Summertime 2: recensione della seconda stagione della serie Netflix
Dal 3 giugno su Netflix tornano Summer ed Ale, alle prese con una nuova estate
Arriverà in streaming il prossimo 3 giugno Summertime 2, seconda stagione della serie Netflix di cui vi proponiamo la recensione in anteprima. La prima stagione della serie liberamente ispirata a Tre metri sopra il cielo ha debuttato lo scorso aprile in pieno lockdown. Ora, a un anno di distanza, è il momento di scoprire cosa è successo a Summer ed Ale, come sono cambiate le loro vite e quelle degli altri protagonisti del teen drama made in Italy. Otto episodi della durata di tre quarti d’ora ciascuno che segnano il ritorno del cast principale insieme ad alcune new entry. Ritroviamo Coco Rebecca Edogamhe nel ruolo di Summer e Ludovico Tersigni in quelli di Ale; accanto a loro Andrea Lattanzi (Dario), Amanda Campana (Sofia), Giovanni Maini (Edo) e Alicia Ann Edogamhe (Blue).
Fra le new entry Lucrezia Guidone (Rita), Amparo Piñero Guirao (Lola), Giovanni Anzaldo (Jonas) e Marina Massironi (Wanda). Dietro la macchina da presa torna Francesco Lagi, questa volta insieme a Marta Savina; firmano la sceneggiatura lo stesso Lagi, Enrico Audenino, Daniela Gambaro, Luca Giordano e Vanessa Picciarelli. Vediamo nella nostra recensione di Summertime 2 – rigorosamente senza spoiler – pregi e difetti della seconda stagione della serie teen, partendo dalla sinossi ufficiale.
Indice:
Sinossi – Summertime 2, la recensione
Quante cose possono succedere in un anno? Molte, soprattutto quando si è giovani come i protagonisti di Summertime. L’estate è tornata e Summer (Coco Rebecca Edogamhe), Edo (Giovanni Maini) e Sofia (Amanda Campana) superano l’esame di maturità e fanno progetti per il futuro; Ale (Ludovico Tersigni) è in Spagna alle prese con il suo rientro in pista e una nuova vita sentimentale con Lola (Amparo Piñero Guirao), mentre Dario (Andrea Lattanzi) è in cerca di una strada sua.
Ognuno alla scoperta di cosa significa davvero diventare grandi. Ma questa estate parlerà soprattutto d’amore. Il tormento e l’estasi di un sentimento che dall’essere sognato, desiderato e temuto diventa finalmente realtà; e che, ancora una volta sulle note di una emozionante colonna sonora, aprirà i cuori dei ragazzi a nuove sfide. Come la prima stagione, anche la seconda si sviluppa in 8 episodi totali che arriveranno su Netflix il prossimo 3 giugno.
Analisi
La seconda stagione di Summertime prende le mosse esattamente un anno dopo gli eventi della prima. Il racconto parte in medias res e solo andando avanti con gli episodi scopriamo cosa è successo ai ragazzi protagonisti nel corso dell’inverno. I luoghi restano gli stessi (fatta eccezione per qualche incursione in terra spagnola) e le dinamiche fra i personaggi cambiano quel tanto che basta per giustificare la presenza di otto episodi. Perché complessivamente, nonostante sulla carta non manchino nuovi equilibri, sviluppi ed evoluzioni, nella sostanza si ha l’impressione che nessuno cambi o maturi per davvero. Complice una scrittura a tratti approssimativa e che non ha mai davvero interesse ad andare a scavare nel profondo dei protagonisti. Non mancano i conflitti, i dubbi e le delusioni, ma non sono mai la spinta che innesca una vera trasformazione.
Rientrate le varie “crisi” tutto (o quasi) torna come prima e a fine stagione i cambiamenti più sostanziali interessano prevalentemente i personaggi secondari. Dario, in particolare, è quello con l’arco narrativo più interessante e coinvolgente, pur al netto di qualche trovata un po’ semplicistica. Summertime 2 conferma l’obiettivo dei creatori di parlare al pubblico dei giovanissimi. Se nella prima stagione l’amore era uno dei grandi temi, ma in equilibrio con gli altri, qui è tutto più sbilanciato sul fronte sentimentale, che diventa predominante. Ambizioni, progetti, scelte: tutto ruota intorno all’amore ed è da esso condizionato. Un punto di vista limitato, certamente da una prospettiva più adulta ma forse anche pensando al target di riferimento. In generale l’impressione è quella che Summertime 2 non aggiunga poi molto a quanto fatto nella prima stagione, finendo in parte col ripetersi e senza fare nulla più del minimo indispensabile.
