbe dire che lo si ama o lo si odia e nessuna di queste posizioni aiuta quando si tratta di formulare un giudizio critico. Altrettanto sicuro è che Snyder ha una sua visione, una sua grammatica, cifre stilistiche e un modo di parlare per immagini compiutamente personale.
E in Zack Snyder’s Justice League non manca nessuno di questi aspetti. Enfasi e gravitas sono ben presenti sin dalla sequenza di apertura e fin dai primi momenti si avverte forte l’urgenza di portare avanti la continuità coi precedenti Man of Steel e Batman v Superman. Bastano quindi pochi minuti per dimenticarsi completamente dello spettro di Joss Whedon e delle scelte operate nel 2017 dalla produzione. Scelte volte a eliminare da Justice League ogni traccia di Snyder, per avvicinarne il più possibile lo stile a quello dei film Marvel. I risultati dell’epoca parlano da sé mentre oggi ci si trova finalmente davanti a un film di certo non perfetto, ma con una sua logica e un suo senso. Un film che porta una chiusura necessaria al progetto; tanto per gli appassionati quanto, soprattutto, per Snyder e il suo dolore, che permea e gioca un ruolo fondamentale nello stesso.
Flash e Cyborg – Justice League Snyder Cut, la recensione
Ray Fisher non ha mai fatto mistero di come il trattamento riservato al suo personaggio dalla Warner e Joss Whedon lo abbia lasciato a dir poco insoddisfatto. Difficile dargli torto, dal momento che la figura di Cyborg in Justice League del 2017 è poco più che accessoria e con una caratterizzazione ridotta all’osso. Nella Snyder Cut, invece, Cyborg è un personaggio cruciale, sia nello sviluppo della storia che a livello significativo; soprattutto nell’esplorazione del suo rapporto col padre Silas Stone (Joe Morton). Cyborg ha finalmente un background compiuto, conosciamo la sua storia e Victor Stone è il vero e proprio motore del film.
Il rapporto genitori/figli è centrale nella Snyder Cut, esplorato anche attraverso le figure di Flash e suo padre e nei racconti di Aquaman; fra abbandoni, lutto, affetto e rancori è uno dei temi cruciali. E proprio Flash è l’altro personaggio maggiormente valorizzato in Zack Snyder’s Justice League. Alcune fra le sequenze d’azione migliori sono dedicate a lui, con effetti visivi davvero spettacolari. Barry Allen qui non è più relegato nel ruolo di comic relief o meglio, non solo. I momenti più leggeri nel film sono ancora tutti o quasi del personaggio interpretato da Ezra Miller. Ma qui Flash non è più lo sprovveduto eroe per caso che non sa come gestirsi: è più consapevole, pronto, parte fondamentale dell’unione e dell’agire del gruppo.
Pregi e difetti – Justice League Snyder Cut, la recensione
Nei paragrafi precedenti della nostra recensione della Snyder Cut di Justice League abbiamo già messo in luce alcuni tra i pregi maggiori del film. Sul fronte del racconto migliora l’arco narrativo dei personaggi, migliorano i dialoghi e gli spazi riservati a ciascun protagonista. Anche in questo senso un minutaggio così monumentale ha un suo scopo: ogni linea narrativa ha il suo tempo, il giusto respiro. I primi capitoli raccontano in maniera compiuta le fasi della nascita della lega, la loro unione positiva, le loro motivazioni personali. Quello delle motivazioni è un discorso valido, anche se in misura minore, anche per quanto riguarda i villain. Le ragioni di Steppenwolf (il cui look è strepitoso), ad esempio, sono meglio indagate; restano comunque sacrificate e un po’ in superficie, ma se non altro emergono attraverso alcune linee di dialogo efficaci.
Dal punto di vista tecnico si ritrova una fotografia dai colori spenti e cupi nei cieli plumbei e i paesaggi devastati dalla guerra nei vari mondi. Migliorano sensibilmente le sequenze d’azione, con ottimi effetti visivi e uso della CG; dinamiche, ben orchestrate, spettacolari. La suddivisione in capitoli e il montaggio supportano la coesione e non si ha mai l’impressione di una giustapposizione sterile dei vari passaggi narrativi. Immancabili i ralenti e tutto il repertorio di inquadrature più dichiaratamente snyderiane. Tra i difetti spiccano la presenza poco incisiva di Darkseid e le tanto anticipate aggiunte, tra cui quella del Joker di Jared Leto. Senza rovinare la sorpresa basti dire che la sua presenza (ma non solo la sua) non aggiunge nulla alla storia. Lascia casomai l’amaro in bocca, come assaggio di uno sviluppo futuro che, probabilmente, non ci sarà mai.
Superman
Il personaggio di Superman merita una riflessione a parte dal momento in cui, da solo, racchiude nella sua figura tutta una serie di pregi e difetti particolari. Il supereroe interpretato da Henry Cavill, qui, non ha molto spazio in più rispetto a quello che aveva in Justice League di Joss Whedon. Ha un arco narrativo compiuto ma a fronte di un minutaggio complessivo così ampio sarebbe stato interessante andare più in profondità. Scoprire per davvero cosa lo renda un simbolo quasi religioso di salvezza. Soprattutto perché in fin dei conti è l’unico personaggio con cui non si riesce mai ad entrare in connessione.
Resta una sorta di figura divina distante e quasi mai umana, se non nel rapporto con Lois e Martha. Purtroppo, anche in Zack Snyder’s Justice League, Superman spicca più che altro come l’arma fondamentale per sconfiggere Steppenwolf e scongiurare una tragedia senza precedenti. Senza portato umano, senza che si riesca a comprendere mai fino in fondo perché resuscitarlo sia fondamentale per la salvezza del genere umano, se non – appunto – come arma letale. Magnifico invece il famigerato costume nero che, come anticipato dallo stesso Snyder, simboleggia un legame viscerale tra il supereroe, la sua famiglia naturale e il suo pianeta d’origine.
Conclusioni – Justice League Snyder Cut, la recensione
Che si apprezzi o meno Zack Snyder, occorre riconoscere come fosse necessario che la tormentata vicenda legata alla Snyder Cut avesse questo epilogo. Per un discorso di continuità coi precedenti film di Snyder nel DCEU, per dar corpo alla visione dell’autore, per chiudere un cerchio a livello personale. Non sorprende ma commuove la dedica finale a Autumn, con tutto il suo portato di dolore, da rispettare e tenere a mente pur senza dimenticare le altrettanto presenti e inevitabili logiche di mercato.
Arrivati alla conclusione della nostra recensione della Snyder Cut di Justice League, non possiamo fare altro che consigliarvene caldamente la visione. I fan troveranno pane per i loro denti e i meno accaniti un film solido, coerente, profondo e personale, emozionante e spettacolare; il consiglio è quello di non lasciarsi scoraggiare dalla durata e non cedere ai pregiudizi. Un’operazione e un progetto unico nel suo sviluppo, che ha senso di esistere con le sue imperfezioni e persino con un finale che in qualche modo smorza il pathos e compromette, in parte, l’esperienza. E chissà che in futuro i piani non possano cambiare di nuovo.
Zack Snyder's Justice League
Voto - 8
8
Lati positivi
- Approfondimento di Cyborg e Flash
- Spettacolare, solido e coerente
Lati negativi
- Poco spazio a Darkseid, finale deludente