Domina: recensione della serie Sky con Kasia Smutniak
La serie racconta la vita di Livia Drusilla, "l'uomo più intelligente di Roma"
“Mariti e mogli, madri e figli, veleno e sangue non finirà mai, tutto questo non finirà mai.” In questa frase è riassunto uno degli aspetti che ci racconta Domina, la nuova serie Sky, di cui vi proponiamo la recensione. La produzione anglo-italiana riporta alla luce la storia di Livia Drusilla, la donna che è ricordata dalla storia per essere la terza moglie del primo imperatore di Roma: Ottaviano Augusto. Eppure la Livia che ci viene presentata in questa storia, è allo stesso tempo sia la donna romana perfetta per il ruolo, che quella più lontana da esso. Non a caso infatti viene spesso definita come l’uomo più intelligente di Roma. Livia è acuta, brillante, lungimirante; è una donna d’onore cresciuta da suo padre con i valori repubblicani, che si trova a vivere negli anni in cui di quella Repubblica ormai tutti hanno un vago ricordo.
La prospettiva che la serie adotta è estremamente interessante e coinvolgente, sebbene a tratti la narrazione si dilati e possa risultare lenta. Nel ruolo di Livia, ci sono Nadia Parks che le presta il volto nei primi anni e Kasia Smutniak nell’età adulta. Le due attrici incarnano la cangiante e perseverante Livia con i suoi pregi e difetti che la rendono un personaggio estremamente ben caratterizzato. Le affiancano nomi come quello di Liam Cunningham, nei panni di Marco Livio Druso Claudiano, Matthew McNulty come Ottaviano Augusto; Ben Batt è Agrippa, Colette Dalal Tchantcho nei panni di Antigone, ex schiava e amica di Livia e Isabella Rossellini. Nata da un’idea di Simon Burke la serie ha numerosi pregi. Offre interessanti prospettive di analisi su un personaggio storico poco ricordato e uno spaccato su uno dei periodi più complessi e ricchi della storia di Roma. Analizziamola meglio nella nostra recensione.
Indice:
Roma e Livia – Domina recensione
La storia di Domina prende vita dopo la congiura che ha portato alla morte di Giulio Cesare. I congiurati sono fuggiti dalla città mentre i sostenitori di Cesare, capitanati da suo nipote Gaio Giulio, vogliono vendicarlo. Livia Drusilla è figlia del repubblicano Marco Livio Druso Claudiano che non ha però preso parte alla congiura. Alla soglia dei 15 anni Livia è destinata a sposare Tiberio Claudio Nerone e proprio in occasione del suo matrimonio incontrerà Gaio Giulio. Il matrimonio con Nerone però è male assortito in quanto puro accordo politico, come la maggior parte dei matrimoni nell’antica Roma. Ben presto scoppia la guerra civile che si concluderà con la battaglia di Filippi dove i cesaricidi cadranno. Lei, suo marito e il piccolo Tiberio sono costretti alla fuga da Roma e dopo numerose peripezie approdano in Sicilia.
Dopo qualche tempo Gaio Giulio concede la grazia agli esiliati e Livia fa ritorno a Roma. È ormai una donna diversa e senza punti di riferimento. Propone così a Gaio un matrimonio vantaggioso per entrambe. Sposandola lui acquisirà il supporto delle famiglie più influenti di Roma, in quanto Livia è l’ultima discendente della stirpe dei Claudii e lei avrà una buona posizione, risorse e libertà. Gaio accetta e in breve tempo i due diventano la coppia più influente di Roma. Da quel momento in poi Livia non è solo una moglie ma diventa a tutti gli effetti la sua consigliera in termini politici. Il piano di Ottaviano è infatti quello di incarnare una nuova figura nella storia di Roma. Tra alleanze, manipolazioni e tradimenti, Livia lavorerà nell’ombra per raggiungere i suoi obiettivi, sempre pronta a pagarne il prezzo e farlo con onore.
Il potere nelle mani di una donna
È ormai chiaro che la protagonista indiscussa di Domina, di cui state leggendo la recensione, sia Livia. La serie cambia approccio e racconta le vicende mettendo in primo piano le idee, le azioni e il punto di vista di una donna. Una donna che agisce purtroppo nell’ombra; ed è infatti proprio il modello della frase“ dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”, in cui Livia rientra. Lei, abile e carismatica ha intessuto rapporti politici nell’ombra e supportato suo marito. Privata della possibilità di esercitare il potere liberamente Livia lo farà attraverso Ottaviano offrendo prospettive diverse, a volte anche rischiose e senza scrupoli, dalle quali osservare i problemi. Ma Livia si distingue fin da subito per la sua intelligenza e il suo acume nelle questioni politiche. Ragiona e agisce in maniera lucida per portare a compimento i suoi obiettivi, toccando con mano il potere e giocando pericolosamente con esso.
