Il Drago dei desideri: recensione del film d’animazione Netflix
Un ragazzo, un drago con tre desideri e una storia di crescita al centro nella narrazione
Nuova settimana e nuovo titolo rilasciato da Netflix, questa volta nella nostra recensione di vi parliamo de Il Drago dei desideri. Il film d’animazione è disponibile da venerdì 11 giugno sulla piattaforma streaming e fin dal trailer non sembra avere nulla di così originale. Le premesse richiamano fin troppo facilmente quelle che sono le basi di un grande classico Disney, Aladdin. Lì c’è una lampada, qui una teiera; lì un genio, qui abbiamo un drago e infine entrambi i protagonisti sono giovani poveri ma grandi sognatori. Fatta questa premessa sorge quindi spontaneo chiedersi se davvero ci fosse bisogno di una storia che richiamasse il cartone Disney. La risposta sta nel mezzo. Perché per quanto le premesse e i personaggi richiamino immediatamente Aladdin, il film Netflix prende(fortunatamente) una sua strada che lo contraddistingue e che non solo fa ridere, fa riflettere e anche un po’ commuovere.
Il Drago dei desideri è una produzione Columbia Pictures e Sony Pictures Animation rilasciato nei cinema cinesi lo scorso gennaio. Scritto e diretto da Chris Appelhans il film ha tra i suoi protagonisti attori come Jimmy Wong, nel ruolo del protagonista Din; John Cho presta la voce a Long il drago, che invece nella versione mandarina è doppiato da Jackie Chan (che è anche produttore del film) e Natasha Liu Bordizzo nei panni di Li Na. Una storia semplice ma che tratta tematiche importanti e le affronta in maniera intelligente e divertente, innescando riflessioni sulle cose importanti della vita. Approfondiamo meglio Il Drago dei desideri nella nostra recensione.
Indice:
Tre desideri – Il Drago dei desideri recensione
Din e Li Na sono amici dal periodo della scuola e da quando Li Na ha difeso Din dagli attacchi di un bambino prepotente. Entrambi con due genitori molto presi dal lavoro, ben presto iniziano a trascorrere tutti i giorni insieme e vivere innumerevoli avventure. Ma un giorno il padre di Li Na decide di trasferirsi per lavoro e i due bambini vengono separati. Anni dopo Din si destreggia tra la scuola e qualche lavoretto extra che gli permetta di guadagnare dei soldi. I rapporti con Li Na si sono interrotti e lei ora è una testimonial di diversi brand famosi. Ma nonostante la lontananza Din non ha mai dimenticato la sua migliore amica e proprio in occasione del suo compleanno vorrebbe rivederla. Le cose però non andranno come sperava perché proprio in occasione di una consegna per lavoro, riceverà in cambio una vecchia teiera.
Scoprirà che al suo interno è racchiuso Long, un drago millenario pronto ad esaudire tre dei suoi desideri. Ma mentre Long cerca di persuaderlo ad esprimere i desideri che tutti vorrebbero, Din pondera la sua scelta e chiede a Long di trasformarlo in un giovane ricco in modo da poter entrare alla festa di compleanno di Li Na. Con il suo aiuto riuscirà nell’intento e potrà parlare di nuovo con la ragazza. Ma Din non è l’unico ad essere a conoscenza di quella teiera e dei poteri di Long. Tre uomini sono stati assoldati da una figura misteriosa per recuperarla e cercheranno così di rubarla. Tra la fuga dagli scagnozzi e i tentativi di riallacciare i rapporti con Li Na, Din e Long vivranno momenti esilaranti e diverse avventure che gli permetteranno di imparare molto sulla vita, sull’importanza dei desideri e su cosa significhi crescere insieme.
Dare e ricevere – Il Drago dei desideri recensione
I due protagonisti de Il Drago di desideri sono Din e Long. Din è un giovane cresciuto dalla madre che ha cercato di fare del suo meglio per trasmettergli valori semplici. E proprio questi saranno determinanti nel fargli scegliere i desideri. Quando Long, uscito dalla teiera, gli dice di poter esaudire tre desideri a suo piacimento, il drago millenario rimane sorpreso da come il giovane non commetta gli stessi errori fatti da altri padroni che ha avuto in passato. Din infatti non è interessato ad avere ricchezze o far innamorare qualcuno di sé. Ciò che per lui davvero conta sono i sentimenti e la forte amicizia che lo lega a Li Na nonostante la lontananza. È paradossale perciò come lo stesso Long nonostante dica di essere un saggio millenario con molta esperienza alle spalle, suggerisce a Din che le cose materiali siano le più importanti.
