Britney Spears critica il documentario sulla sua vita: “Molte cose non sono vere”
Dopo i fatti sconvolgenti emersi dal nuovo documentario, Britney Spears dice la sua su instagram
Dopo Framing Britney Spears, il seguito Controlling Britney Spears è andato in onda negli Usa venerdì sera, scatenando l’ennesimo shock collettivo. Realizzato dal New York Times, questo sequel racconta ancora una volta la vita della pop star e il suo rapporto con il padre. La parola chiave è controllo. Britney Spears era costantemente controllata dal padre Jamie, suo tutore. Le testimonianze raccolte nel documentario raccontano di un telefono sempre sotto controllo e di una casa piena di cimini, registratori per toglierle qualsiasi momento di privacy. Spears ha sorpreso tutti, condividendo un post su Instagram in cui chiarisce quali parti sono false. La cantante ha commentato così il documentario:
È davvero pazzesco ragazzi… ho visto un po’ dell’ultimo documentario e devo dire che mi sono grattata la testa un paio di volte! Cerco davvero di dissociarmi dal dramma!!!
Britney Spears critica il documentario sulla sua vita: “Molte cose non sono vere”
Come vedete, nella lunga didascalia del post c’è anche un video di lei vestita di bianco in posa davanti alla macchina fotografica con una canzone di sottofondo. Britney Spears ha anche aggiunto che non era entusiasta di come è stata ritratta, almeno visivamente, nel documentario, scrivendo sarcasticamente, “Wow, tra tutti quelli al mondo, hanno usato proprio i filmati più belli di me“. Molti fan della popstar hanno espresso nei commenti le proprie perplessità sulla veridicità del post. Insomma una storia caratterizzata da molti lati oscuri e domande ancora irrisolte, tramutatasi in materiale da cui hanno preso vita diversi documentari, l’ultimo firmato Netflix dal titolo Britney vs Spears.
Nel documentario si racconterà la battaglia legale della popstar. Diretto da Erin Lee Carr, proverà a ricostruire quanto accaduto dopo il 2008, anno in cui il padre James Spears ha iniziato a occuparsi della figlia dal punto di vista legale, sostenendo che non fosse in grado di prendere delle decisioni in modo autonomo e consapevole. Di seguito il trailer: