I Mitchell contro le Macchine: recensione del film d’animazione disponibile su Netflix
La famiglia più disfunzionale di sempre alle prese con il salvataggio del mondo
Tra i tanti studi di animazioni che hanno saputo rendere celebri i propri film, Sony Pictures Animation è sicuramente tra gli ultimi arrivati. Famosi sono film come Hotel Transylvania e Piovono Polpette, ma hanno fatto anche altrettanti flop come l’ormai dimenticato Emoji – Accendi le emozioni. Nel 2018, inaspettatamente, ha debuttato al cinema Spider-Man – Un nuovo universo, uno dei migliori film sul personaggio, che è valso allo studio un premio Oscar. Il film ha introdotto un nuovo stile di animazione visivamente spettacolare che mischia animazioni 3D e 2D. I Mitchell contro le Macchine, di cui vi proponiamo la recensione, è il secondo film che adotta questo stile e ancora una volta, sembra aver fatto centro.
La pellicola, inizialmente intitolata Connected, era prevista per il 2020, ma visti i problemi legati alla pandemia è stata rimandata fin quando Netflix non ne ha acquistato i diritti. Il titolo è stato così cambiato in quello attuale, trovando l’appoggio della produzione e dei registi. I Mitchell contro le Macchine è stato diretto da Mike Rianda e Jeff Rowe, qui alla loro prima esperienza con un lungometraggio. I due hanno precedentemente lavorato insieme alla serie Gravity Falls di cui, come per questo film, hanno curato la scrittura. La pellicola è stata inoltre prodotta da Phil Lord e Chris Miller (The Lego Movie), scrittori e produttori anche del già citato Spider-Man.
Indice
- Trama: la “classica” rivolta delle macchine
- Un lungometraggio di Kate Mitchell
- Un mondo di stupidi
- Distante vicinanza
Trama: la “classica” rivolta delle macchine – I Mitchell contro le Macchine, la recensione
Kate Mitchell è una bizzarra adolescente appassionata di cinema che è finalmente riuscita a realizzare il suo sogno di entrare al college. Kate realizza video e cortometraggi che però non vengono quasi mai apprezzati, né dagli amici né da suo padre. Rick Mitchell è impedito con la tecnologia e per quanto ci abbia provato non ha mai capito i lavori della figlia. Kate ha anche un fratellino Aaron, un bambino iperattivo e follemente appassionato di dinosauri. Infine c’è Linda, la comprensiva madre, accompagnata dal cane, Monchi. Dopo anni in cui Kate ha coltivato la propria passione in solitario, derisa ed incompresa dagli altri, sta per lasciare casa per andare a studiare cinema e conoscere persone con le stesse passioni. La sera prima di partire, però, durante una discussione, Rick rompe il computer di Kate, incrinando ancor di più il rapporto con sua figlia.
Deciso a sistemare le cose, le annulla il biglietto aereo e “costringe” la famiglia a fare un lungo viaggio in macchina per il paese; da casa fino al college. I Mitchell non sono più quelli di un tempo, i ragazzi crescono e se non si riesce a stare al passo si rischia si perderli. Il viaggio è così l’ultima occasione per stare insieme per la famiglia Mitchell, ma all’improvviso le loro questioni familiari diventano l’ultimo dei problemi. Il più innovativo marchio tecnologico, Pal, ha lanciato infatti sul mercato una nuova serie di smartphone robot; poco dopo l’annuncio, però, le macchine si sono ribellate ed hanno iniziato a catturare gli esseri umani. La famiglia più disfunzionale del mondo è ormai l’ultimo baluardo della razza umana e tocca a loro salvare la Terra.
Un lungometraggio di Kate Mitchell – I Mitchell contro le Macchine, la recensione
Stai per realizzare ciò che hai sempre sognato e d’improvviso scoppia la fine del mondo. È quello che è successo a molti di noi nell’ultimo anno ed anche a Kate Mitchell. Pronta per mostrare i propri video alle persone ed iniziare la vita da universitaria, ha finito per girarne uno su come salvare il mondo. I Mitchell contro le Macchine è infatti la storia della famiglia, ma narrata dal punto di vista di Kate, quasi appunto come se fosse uno dei suoi progetti. Come accennato nell’introduzione di questa recensione, la tecnica di animazione usata per I Mitchell contro le Macchine è la stessa dell’ultimo film animato di Spider-Man; ma è stata sfruttata diversamente. Durante il viaggio le immagini si modificano quasi come un video meme su YouTube, con tanto di fiamme, carlini e arcobaleni.
