Dracula: la singolare routine a cui si è dedicato Gary Oldman, interprete del vampiro più famoso del mondo
Il conte Dracula è uno dei personaggi più famosi, affascinanti e temibili della letteratura e del cinema. Nel corso degli anni il romanzo di Bram Stoker ha avuto diversi adattamenti, tra i più famosi c’è quello diretto da Francis Ford Coppola Dracula di Bram Stoker del 1992. In questo film è stato Gary Oldman a vestire i panni di Dracula e si è dedicato ad una singolare routine per entrare nel personaggio.
Il romanzo di Stoker ci racconta la storia attraverso il diario dell’avvocato Jonathan Harker, nel film interpretato da un giovanissimo Keanu Reeves. Jonathan ha il compito di gestire l’acquisto di un immobile a Londra da parte del Conte Dracula e lo visita nel suo castello in Transilvania. Da qui le vicende si intrecciano e si scopre ben presto la vera natura del conte Dracula. Nel film del 1992, Francis Ford Coppola intreccia alle vicende del romanzo una storia d’amore, tra lo stesso conte Dracula e Mina Murray, fidanzata di Jonathan, collegandovi anche un prologo che getta le basi per la narrazione. La versione che Gary Oldman ha interpretato è quella di un affascinante e magnetico gentiluomo che conquista la giovane Mina, interpretata da Winona Ryder.
Gary Oldman e la routine sul set di Dracula
Stando a quanto ha dichiarato Cary Elwes, un collega che ha lavorato al film, sembrerebbe che Gary Oldman abbia adottato una routine singolare e un po’ estrema per entrare meglio nel personaggio. L’attore infatti ha dormito, per il periodo delle riprese dentro una bara, esattamente come il Conte Dracula. Lo stesso Elwes dichiara inoltre che questo si sarebbe anche isolato dal resto del cast, incoraggiato dallo stesso regista.
A quanto pare la distanza con il resto del cast gli ha permesso di avere meno confidenza e interpretare in maniera più distante e granitica questo misterioso e temibile personaggio. Non c’è dubbio che l’interpretazione di questo Dracula abbia consacrato Gary Oldman tra i migliori attori che hanno dato il volto al Conte, rendendolo ancora più immortale anche a quasi trent’anni dalla sua uscita.