Intervista a Francesca Della Ragione, protagonista de “La banda dei tre”
L'attrice ci racconta la sua carriera e il suo ruolo nel film diretto da Francesco Dominedò
Filmpost è felice di presentare un’interessante intervista a Francesca Della Ragione che ha risposto ad alcune domande sulla sua carriera e sul suo nuovo film. L’attrice infatti è tra i protagonisti de “La banda dei tre”, disponibile dal 25 marzo su Sky Premiere, in cui interpreta Patrizia, una cameriera maltrattata dal marito nullafacente (Alessandro Cremona) che spende tutto in scommesse. Per andare avanti fa due lavori e proprio nel bar dove Bambola (Marco Bocci) fa i suoi incontri di lavoro, troverà grazie a lui una via di uscita da una vita difficile ed infelice. Per la sua interpretazione Francesca della Ragione ha già vinto il premio come “Miglior Attrice Emergente” al XXIV Terra di Siena Film Festival ed il premio come “Miglior Attrice non Protagonista” al CROFFI 2020.
Tratto dall’omonimo libro di Carlo Callegari, “La banda dei tre” è un film che stravolge i canoni classici del noir e che gioca sempre sul filo del grottesco e dell’ironia: distribuito da Zenit Distribution, vede nel cast, oltre a Francesca Della Ragione, Marco Bocci, Francesco Pannofino, Carlo Buccirosso, Aldo Marinucci.
Benvenuta Francesca. Sei nel cast del film ‘La banda dei tre’. In che modo descriveresti il tuo personaggio?
Interpreto Patrizia, una donna maltrattata dal marito. Nonostante tutto, Patrizia è un’eterna romantica che crede ancora nell’amore e in una vita migliore.
Che esperienza hai vissuto sul set?
Si respirava un’aria bella e rilassata. Ci siamo molto divertiti e poi avevo la fortuna di girare con alcuni colleghi che sono anche amici: il set ideale, quindi.
Il film stravolge i canoni del noir e gioca sul filo del grottesco e dell’ironia. Cosa ti ha colpito della sceneggiatura di questo progetto?
Avevo già letto il libro di Carlo Callegari e l’ho amato. Infatti quando ho saputo che si voleva mettere su la trasposizione cinematografica non ci ho pensato due volte a candidarmi per il ruolo. La sceneggiatura rispetta molto la penna di Callegari nel libro: io amo i racconti ironici che sanno uscire fuori dagli schemi classici. Più le storie sono fuori dall’ordinario e più le amo.
Hai esordito al cinema con Leonardo Pieraccioni ne ‘Il Paradiso all’improvviso’ e da allora, hai collezionato una serie di progetti. Quali consapevolezze pensi di aver ottenuto come artista?
Se ripenso al film di Pieraccioni e a come ero e mi guardo adesso, potrei dire che di essere due persone diverse. Sono passati tanti anni di lavoro e di vita nel mezzo. Se non fosse così sarebbe preoccupante, no? Diciamo che la passione per questo lavoro non mi ha mai abbandonata: anzi, è crescita con me in questi anni, portandomi a scelte professionali a volte azzardate e dolorose ma che rifarei di nuovo.
Quando hai capito di voler intraprendere la carriera d’attrice?
Sin da bambina. Ho iniziato danza classica a 4 anni e appena ho avuto modo di salire su un palco ho capito che sarebbe stata la mia vita. Poi mi sono sempre divertita ad imitare ogni personaggio che vedevo nei film davanti allo specchio in camera. Ci passavo anche le ore, mi inventavo monologhi e personaggi. A volte lo faccio ancora (ride, ndr)!
Intervista a Francesca Della Ragione, protagonista de “La banda dei tre”
C’è un film, in particolare, che ha acceso in te l’amore verso il Cinema?
No, non ho un film in particolare che mi ha acceso la passione ma ricordo che sin da bambina mio padre mi faceva vedere tutti i film di Hitchcock e “Harvey” con James Stewart. Sono i suoi film preferiti.
Chi sono gli artisti che ispirano il tuo mestiere d’attrice?
Se mi chiedi a quale attrice mi ispiro o che ammiro la mia risposta è Julianne Moore. La trovo di una veridicità unica in qualsiasi personaggio interpreti. Amo molto il suo essere fragile e forte allo stesso tempo. E poi è di una eleganza senza tempo. Sì, mi ispiro a lei.
Adesso, quale storia ti piacerebbe affrontare?
Vorrei affrontare una storia che parla di riscatto sociale, di lotta interiore per raggiungere quella che tutti chiamano “felicità”. La felicità va guadagnata, cercata e richiede impegno. Non si trova così per caso e non ti piove dal cielo. Vorrei interpretare un personaggio così. Specie in questo momento storico, credo sia una condizione comune a molti e vorrei tanto portare una storia di “serenità ritrovata” sullo schermo nella quale molte persone si potrebbero rispecchiare e trovare la forza che gli serve per andare avanti.
E con quali registi vorresti avere l’occasione di collaborare?
Vorrei lavorare con Matteo Garrone e Matteo Rovere.
Questo è stato un anno che non ci ha permesso di tornare al Cinema. Ma ci siamo avvicinati al mondo della serialità. Quali sono le serie che ti hanno maggiormente affascinata?
Ho recuperato molte serie che avevo lasciato indietro. “Chernobyl” la migliore su tutte. Ho appena finito “Your Honor” con Bryan Cranston e ho visto una Viola Davis strepitosa in “How to get away with murder”. E un Tim Roth fuori di testa nella terza stagione di “Tin Star”.
Per concludere questa intervista, chi è Francesca Della Ragione e come si descriverebbe agli altri?
Bella domanda. Quando trovo la risposta ve lo faccio sapere! Scherzi a parte, credo di essere una persona che insegue i propri sogni, lotta per loro e si circonda di persone che condividono i suoi stessi valori. Come era il detto? Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei… credo sia così. Con il passare degli anni ho imparato sempre a vedere le cose, le situazioni in generale, da più punti di vista. Mi metto nei panni degli altri e cerco di dare una mano, quando è possibile, ma solo a chi se lo merita davvero perché se esiste una cosa che non tollero davvero, quella è l’ingratitudine.