Leonardo: recensione della serie Rai sul genio del Rinascimento
Una prospettiva inedita per raccontare la storia del grande artista
La cultura italiana del passato è il grande tesoro del nostro paese, che molto spesso non viene valorizzato nella maniera adeguata. Da qualche anno la televisione, capitanata dalla prima rete televisiva, prova a proporre dei prodotti che abbiano il duplice scopo di intrattenere e informare. L’esempio che fa da precursore a Leonardo, di cui vi presentiamo la recensione, è la serie I Medici. E di questa serie composta di tre stagioni Leonardo cerca di raccoglierne l’eredità, guidata dallo stesso showrunner Frank Spotnitz che qui è affiancato da Steve Thompson. La serie è una collaborazione internazionale tra Lux Vide, Rai Fiction e Sony Pictures Entertainment. Chi si aspetta una serie accuratamente biografica rimarrà fortemente deluso, in quanto c’è tanta costruzione fittizia, forse troppa. Un distacco dalla fedeltà storica dichiarata fin dall’inizio, con l’intento di proporre una prospettiva narrativa diversa da quella documentaristica.
A interpretare Leonardo c’è l’attore irlandese Aidan Turner che divide la scena con una delle attrici più giovani del panorama italiano: Matilda De Angelis. L’attrice interpreta Caterina da Cremona, amica, confidente e musa di Leonardo, ma (purtroppo) mai esistita storicamente. Il resto del cast è composto da Freddie Highmore, che ne è anche produttore esecutivo, James D’Arcy, Alessandro Sperduti e Carlos Cuevas. Una serie che cerca di mostrare il lato più umano e ambizioso dell’artista di Vinci che ha segnato l’arte e la cultura italiana, ma che è anche caratterizzata da una trama orizzontale velatamente thriller. Analizziamo meglio alcuni aspetti della serie nella nostra recensione.
Indice:
Trama – Leonardo recensione
Nel 1506 a Milano, Leonardo da Vinci è accusato dell’omicidio di Caterina da Cremona ed è interrogato dall’ufficiale Stefano Giraldi. Da qui Leonardo comincia a raccontare la sua vita e come questa si sia incrociata con quella di Caterina. Sedici anni prima era un apprendista nella bottega di Andrea del Verrocchio, a Firenze. Caterina era la modella che posava per la realizzazione di un disegno. La ragazza è subito attratta dalla singolarità di Leonardo, che non riesce a disegnarla come fa con gli altri. L’artista infatti sente che qualcosa nella storia di Caterina gli sfugge e, vivendo un rapporto con l’arte ben diverso da quello canonico richiesto agli aspiranti artisti, non riesce a portare a termine il disegno. Quell’occasione sancisce l’inizio di una forte e sincera amicizia tra i due, che si protrarrà nel corso del tempo. La serie racconta, con vari salti temporali, alcune tappe della vita dell’artista.
Dalla sua promozione a primo apprendista presso la bottega del Verrochio, all’arrivo a Milano sotto l’egida dell’esteta Ludovico Sforza. Il suo talento e la verità che cerca di rappresentare nella sua arte, proveniente dalla ricerca dell’essenza delle cose, lo renderanno molto ambito nel panorama artistico. La sua mente brillante e analitica lo porta a realizzare vere e proprie opere di ingegneria e anche armi da guerra. Diviso tra i mecenati del periodo, Leonardo cercherà sempre di rimanere fedele a un’idea di arte autentica. Ciò lo porterà spesso ad entrare in conflitto con se stesso e a interrogarsi sul ruolo e sulla natura dell’arte nella vita. Affiancata a questa riflessione c’è, come accennato, la trama dell’assassinio di Caterina e del suo apparente coinvolgimento. Tra flashback e flash-forward la serie conduce lo spettatore al suo (fin troppo) elaborato finale.
Il concetto di arte
Leonardo studia presso il Verrocchio, lavora per lui e per le commissioni affidategli dalla chiesa e da altri committenti. C’è un canone da rispettare: la ripresa dei miti e delle divinità che incarnano il concetto di bellezza per antonomasia. Leonardo non riesce a concepire l’arte in questo modo; la sua mente analitica e ricca di un perizia particolare si concentra sui dettagli che ha davanti a se e non li maschera. Lui stesso dice che l’arte ha il potere immenso di rendere immortale il suo soggetto, la differenza tra la sua arte e quella scolastica quindi sta nel modo in cui creare questa immortalità.
L’arte di Leonardo rende immortali i soggetti cogliendone i particolari: sguardi, gesti, cicatrici. L’arte per lui è lo specchio della verità, mentre quello che gli viene chiesto è di mentire, di ignorare ciò che ha davanti agli occhi. Ma qual è lo scopo dell’arte? Intrattenere e conquistare con il suo lato perfetto, affascinante e vincolato ad un modello, oppure essere veicolo della realtà e della bellezza di cui il mondo è composto? Leonardo è un’osservatore e legge con il suo sguardo la bellezza nelle cose, nella natura e nelle persone. Ai suoi occhi, questo mette in dubbio anche il concetto dell’artista. Ma sarà proprio lui a incarnare a tutti gli effetti un nuovo tipo di artista. Un pittore, ingegnere, anatomista e scienziato che con il tempo si è dimostrato un precursone dell’arte moderna.
