Guida astrologica per cuori infranti: recensione della serie italiana originale Netflix
Netflix arricchisce il catalogo con una commedia romantica sull'astrologia, l'amicizia e la realizzazione lavorativa
La nuova serie italiana Guida astrologica per cuori infranti, di cui vi proponiamo la nostra recensione, approda su Netflix il 27 ottobre.
Tratta dall’omonimo libro di Silvia Zucca del 2015, anche la regia è affidata a due donne: Michela Andreozzi e Bindu De Stoppani. Quest’ultima ha firmato anche la sceneggiatura assieme a Fabrizio Cestaro.
Interamente girata a Torino, schiera nel cast attori e attrici italiani tra cui spiccano Claudia Gusmano, che interpreta Alice, Lorenzo Adorni nel ruolo di Tio e Michele Rosiello in quello di Davide.
Se per alcuni leggere l’oroscopo è una perdita di tempo, per altri consultare gli astri è la prassi prima di prendere qualsiasi decisione. Per Alice l’astrologia diventa un punto di riferimento a cui aggrapparsi, a volte senza i risultati sperati, quando decide di mettere ordine nella sua vita. Ma soprattutto quando decide di voltare pagina e imbarcarsi alla ricerca dell’uomo perfetto per lei.
Guida astrologica per cuori infranti punta a conquistare un pubblico coetaneo dei protagonisti che possono rivedersi nelle difficoltà lavorative e sentimentali. Le sei puntate ricostruiscono la voglia di Alice di riprendere in mano il suo destino dopo essersi lasciata con il fidanzato. Ad aiutarla c’è l’eccentrico Tio, che diventa la sua guida personale nella lettura degli astri. Il risultato è una commedia romantica leggera e senza troppe pretese. Tuttavia la presenta di qualche difetto le impedisce di essere la perfetta serie da binge watching. Se siete curiosi di saperne di più, proseguite con la nostra recensione in anteprima (senza spoiler!) di Guida astrologica per cuori infranti.
Indice
- Trama
- Una serie per millennial
- Contenuti svuotati a favore dell’estetica
- Un binge watching senza troppe pretese
Trama – Guida astrologica per cuori infranti, la recensione
Alice si sente chiusa in un bivio. Poco più che trentenne, lavora come assistente alla produzione in un piccolo network televisivo che non offre nessuno sbocco lavorativo più ambizioso.
Carlo, il suo ex fidanzato, sta aspettando un figlio dalla sua nuova compagna a cui ha chiesto di sposarlo. I suoi genitori si sono subito adattati alla sua assenza dopo che è andata a vivere da sola. E anche la sua migliore amica, Paola, ha un figlio e una vita lavorativa soddisfacente.
Tutti sembrano andare avanti senza di lei. Chi la circonda sembra avere tutto quello che anche lei desidera per se stessa. Come se non bastasse, alla Dora TV, il lavoro non va per il verso giusto. A complicare le cose c’è l’arrivo di Davide, il nuovo direttore creativo che ha il compito di verificare la produttività del team.
Ma la vita di Alice cambia radicalmente grazie all’incontro con Tio, un attore di soap opera ed esperto di astrologia. L’eccentrico ragazzo le insegna tutto quello che sa sull’astrologia e la prende sotto la sua ala, guidandola alla ricerca dell’amore che tanto desidera.
Una serie per millennial – Guida astrologica per cuori infranti, la recensione
Gli sceneggiatori si rivolgono ai coetanei di Alice. A quella particolare fascia d’età che si può ritrovare a vivere le stesse vicissitudini della protagonista. Alice, infatti, lavora in un piccolo network dove non si sente valorizzata. Anche se alle spalle ha un percorso accademico di tutto rispetto, il suo è un lavoro che non ha molti sbocchi futuri.
Anche la vita sentimentale non è delle migliori. La rottura con Carlo è stata traumatica. Non solo è costretta a lavorare con lui e la sua nuova fidanzata, ma Carlo la tratta come se fosse una vecchia amica. Gli elementi iniziali sono al limite del tragicomico, ma non è questa l’intenzione di Guida astrologica per cuori infranti. La serie punta ad essere divertente e leggera, e ci riesce anche se non sempre nel modo giusto. Torino fa da sfondo agli eventi che accompagnano Alice.