L’ironia è quella tipica della cultura social, immagini forti e rapide, azioni stupide e fuori di testa e tanti, tanti meme. I Mitchell contro le Macchine è pieno di riferimenti alla cultura pop, contestualizzate dalla visione di una giovane ragazza. La comicità “da social” è il tratto stilistico di Kate, che in quanto adolescente è immersa a pieno in questo mondo. Il film porta lo spettatore a ragionare sull’utilizzo dei social sia tematicamente che stilisticamente, presentando un’estetica pienamente in linea con il modello attuale. Di fianco alla figlia al passo coi tempi, non poteva mancare il genitore tecnofobo. ll contrasto figli high-tech e genitori giurassici crea situazioni divertenti in cui tutti possono identificarsi. I Mitchell contro le Macchine è un film che cerca di stare al passo con i tempi e nel farlo porta con sé tutti quelli rimasti indietro.
Un mondo di stupidi – I Mitchell contro le macchine, la recensione
La pandemia da Covid-19 ha chiuso tutti all’interno delle proprie abitazioni e costretto le famiglie ad una “convivenza forzata”. Se prima vi era un’equilibrio tra la vita personale dei ragazzi e quella dei genitori, ora che ci si trova a passare tutto il tempo a disposizione insieme emergono questioni e problemi mai sorti prima. Analogamente Rick Mitchell, costringe moglie e figli a fare un viaggio lungo giorni, rinchiusi in una macchina, nella speranza che la vicinanza possa ristabilire un rapporto ormai andato perso. È paradossale, ma sembra che più si stia vicini e più ci si allontani. Purtroppo non basta vivere sotto lo stesso tetto o nella stessa macchina per andare d’accordo. A volte si ha addirittura la sensazione di essere nella ragione più totale ed essere l’unico a rendersene conto; quasi come se il mondo intorno a te fosse diventato stupido tutto d’un tratto.
Il punto è che come te che hai un’opinione e ti sforzi di portarla avanti, anche gli altri fanno lo stesso. E perché mai dovrei appoggiarti se la penso diversamente e so di aver ragione? Vero, ma non risolve niente e anche se sembra impossibile comprendere le follie di un figlio adolescente, o di un genitore strampalato, vi dovrà pur esserci una logica dietro no? I Mitchell contro le Macchine racconta la storia di una famiglia come tante in cui i genitori sbagliano e i figli di tutta risposta sputano il loro odio con una naturalezza disarmante. Il fatto è che tutti commettono errori, ma è più facile focalizzarsi sull’errore che concentrarsi per trovare una soluzione. La famiglia Mitchell non è perfetta, ma ci insegna che talvolta bisogna svestirsi dei propri abiti per indossare quelli altrui. Comprendere la logica dietro scelte ai nostri occhi insensate, o che forse siamo troppo centrati su noi stessi per capire.
Distante vicinanza
I social network ci hanno avvicinati tutti e non importa se mio fratello si trova in Giappone ed io in Antartide, con un semplice messaggio posso raggiungerlo in un istante. In questo periodo potremmo dire che sono stati addirittura una salvezza. Al giorno d’oggi ovunque tu sia sarai sempre raggiungibile. La vicinanza con tutti ha tolto fascino al contatto umano dal momento che non vi è più bisogno di vedersi per parlare. Si è arrivati ad un punto in cui ci si vede di persona per parlare con altri al cellulare. Ma allora i social ci hanno avvicinato o si è ottenuto l’effetto opposto? A detta di Pal, il villain del film, sono gli esseri umani il reale problema. Gli smartphone ci permettono di fare cose inimmaginabili e l’uso che ne facciamo è quanto più sbagliato possibile, per questo gli esseri umani meritano l’estinzione.
Al di là di un’ottima caratterizzazione che spinge a riflessioni già ampiamente discusse sul tema; Pal non è poi un cattivo così memorabile. A maggior ragione se vi è la famiglia Mitchell che ruba totalmente la scena. I 4, più il cane, sono caratterizzati splendidamente sia dal punti di vista psicologico che estetico e le dinamiche del gruppo non avrebbero potuto essere più coinvolgenti. I Mitchell contro le Macchine è un film decisamente inaspettato capace di lasciare a bocca aperta. Circa due ore di spettacolo visivo grazie alle nuove tecniche di animazione ed un uso brillante dei colori, accompagnate da una tematica attuale e ben sviluppata e dei personaggi a cui è impossibile non affezionarsi. È un peccato non poter vedere un film del genere al cinema, ma grazie a Netflix potrà entrare nelle case di tutti; per cui affrettatevi e recuperate questo piccolo gioiellino.
I Mitchell contro le Macchine
Voto - 8.5
8.5
Lati positivi
- La brillantezza con cui vengono trattate tematiche sociali e familiari molto importanti
- Divertente e visivamente spettacolare grazie ad un'animazione eccellente
Lati negativi
- Il villain è poco d'impatto