L’uomo Leonardo – Leonardo recensione
L’altra faccia di Leonardo che la serie esplora, e per la quale si prende le maggiori libertà, è la sua biografia. Ci viene presentato un giovane uomo cresciuto senza una figura paterna che lo sostenesse, ma che al contrario lo ha abbandonato. E proprio questo abbandono lascerà un segno nella vita del protagonista, che si sentirà sempre solo. In questo aspetto della sua vita la serie introduce il personaggio di Caterina da Cremona; una giovane donna che si sente sola esattamente come lui. Da qui nascerà questo profondo rapporto tra di loro; due anime affini che si sono trovate e che comprendono come nessuno è fatto per restare solo essendoci l’uno per l’altra. Per Leonardo Caterina diventa anche la musa che lo aiuta a realizzare la sua arte incarnando l’amore. Un amore diverso da quello romantico ma che è incredibilmente profondo e complesso per entrambe.
Il tormento del Leonardo uomo viene indissolubilmente a legarsi con il sé artista e restituisce un personaggio altrettanto complesso. Un uomo che trova nella sua arte la possibilità di trasformare il dolore in qualcosa di straordinario. E sarà proprio la sua arte non solo a renderlo noto e desiderato, ma anche una personalità influente di cui tutti ricercano l’appoggio. Come anticipato, la serie ha modificato, volutamente alcune informazioni con l’intento di rendere la storia più interessante e coinvolgente. Alla figura del genio tormentato, dunque, si aggiunge la trama che sfiora il suo rapporto con la scienza. A partire dall’accusa di omicidio, viene costruito un personaggio con sfumature sufficientemente contraddittorie e sinistre da renderlo sospettoso.
Considerazioni tecniche
Spostiamo ora l’attenzione nella nostra recensione sul lato più tecnico di Leonardo. La narrazione, sviluppata in 8 episodi da 40 minuti circa, come già detto è un misto tra storia e finzione. I dialoghi non spiccano per originalità, anzi sembrano a tratti preconfezionati ed eccessivamente elaborati per esprimere riflessioni sul concetto dell’arte. Nella narrazione alcune licenze possono risultare credibili e quindi nel complesso essere coerenti con il quadro generale, mentre altre lo sono un po’ meno. Soprattutto il finale può sembrare molto rocambolesco ed elaborato. Un’altra caratteristica è quella dell’impiego dei flashback e flashforward che, sebbene funzionino per rafforzare la curiosità e costruiscano tensione sull’arco narrativo, sono elementi spesso troppo abusati. Un aspetto su cui la serie poteva concentrarsi di più è legato alla genesi di alcune delle sue opere più famose.
Sul lato prettamente tecnico la serie è supportata da un buona fotografia, sfruttando paesaggi e le ambientazioni del nostro paese. Buon lavoro fatto anche con il montaggio, ben strutturato per veicolare i messaggi in alcune scene e rafforzarne la portata emotiva. La regia utilizza toni cromatici particolarmente scuri, con un uso del marrone e del nero, che predominano nella maggioranza delle scene. Ottima la ricostruzione storica sia dei costumi che degli strumenti di Leonardo. Per quanto riguarda il cast, buona la performance di Aidan Turner che riesce a veicolare la complessità di questo personaggio, ma anche una fragilità emotiva che lo caratterizza. Ottima Matilda de Angelis nell’interpretare la sua Caterina da Cremona, costruendo un personaggio determinato e forte, ma anch’esso fragile che trova una rinascita e una crescita nel suo indissolubile rapporto con Leonardo.
Conclusione – Leonardo recensione
In chiusura della nostra recensione di Leonardo, dobbiamo ammettere che il prodotto è sicuramente una buona opera di fiction. Intreccia alcuni fatti e momenti della vita di Leonardo con delle rivisitazioni e libertà narrative per intrattenere e dare una lettura diversa del suo personaggio. Tuttavia rimangono ancora alcuni elementi che non convincono pienamente. I dialoghi a volte troppo forzati ed elaborati; un finale che forse è nato con l’intento di evidenziare la natura enigmatica e complessa di Leonardo, ma che alla fine suona eccessivamente rocambolesco. Buone invece le riflessioni che la sceneggiatura può innescare. La considerazione dell’arte come verità; il suo desiderio di vedere sempre la realtà delle cose e la sua incapacità di tradire i sensi in nome di una mera imitazione.
La costruzione di un uomo dal passato doloroso che cerca di trovare un equilibrio nella sua arte. Arte che diventa la sua unica forma di espressione, unico strumento per veicolare la realtà e per osservarla, studiarla e comprenderla. Un uomo curioso nei confronti del mondo che lo circondava e che lo stupiva nella sua immensa potenza. Così come continua a fare oggi e lascia noi sorpresi nella sua magistrale essenza. Un’opera quindi non priva di difetti che poteva prestare più attenzione ad alcuni elementi, ma che nel complesso si caratterizza come un discreto prodotto di intrattenimento.
Voti
Voti - 5.5
5.5
Leonardo
Lati positivi
- Buone performance di Matilda De Angelis e Aidan Tuner
- Buona la fotografia e la ricostruzione storia nei dettagli
Lati negativi
- Dialoghi che suscitano buone riflessioni sul concetto dell’arte ma che risultano troppo artificiosi e preconfezionati
- Finale leggermente rocambolesco