Long sarà pure un drago millenario ma è molto cinico poiché ha semplicemente assecondato, per millenni, i desideri di persone avide e materialiste che hanno espresso i loro desideri seguendo le tendenze superficiali e materialistiche. Non è casuale che l’ambientazione della storia sia in una moderna città dove il consumismo, la superficialità e la vita frenetica regnano sovrane. Va da sé quindi che Long si aspetti dei desideri coerenti con questo stile di vita e rimarrà sorpreso dall’ingenuità e dalla purezza delle idee di Din. Il film infatti ci fa riflettere proprio su questo tema centrale; sull’importanza delle cose semplici e dei i valori profondi come quelli dell’amicizia e dei rapporti umani, che sono fondamentali e che sebbene non diano una ricchezza materiale, arricchiscono l’anima. Sarà quindi un viaggio condiviso tra Din e Long in cui uno imparerà molto dall’altro ottenendo più di quanto abbia dato.
Aspetti tecnici
Proseguendo la nostra recensione de Il Drago dei desideri il film fa uso delle tecniche di animazione più recenti. I personaggi sono disegnati molto bene e con particolare cura, la stessa che troviamo nelle ambientazioni. Dalla casa di Din nella sua semplicità, alla città ricca di cartelloni pubblicitari dove ci sono riferimenti alle grandi marche su cui intelligentemente sono stati inseriti piccoli giochi di parole. Un altro aspetto degno di nota da un punto di vista tecnico, è l’utilizzo dei colori particolarmente accesi e brillanti. In primis quelli usati per disegnare Long, che ha diverse tonalità di rosa e viola. Colori che contribuiscono insieme alla tecnica dei dettagli della sua fisicità (il pelo e la forma) a farlo sembrare vero. Il rosa e il viola si uniscono poi a quelli degli arcobaleni che caratterizzano l’uso dei poteri del drago che trasforma se stesso e le cose.
La storia è ben supportata da dialoghi che fanno riflettere nella loro semplicità per i messaggi che mandano. Un altro aspetto positivo del film è la regia. Particolarmente dinamica poiché si adegua ai suoi personaggi. Quando li segue alterna tra primi piani per evidenziarne le emozioni e carrellate presenti nelle scene più dinamiche. Tra i difetti che ci sentiamo di segnalare c’è un ritmo altalenante nell’evoluzione della storia. Il film si sviluppa per un’ora e 40 minuti ma gli eventi della prima mezz’ora risultano particolarmente lenti sebbene introduttivi. A partire dalla seconda metà invece la storia si movimenta maggiormente. Un altro difetto è legato poi al mancato approfondimento del personaggio di Li Na. Considerato infatti il suo ruolo all’interno della storia sarebbe stato interessante conoscerla di più singolarmente. Il film nel suo complesso risulta quindi ben bilanciato tra gli aspetti tecnici e la storia narrata.
Considerazioni finali – Il Drago dei desideri recensione
Traendo le conclusioni al termine della recensione de Il Drago dei desideri, il film è chiaramente promosso. Sebbene dalle prime impressioni possa ricordare un classico Disney avendo diversi elementi in comune con esso, si allontana poi da quest’ultimo con un’evoluzione della storia e dei personaggi diversa. Un film ambientato in Asia dove troviamo dettagli e particolarità della mondo orientale ben riprodotti con le tecniche di animazione. La storia è sicuramente interessante e alterna momenti seri ad altri molto divertenti e comici. La caratterizzazione di Long e molte delle sue scene sono molto divertenti grazie alla sua espressività e alle situazioni in cui si troverà.
Una pellicola quindi che riesce a dosare in maniera ponderata comicità, avventura e messaggi profondi. Importante infatti la riflessione che il film vuole proporre e che insegna molto soprattutto all’interno di una società materialistica e superficiale come quella odierna. I desideri possono cambiare la realtà e la vita, ma non vale la pena sfruttarli per ottenere cose materiali ed effimere. Il potere è in mano alle persone, e solo se si è in grado di sfruttarlo in maniera adeguata, si potranno fare le scelte giuste che faranno stare bene noi stessi e gli altri.
Il Drago dei desideri
Voto - 6
6
Lati positivi
- Evoluzione della storia sorprendente rispetto alle premesse
- Buono l’uso dei colori nei disegni e nelle tecniche di animazione
- Interessanti le tematiche affrontante e le riflessioni innescate
Lati negativi
- Ritmo della narrazione più lento nella prima metà della pellicola
- Mancato approfondimento di un personaggio che è presentato come importante nella trama