Quarantine Tales: recensione dei corti Netflix
Una raccolta di corti, dall'assurdo al commovente, ambientati durante la pandemia
Dallo scorso 1° Luglio Netflix ha rilasciato Quarantine Tales, una raccolta di corti di cui vi parliamo nella nostra recensione. Il contesto di realizzazione di questi corti è quello dell’isolamento che tutto il mondo ha vissuto nel corso del 2020. Attraverso 5 racconti vediamo i protagonisti avere a che fare con storie che spaziano tra i generi; si affrontano i temi della solitudine, delle difficoltà sociali e del modo in cui la vita è cambiata nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Un esperimento, questo dei corti in pandemia, che Netflix aveva già realizzato con Homemade. Una raccolta di 10 corti realizzati da attori e registi famosi, ambientati e realizzati durante questo periodo. La piattaforma ripropone quindi lo stesso formato ma con dei contenuti decisamente originali e a tratti molto bizzarri, tutti diretti da registi indonesiani e con attori indonesiani.
Nel cast Adinia Wirasti, Faradina Mufti, Marissa Anita, Arawinda Kirana, Roy Sungkono e Verdi Solaiman. Tra racconti delicati di povertà e delle difficoltà psicologiche a cui il periodo pandemico li ha sottoposti, i personaggi cercano di districarsi in queste situazioni. Arrivano ad affrontare situazioni che prima tendevano ad evitare ma che il contesto in cui si trovano li hanno aiutati a rimettere in prospettiva. Senza dilungarci, approfondiamo meglio Quarantine Tales nella nostra recensione.
Indice:
Trama – Quarantine Tales, recensione
In questi cinque corti di Quarantine Tales, si alternano diverse storie con titoli decisamente particolari. Nel “Il Protocollo” troviamo un rapinatore in fuga che deve cercare di seguire il rigido protocollo anti contagio, non senza difficoltà e con risvolti bizzarri. “Le ragazze felici non piangono mai”, ci racconta la storia di una giovane ragazza piena di sogni che cerca di inseguirli e di trovare la sua strada. Nougat e Il Ricettario invece si concentrano sulle difficoltà emotive che una serie di eventi porteranno a galla. Nel primo, tre sorelle dopo la perdita dei genitori devono affrontare i problemi delle loro vite e reagire al lutto che hanno vissuto, cercando di riallacciare i rapporti e ritrovare l’unità che hanno perduto.
Nel secondo invece troviamo uno chef solitario alle prese con la stesura del suo libro di ricette. Ma la solitudine e i ricordi cominciano a giocare brutti scherzi e porteranno a galla sentimenti che credeva di aver dimenticato. Infine, Il Burlone, mostra come la comicità e il desiderio di fare scherzi dovrebbe avere un limite, per evitare che le situazioni degenerino portando a dei risvolti decisamente poco piacevoli.
Tecnologia e ironia – Quarantine Tales, recensione
Come già anticipato nella nostra recensione di Quarantine Tales, le storie affrontano tematiche differenti. Quella che però sembra essere presente, più o meno, in tutti i cinque racconti è legata ai rapporti interpersonali durante un periodo complesso come quello dell’isolamento. Elemento principale che fa da supporto al mantenimento di rapporti umani è la tecnologia. Quasi tutti i protagonisti utilizzano computer o telefoni tramite i quali si mantengono in contatto, trasponendo in questo modo sullo schermo la realtà che molti di noi hanno vissuto durante questo periodo. Lo strumento tecnologico diventa quindi l’unico modo per mantenere il rapporto e cancellare la solitudine. Alcuni dei protagonisti infatti vivono da soli e attraverso il telefono o il computer possono interagire con il mondo esterno, sopperendo alla mancanza del contatto fisico con l’altro. Ma questo stesso strumento tecnologico assume diverse declinazioni.
Diventa uno strumento per scappare dalle situazioni in cui ci si trova per dirigersi verso un futuro migliore; permette di affrontare tematiche prima trascurate e guardarle da una prospettiva diversa. Infine diventa anche intrattenimento, adempiendo al suo scopo primario, aiutando le persone a distrarsi in un momento difficile come quello vissuto. È interessante poi l’unione che si va a realizzare tra la tecnologica e la psicologia. Una scelta che riproduce la realtà creando così un prodotto meta televisivo che rispecchia nei suoi schermi quello che è stato visto nei nostri. Queste storie ci forniscono due chiavi di lettura dei contesti in cui si trovano i protagonisti. Una è filtrata dall’uso della tecnologia e l’altra è bizzarra e ironica. Elementi presenti soprattutto nel primo e in parte nel secondo corto, che non tendono in alcun modo a sminuire le situazioni ma anzi ad alleggerire la tensione.
Considerazioni tecniche e conclusioni
Prima di concludere la nostra recensione di Quarantine Tales, dedichiamo un piccolo spazio ad alcune considerazioni tecniche su questi corti. La regia è statica e si concentra molto sui primi piani dei diversi protagonisti. In questo modo evidenzia i loro sentimenti, emozioni e le loro reazioni ai contesti in cui si trovano. Si sposta poi concentrandosi negli ambienti in cui si svolge l’azione, che sono prevalentemente interni. I colori che predominano spaziano dal grigio al nero rievocando le sensazioni e i sentimenti di incertezza vissuti. I dialoghi sono semplici ed essenziali, e la durata varia dai 12 ai 20 minuti a seconda della storia. La varietà delle storie narrate spazia, come già detto, da situazioni bizzarre e comiche ad altre più profonde che fanno riflettere. In alcune però si lasciano in sospeso i risvolti narrativi, scelta che tenda a suscitare negli spettatori alcuni dubbi e a lasciarli con diverse domande.
Giunti alla conclusione della recensione di Quarantine Tales, la raccolta di corti è un prodotto che ci sentiamo di consigliare. La riflessione innestata all’interno di questi racconti è indubbiamente interessante. Mette in scena situazioni reali e concrete, in cui molti si sono ritrovati, e fa riflettere su come questo periodo, nonostante le difficoltà, abbia avuto per alcuni dei risvolti parzialmente positivi nelle loro vite. C’è poi anche nel tono della narrazione un equilibrio che accomuna, principalmente, i primi quattro corti. Questi infatti sembrano essere più collegati fra di loro, mentre l’ultimo è quello che risulta più scollegato. Non solo ha un tono e uno stile diverso dagli altri, ma anche un tema che risulta complessivamente slegato da quello della pandemia e dell’isolamento che invece è trattato nei corti precedenti.
Quarantine Tales
Voto - 6
6
Lati positivi
- Interessante la riflessione suggerita dalle narrazioni e buona la scelta di conferire il ruolo centrale alla tecnologia
- Prodotto facilmente fruibile con durata breve
Lati negativi
- Uno dei corti sembra scollegato dagli altri in relazione al tema principale
- Alcuni risvolti narrativi vengono lasciati in sospeso suscitando dubbi