Considerazioni tecniche – Summertime 2, la recensione
Proseguiamo nella nostra recensione di Summertime 2 soffermandoci sul lato tecnico che, come per la prima stagione, è uno dei pregi maggiori della serie. Anche in questa seconda stagione vi è grande cura in ogni dettaglio in modo da rendere il prodotto il più accattivante possibile. La formula, va detto, funziona e l’occhio ha decisamente la sua parte. Colori caldi e saturi ad esaltare le tipiche atmosfere estive e attenzione nella gestione delle fonti luminose in esterni ed interni sono le caratteristiche salienti della fotografia. La colonna sonora, anche qui riprendendo il leitmotiv della prima stagione, alterna classici della musica italiana a pezzi contemporanei; i primi hanno funzione diegetica (sono i brani che ascolta Summer con le cuffie) e i secondi, invece, valore extradiegetico.
Per quanto riguarda la prova del cast, Coco Rebecca Edogamhe conferma di essere un’attrice ancora un po’ acerba ma con del buon potenziale. Elegante e misurata risulta sempre credibile nel ritratto della sua Summer. Ludovico Tersigni, che qui si cimenta anche con lo spagnolo, è piacevole, in parte ed estremamente naturale; lo stesso discorso vale anche per Andrea Lattanzi che torna nei panni di Dario. La nota dolente, da questo punto di vista, è Giovanni Maini. Il personaggio di Edo ha molto più spazio in Summertime 2 e il giovane attore sembra spesso impacciato e non del tutto a suo agio; la scrittura del suo personaggio, appesantita da troppi cliché, purtroppo non aiuta. Altra pecca è la quasi totale mancanza di chimica tra Maini e Edogamhe; aspetto, questo, che pregiudica la riuscita di alcuni momenti.
Conclusioni
La prima stagione di Summertime, pur al netto di alcuni difetti, era tutto sommato un esordio abbastanza convincente; questo tenendo sempre bene a mente il target di riferimento e i temi al centro della narrazione. Il finale di Summertime 2 chiude le vicende con un cliffhanger che lascia le porte aperte per un’eventuale terza stagione. Se così dovesse essere la speranza è quella di vedere un cambio di passo, necessario in una serie che non brilla certo per complessità o ricchezza di spunti. In altre parole, se si sceglie di percorrere una via così classica e codificata lo si dovrebbe fare allargando gli orizzonti. Andando in profondità e mettendo i protagonisti di fronte a vere sfide, veri motori di cambiamento, soprattutto perché in Summertime è chiaro l’intento di andare oltre il semplice intrattenimento.
Chiudiamo la nostra recensione di Summertime 2 con un’impressione generale di delusione. I primi episodi hanno un ritmo e un andamento piuttosto altalenante e a tratti faticoso; il passo cambia da metà serie in poi, con un finale snello che ben combina chiusure e “sorprese” propedeutiche a sviluppi futuri. Il problema principale è che, a fine stagione, non rimane abbastanza voglia di scoprire cosa succederà poi. Principalmente perché dall’esordio alla seconda stagione – a livello narrativo, di tematiche e di personaggi – non è cambiato granché; in seconda battuta perché manca quella necessaria profondità che salva una serie dal pericolo di essere effimera e “dimenticabile”. I margini e le possibilità per migliorare non mancano, ma Summertime 2 sembra più una battuta d’arresto che uno sviluppo; un navigare a vista in acque sicure più che il desiderio di mettersi in gioco e andare oltre il già visto e già sentito.
Summertime
Voto - 5.5
5.5
Lati positivi
- Ludovico Tersigni e Coco Rebecca Edogamhe sono in parte e credibili e anche in questa seconda stagione si apprezzano cura e attenzione dal punto di vista tecnico
Lati negativi
- La sceneggiatura è spesso debole e ancora una volta non c'è il necessario approfondimento dei personaggi, i cui tratti rimangono in superficie
- Non ci sono cambiamenti ed evoluzioni sostanziali rispetto alla prima stagione e l'impressione generale ne risente