Censura sul film La scuola cattolica: “Assurdo”, commenta Stefano Mordini
Jasmine Trica: "Privare i ragazzi dell'occasione di vedere il film sarebbe gravissimo"
La censura si abbatte sul La scuola cattolica, film diretto da Stefano Mordini che racconta le origini del massacro del Circeo. Il film, Fuori Concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo 7 ottobre con un divieto ai minori di 18 anni. A prendere la decisione la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche. Una decisione contro cui si sono schierati sia il regista Mordini che una delle attrici protagoniste, Jasmine Trinca. Trinca ha dichiarato al Corriere della Sera che la decisione di imporre il divieto ai minori di 18 al film è un fatto, a suo dire, gravissimo. “Credo sia importantissimo rendere visibile questo film e questa vicenda; soprattutto per un pubblico di ragazzi che in quella storia possono ritrovare le radici e la drammatica evidenza di tanta attualità”.
“Possono farla propria”, prosegue, “empatizzando e rifiutandone l’orrore. Privare loro per primi di questa occasione sarebbe gravissimo”. Dello stesso parere anche il regista Stefano Mordini che rifiuta le motivazioni che hanno portato alla decisione della censura per La scuola cattolica. Vediamo qui di seguito la motivazione della Commissione e la risposta del regista.
Jasmine Trinca e Stefano Mordini contro la censura imposta a La scuola cattolica
“Il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice”. Questa la prima delle ragioni alla base della motivazione della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche. “In particolare i protagonisti della vicenda, pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti”. Nella motivazione è inoltre citata la scena in cui un professore si sofferma su un dipinto che raffigura la flagellazione di Cristo. “(Il professore) fornisce insieme ai ragazzi un’interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano”.
Stafano Mordini ha dichiarato a Repubblica di non trovarsi assolutamente d’accordo con le motivazioni della censura per il suo La scuola cattolica. “Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro hanno subito. Questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere utile per difendersi dalla violenza spesso protagonista nella nostra cronaca”.