Una giovane donna che viene rappresentata seguendo lo stereotipo della trentenne dei giorni d’oggi, ma con caratteristiche che sono prese direttamente dai romantic drama di inizi 2000. Goffa e ambiziosa, è alla ricerca dell’uomo perfetto per lei. Tio crede si nasconda dietro al segno zodiacale più compatibile con il suo. Le scelte estetiche adottate rispecchiano l’intento leggero della serie. A partire dal piccolo appartamento di Alice pieno di piante, fino ad arrivare al suo modo di vestire colorato e stravagante. Il suo aspetto ben si abbina ai vari locali dove Alice si ritrova con amici o nei suoi appuntamenti. Divertenti sono gli intermezzi con Tio protagonista che rompe la quarta parete e ci spiega le caratteristiche di alcuni dei segni zodiacali appartenenti agli uomini che Alice incontra.
La colonna sonora composta da musica italiana contemporanea e brani stranieri dai toni pop riesce nell’intento di confezionare una serie accattivante.
Contenuti svuotati a favore dell’estetica
Come abbiamo già descritto, a conquistare sono le riprese di Torino, il tono allegro e le palette di colori sempre ben studiati. I difetti che si riscontrano sono riconducibili alla sceneggiatura. Tutti i personaggi sono costruiti su dei canovacci già visti e rivisti. Con Alice l’intenzione è chiara: gli autori vogliono parlare ad un target ben preciso che può rivedersi in determinate situazioni o peculiarità della protagonista. Con il resto dei personaggi non funziona allo stesso modo.
Tio non è un espediente per mettere in luce ancor di più Alice, ma è un co-protagonista a tutti gli effetti. L’eccentricità del carattere di Tio e nel suo modo di porsi è pensato per far breccia verso un altro tipo di pubblico, che poco si rivede in Alice. Ma si cade in uno stereotipo negativo abusato.
La sua bisessualità – che viene definita come un orientamento fluido – viene più volte confusa con l’appartenenza di genere. Inoltre il suo orientamento sessuale viene utilizzato come scusa per il suo essere promiscuo e spaventato dall’innamorarsi.
Anche in Davide si riscontrano carenze simili. Il nuovo direttore viene additato come misterioso e sfuggente. Peculiarità tipiche di un personaggio maschile in una narrazione che si rifà direttamente ai film rosa e ai libri romantici. Tuttavia queste sue caratteristiche, man mano che si procede con la visione, rendono uno dei personaggi cardine incompleto. Si rivolgono su di lui i riflettori in ben poche occasioni, non sufficienti a renderlo accattivante.
Un binge watching senza troppe pretese – Guida astrologica per cuori infranti, la recensione
Le situazioni in cui Alice si ritrova sono brevi sketch dettati da equivoci. Degli espedienti che hanno successo solamente se accadono con parsimonia. Già durante le prime puntate, la ridondanza narrativa la fa da padrona e diventa estremamente facile intuire cosa accadrà subito dopo. O addirittura i dialoghi che verranno pronunciati, alcuni dei quali sono poco più che frasi fatte.
La serie gira attorno a molti temi, tutti collegati tra di loro. L’amore, il corteggiamento, l’amicizia e il lavoro sono le componenti essenziali della vita di Alice. L’analisi che ne viene fatta è leggera e divertente.
La struttura delle puntate, così come la durata – sono in totale poco più di tre ore di visione – sono state studiate appositamente per spingere al binge watching.
Il minutaggio, la scelta della protagonista e gli eventi che si susseguono non hanno nessuna pretesa se non quella di intrattenere. Tutti gli aspetti positivi, però, vengono ben presto a noia. Il duo composto da Tio e Alice non riesce a mantenere le premesse iniziali e lo schema narrativo risulta ridondante. La narrazione si basa su equivoci, malintesi e situazioni già viste che non creano quella curiosità necessaria a concludere la serie con delle alte aspettative.
Guida astrologica per cuori infranti
Voto - 5.5
5.5
Lati positivi
- Un'estetica piacevole e le riprese suggestive di Torino
- Una serie senza troppe pretese con protagonisti trentenni che catturano fin da subito il target a cui si rivolge
Lati negativi
- Gli equivoci sono il motore della narrazione
- I due protagonisti maschili ricalcano degli stereotipi visti troppe volte