Intervista a Danilo Arena, nel cast della terza stagione de Il Cacciatore
FilmPost incontra Danilo Arena, fra i protagonisti della terza stagione della serie Il Cacciatore
Danilo Arena è uno dei nuovi sorprendenti attori del cast della terza ed ultima stagione della serie Il Cacciatore. Il progetto racconta la vita professionale e familiare del magistrato Saverio Barone, interpretato da Francesco Montanari. Il Cacciatore 3 vanta la direzione di Davide Marengo per 5 puntate e Fabio Paladini per altre 4, con le atmosfere create dalla meravigliosa fotografia di Davide Manca.
Il procuratore Barone dovrà destreggiarsi tra le minacce di morte che lo costringono in un bunker, il difficile rapporto con la figlia e l’arrivo di una nuova collega, interpretata da Linda Caridi. Nelle otto puntate di cui è costituita la serie c’è un’altra new entry: Danilo Arena, a cui spetta il compito di dare corpo a un ragazzo ansioso di entrare nel mondo della criminalità organizzata e dimostrarsi capace di farne parte.
Intervista a Danilo Arena
Benvenuto, Danilo. Che effetto ti ha fatto entrare a far parte della serie Il Cacciatore?
Per me, è un grande orgoglio essere parte di un progetto così importante come questo. Ero già fan della serie. Ho seguito la prima stagione e poi la seconda stagione da spettatore. Ho sempre sperato di far parte di questa serie, lo dicevo spesso alle persone che avevo intorno. E poi, alla fine, è arrivata questa grande occasione, per me. Ci speravo tanto di entrar a far parte di questo enorme progetto. Mi sembra quasi di averlo, in qualche modo, canalizzato energicamente dentro di me per far sì che arrivasse da me. Volevo già bene a questa storia. La ammiravo.
In che modo descriveresti il percorso narrativo di Davide, il tuo personaggio?
Leggendo le sceneggiature, mi affascinava l’arco narrativo di questo personaggio. La vita di Davide mi ha, sin da subito, colpito molto. Il suo percorso all’interno della criminalità organizzata è davvero interessante. Come si può vedere già dai primi episodi, Davide è un ragazzo ingenuo e buono, ma con un’indole da delinquente. Ha un cuore che vorrebbe essere al posto giusto. Incontra un boss del calibro di Pietro Aglieri, interpretato da Gaetano Bruno. Davide gli sta accanto e Pietro si prende cura di lui. Inizia a volergli bene proprio come un figlio e cerca di insegnargli un altro tipo di mafia.
Una mafia che non fa morti per strada, che non spara ma riesce ad entrare in modo diverso nella vita delle persone: corrompendo la politica, per esempio. La mafia che vive Davide, è una mafia che non fa rumore ma si mimetizza. Per me, forse, è una mafia ancor più crudele. Spesso mi chiedo: c’è differenza tra l’ammazzare una persona fisicamente e l’ammazzare la dignità di una persona, corrompendola? Davide entra a far parte di questo sistema perché ne è affascinato. Ha sempre il sorriso stampato in faccia quasi come se non capisse realmente cosa stesse accadendo.
Cosa pensi del lato umano e sognante di questo personaggio?
Davide non ha avuto un padre. Vede Pietro come una figura genitoriale e ne resta affascinato. Ho pensato che il lato umano di Davide si mostra nei sentimenti grandi che prova per Sonia, la ragazza di cui è innamorato, sin da bambino. Nel modo in cui la corteggia delicatamente, ho visto il suo lato umano. In quei momenti, ha gli occhi sinceri. Sai, ho avuto una grande opportunità nel poter raccontare questo personaggio, per me, molto ricco di sfumature. Ho ventisei anni ed ho tanta fame e voglia di fare e quando è arrivato il ruolo di Davide, ho avuto paura ma ho deciso di mettermi in gioco. Ho dato tutto quello che potevo avere per raccontarlo al meglio. Quindi, mi sento estremamente grato di aver recitato accanto ad un attore come Gaetano Bruno, alla troupe e ai registi.
Film Post incontra Danilo Arena
Il tuo percorso artistico è all’inizio, quali sono le direzioni che Danilo Arena spera di poter prendere?
Vedo il mio cammino quasi come una missione. Ho bisogno di poter avere l’occasione di fare delle vere e proprie prestazioni attoriali. Ho bisogno di interpretare personaggi difficili, di opportunità, di essere creduto sempre. Punto ai miei sogni più grandi. Sogno il David di Donatello. Sogno di fare sempre più progetti italiani al cinema e in tv perché sono italiano. Punto ad arrivare alle persone pure e sincere che hanno davvero bisogno di personaggi e storie per poter andare avanti nella vita. Spero di interpretare personaggi di spessore e di poterli raccontare con una vera e propria fatica.
Quali sono i registi che ti colpiscono?
Posso dirti tutti? Mi colpiscono i registi che hanno fame e voglia di fare. Spero di poter collaborare sempre con registi che mi diano l’opportunità, proprio quella che merito di avere.
C’è un film che porti nel cuore?
Ho nel cuore L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore. Parla di noi attori, dell’arte, della realtà artistica. Sergio Castellitto è pazzesco in questa pellicola. Tornatore porta sempre con sé un’incredibile poesia del racconto. Quando guardo questo film, guardo la vita vera. Ogni scena aveva un valore. Per me, è uno dei film più belli che abbia mai visto.
Quali serie hai visto ultimamente?
Recentemente, ho apprezzato la serie spagnola El Cid. Credo che sia una serie molto intrigante ed appassionante. All’interno di questa serie, trovi molte sfumature di realtà, di sentimento forte.