The Palace: Roman Polanski insieme a Rai Cinema per il suo nuovo film
Il nuovo progetto del regista polacco sarà ambientato all'interno di un albergo svizzero
Dopo L’ufficiale e la spia – film incentrato sull’Affare Dreyfus vincitore a Venezia del Leone D’argento– Roman Polanski torna a dirigere un nuovo lungometraggio: The Palace, in collaborazione con Rai Cinema. A svelare la notizia è Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che produrrà il film insieme alla Eliseo Entertainment di Luca Barbareschi. Del Brocco ha spiegato brevemente la nuova opera dicendo:
The Palace è ambientato a Capodanno nel 1999, che è l’epilogo di un intero millennio. Il film è ambientato in un grande albergo immerso nelle Alpi Svizzere dove si intersecano le vite degli ospiti e di chi lavora per loro.
Polanski si occuperà anche della sceneggiatura insieme a Jerzy Skolimowski, che ha lavorato con il regista polacco nel suo esordio cinematografico “Il coltello nell’acqua”.
The Palace: Roman Polanski con Rai Cinema per il suo nuovo film
L’ultimo film di Roman Polanski è stato L’ufficiale e la spia (J’accuse), uscito al cinema nel 2019. Tratto dall’omonimo romanzo del 2013 di Robert Harris, anche co-autore della sceneggiatura assieme a Polański, il film racconta delle indagini del tenente colonnello Georges Picquart volte a far luce sul cosiddetto affare Dreyfus. Ha vinto il Gran premio della giuria alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
La sinossi del film:
Georges Picquart, un ufficiale dell’esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e all’umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici tedeschi. Al disonore segue l’esilio e la sentenza condanna il traditore ad essere confinato sull’isola del Diavolo, nella Guyana francese. Il caso sembra archiviato. Picquart guadagna la promozione a capo della Sezione di statistica, la stessa unità del controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro Dreyfus. Ed è allora che si accorge che il passaggio di informazioni al nemico non si è ancora arrestato. Da uomo d’onore quale è si pone la giusta domanda: Dreyfus è davvero colpevole?