The French Dispatch: Timothée Chalamet e Frances McDormand nella prima clip del film
L'ultimo film di Wes Anderson ha fatto colpo ieri alla sua prima a Cannes 2021
L‘attesissimo The French Dispatch di Wes Anderson è stato presentato ieri in anteprima a Cannes e c’è già molto clamore intorno alla produzione stellata, Searchlight Pictures ha quindi rilasciato una clip per continuare a pubblicizzare il film. Soprattutto quando le recensioni iniziano ad arrivare da tutto il mondo. Originariamente programmato per essere presentato in anteprima al Festival di Cannes dello scorso anno; i fan di Anderson saranno entusiasti di sapere che il film riceve i suoi soliti voti alti per stile e casting.
Nella clip troviamo Zeffirelli (Timothée Chalamet) e Lucinda Krementz (Frances McDormand), che reinterpretano uno spezzone tratto da Revisioni a un Manifesto di Krementz. Una testimonianza in prima persona dei rancori e delle passioni, politiche e sessuali, che spingono la gioventù romanticamente disillusa di Ennui a scendere in guerra contro i loro padroni adulti; per dare vita a un tumultuoso sciopero generale che porta alla chiusura dell’intero paese. I carismatici eroi di Krementz, il sognante Zeffirelli e la caparbia Lucinda, sono gli sventurati leader del movimento.
The French Dispatch: Timothée Chalamet e Frances McDormand nella prima clip del film
The French Dispatch è stato descritto come la “lettera d’amore al giornalismo” di Anderson, e segue tre storie del XX secolo in Francia. La sinossi ufficiale recita:
In occasione della morte del suo amato direttore Arthur Howitzer, Jr., nato in Kansas, la redazione del French Dispatch, una rivista americana a larga diffusione che ha sede nella città francese di Ennui-sur-Blasé, si riunisce per scrivere il suo necrologio. I ricordi legati a Howitzer confluiscono nella creazione di quattro articoli. Un diario di viaggio dei quartieri più malfamati della città, firmato dal Cronista in Bicicletta; “Il Capolavoro di Cemento”, la storia di un pittore squilibrato rinchiuso in carcere, della sua guardia e musa, e degli ingordi mercanti d’arte che vogliono le sue opere. “Revisioni a un Manifesto”, una cronaca d’amore e morte sulle barricate all’apice della rivolta studentesca; e “La Sala da Pranzo Privata del Commissario di Polizia”, una storia di droghe, rapimenti e alta cucina piena di suspense.