Ma questa sua abilità non le ha mai compromesso, interamente, la possibilità di essere una donna romana come le altre. In quel periodo i loro compiti erano principalmente due: mettere al mondo dei figli da donare a Roma un giorno e seguire la volontà degli uomini da cui dipendevano. Anche in questo la serie fa un ottimo lavoro mettendo in luce la natura strettamente politica del matrimonio, in cui le donne venivano scambiate e promesse come merce per saldare il contratto con un alleato o un nuovo nemico. Libertà negata e indipendenza inesistente sono cose che le altre vivevano quasi quotidianamente ma che Livia ha sempre lottato per conquistare. Agisce in maniera diretta, per salvaguardare i propri interessi e fa sì che questi combacino con quelli di coloro con i quali collabora. Parallela a lei c’è la figura di Antigone, ex schiava e amica, che dovrà abituarsi alla libertà.
La forza di Domina – Domina recensione
Proseguendo nella nostra recensione di Domina, non possiamo esimerci dall’elogiare lo straordinario lavoro fatto nell’ambito tecnico. La ricostruzione è lodevole e con il supporto della tecnologia ricrea ambientazioni romane in maniera così accurata che lo spettatore ha l’impressione di essere trascinato indietro nel tempo. L’attenzione nella ricostruzione degli ambienti, così come l’impostazione della scenografia, fanno un lavoro eccellente. Collegandoci all’aspetto esteriore, da un punto di vista tecnico, la regia della serie è attenta e regala numerose panoramiche. La fotografia invece esalta la bellezza degli ambienti naturali esterni, in quanto l’ambientazione interna è per la maggior parte frutto di ricostruzione. Per non parlare dei costumi; ricostruzioni di straordinario prestigio curate dall’eccellenza italiana nel settore: Gabriella Pescucci. Il lavoro fatto è non solo minuzioso ma anche estremamente elegante il che contribuisce a rafforzare l’immagine dei personaggi. Ma se negli aspetti tecnici la serie eccelle, perde un po’ nell’evoluzione narrativa.
Nel corso dei suoi 8 episodi la narrazione è coerente; ci presenta le storie dei personaggi e la loro evoluzione. Tuttavia sebbene il ritmo dei primi episodi sia coerente, risulta anche un po’ dilatato, mentre si arricchisce e accumula la tensione verso un finale che fa presagire una seconda stagione. Gli attori si calano bene nelle loro controparti storiche, specialmente Kasia Smutniak che dà il volto ad una Livia più adulta e ricca di esperienza, ma anche brillante e a tratti manipolatrice. Il personaggio di Ottaviano rimane relativamente piatto a parte qualche sprizzo di verve; chi invece sorprende nel corso della narrazione sono Tiberio, figlio di Livia e futuro successore di Ottaviano, e Antigone. L’altro grande punto di forza della serie è proprio il rapporto forgiato e rinsaldato dal tempo, tra Livia e Antigone, due donne straordinariamente abili e forti che cambieranno e cresceranno l’una al fianco dell’altra.
Considerazioni conclusive
Come già discusso nella nostra recensione, Domina è una serie interessante e di buona qualità. Offre una rilettura innovativa di un periodo storico fondamentale per la storia di Roma. Ci propone il ritratto di una donna che non ha mai accettato di vivere la vita in maniera passiva, ma che ha desiderato, guidata dall’ambizione e dall’onore, agire per la sua città e per i valori in cui ha sempre creduto. Una figura che intriga e conquista lo spettatore ma che a volte lo lascia sorpreso dimostrando fino a dove è disposta a spingersi. Domina quindi si annovera tra le serie che ci raccontano la vita di una donna che chi ha riportato i fatti ha messo in secondo piano, dietro alle grandi gesta di suo marito. La serie, sebbene non sempre accurata storicamente, ci offre la possibilità di scoprire e riscoprire una figura poco conosciuta.
Il nostro giudizio non può che essere positivo quindi. È una serie coinvolgente sebbene qualche alto e basso, ma ha dei punti indubbiamente lodevoli. Eccellenti costumi e buona scenografia, ma soprattutto fornisce interessanti spunti di riflessione su alcuni aspetti della cultura romana. Il ruolo e la condizione delle donne, il peso e l’utilizzo del matrimonio; gli uomini, la politica, l‘ambizione e l’orgoglio, cosa significasse essere romani e in cosa credessero. Uno spaccato su una parte della nostra storia che ci ha resi grandi agli occhi del mondo e che purtroppo viene spesso poco sfruttato per creare prodotti di intrattenimento. Prodotti che esaltano ed elogiano ciò che di più prezioso abbiamo: il nostro passato.
Domina
Voto - 7
7
Lati positivi
- Ottimi la scenografia e i costumi
- Interessante la scelta di raccontare una parte della storia di Roma attraverso gli occhi del personaggio di Livia
- Buona la performance di Kasia Smutniak
- Buona fotografia
Lati negativi
- Ritmo narrativo a volte troppo dilatato e che quindi può risultare lento