L’uomo che disegnò Dio: Kevin Spacey nelle prime foto dal set a Torino
L'attore è impegnato a girare il film diretto da Franco Nero
Kevin Spacey è sbarcato ufficialmente in Italia per le riprese de L’uomo che disegnò Dio, nuova pellicola drammatica diretta da Franco Nero. A quattro anni dalle accuse di abusi e molestie sessuali, il film firmerà il ritorno dell’attore sul set. A favorire questo ritorno, come sappiamo, è stato Franco Nero, dietro la macchina da presa per la seconda volta dopo il Forever Blues del 2005, nonché protagonista nei panni di un anziano signore non vedente, insegnante di ritrattistica a carboncino in una scuola serale. Oggi la produzione ha diffuso due foto di scena nelle quali è ritratto Spacey assieme al regista e al cast.
L’uomo che disegnò Dio: le prime foto dal set a Torino con Kevin Spacey
Questa è la trama ufficiale di L’uomo che disegnò Dio:
Emanuele è un anziano, solitario e cieco, con un grande dono: la capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa “magia”, tranne la sua assistente sociale Pola e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigranti africane: Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia.
Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra l’anziano mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il video online. La “magia” diventa virale in brevissimo tempo. Emanuele viene notato dal “Talent Circus”, uno show televisivo che scopre straordinari talenti che sfrutta per audience. Una favola sulla necessità di riscoprire il miracoloso potere della dignità in un mondo dove il rumore dei media ha risolto il problema dell’imperfezione dell’uomo semplicemente eliminando il problema stesso.
Il soggetto del film, ispirato a una storia vera, è di Eugenio Masciari e la sceneggiatura, a sei mani, è a cura dello stesso regista con Eugenio Masciari e Lorenzo De Luca. Le scenografie sono firmate da un altro Premio Oscar, Gianni Quaranta.