Assassinio sul Nilo: la recensione del nuovo film di Kenneth Branagh
Il Poirot di Kenneth Branagh torna su grande schermo con Assassinio sul Nilo
Con Assassinio sul Nilo, di cui parleremo più approfonditamente nella nostra recensione, Kenneth Branagh prosegue la sua personale reinterpretazione cinematografica del Poirot di Agatha Christie. Utilizzando le tecnologie e gli espedienti del cinema moderno, Branagh cerca di dar vita ad un classico del giallo. Dopo Assassinio sull’Orient Express nel 2017 è ora giunto il momento di Assassinio sul Nilo, tratto da un altro celebre romanzo della famosa giallista, Poirot sul Nilo. Anche questa volta il cineasta nordirlandese ricopre un duplice ruolo: dietro la cinepresa e come attore protagonista vestendo nuovamente i panni di Hercule Poirot, detective dalle infallibili capacità deduttive ed investigative. Grazie ad una ricostruzione scenica ben dettagliata il film ci fa immergere nelle atmosfere dei primi decenni del 900.
Veniamo trasportati così, da un mordente bianco e nero nelle trincee, alla fumosa e caotica Londra fino ad arrivare all’affascinante e misterioso Egitto, passando per gli sfarzosi saloni dei ricchi dell’epoca. Come per la precedente pellicola anche Assassinio sul Nilo è al suo secondo rifacimento cinematografico. Inutile dire che conoscere interamente la storia rende, per ovvi motivi, meno godibile la visione del film. Proprio per questo motivo Kenneth Branagh cerca quantomeno di reinterpretare questi classici della letteratura in una chiave stilistica che punta all’eccellenza. Il cast, comunque meno esclusivo rispetto al primo film, vanta, oltre a Branagh nei panni del detective Poirot, nomi come Armie Hammer, Gal Gadot, Annette Bening e Rose Leslie. Se volete conoscere le nostre impressioni sul nuovo rifacimento di uno dei bestseller di Agatha Christie proseguite con la lettura della recensione di Assassinio sul Nilo.
Indice:
La trama – Assassinio sul Nilo recensione
Hercule Poirot si concede una vacanza da sogno a bordo di un elegantissimo battello a vapore sul Nilo. L’arguto detective belga è ospite di una ricchissima coppia di sposi in luna di miele: i coniugi Simon e Linnet Doyle. La piccola crociera sembra proseguire tranquillamente tra i tramonti mozzafiato sulle piramidi di Giza ed albe altrettanto magnifiche sulle sponde del Nilo. Tante le personalità eccentriche a bordo del battello, apparentemente tutte molto legate alla coppia di sposi novelli.
Ma improvvisamente la mirabile visione delle meraviglie d’Egitto con i suoi mille scorci mozzafiato viene turbata da un efferato omicidio a bordo della nave. Poirot si trova così costretto a lasciare gli abiti del turista per rivestire, ancora una volta, le vesti del detective. Questa volta si troverà di fronte ad un mondo costruito su falsità, menzogne e ricchezza, il tutto all’ombra di pericolosi intrecci amorosi. Seguendo il suo fiuto e ricorrendo al suo metodo deduttivo Poirot cerca di far luce su una faccenda più oscura di quello che sembra. E come sempre l’attende una sconvolgente verità.
Un romanzo in pellicola – Assassinio sul Nilo recensione
Assassinio sul Nilo è innanzitutto un indagine sulla cupidigia umana, sull’amore ossessivo non corrisposto in un complesso intreccio in cui l’omicidio sembra essere l’ennesimo nodo da sciogliere di una storia tutt’altro che semplice. Come nel precedente capitolo, Kenneth Branagh rilegge Agatha Christie cercando di dare alle storie un “tocco hollywoodiano”. Il teatro è sicuramente il luogo perfetto per dare vita ai racconti della famosa giallista anche se il cinema non è da meno. In termini di scenografia e costumi Branagh riesce a dare “materialità e concretezza” a quello che avevamo “solamente” immaginato con i romanzi. La prova con cui si cimenta il regista è doppiamente ardua perché oltre a dover garantire la buona resa di un successo letterario deve fare i conti anche con le precedenti trasposizioni cinematografiche.
Forte delle sue capacità tecniche Branagh riesce ad appagare l’occhio dello spettatore con un’immersiva resa scenografica delle ambientazione del romanzo. Stilisticamente siamo ad un livello inferiore rispetto al più visivamente convincente Assassinio sull’Orient Express, molto più accattivante dal punto di vista tecnico. Attraverso l’utilizzo della pellicola ed un’attenta post-produzione il film veste (specie in alcune scene) quel sapore di giallo retrò che gli conferisce anche un certo fascino. Ma clamorosamente tutto si rovina quando in maniera sciatta viene accostata troppo brutalmente una CGI evidente, specie in quelle scene che riproducono famosi scorci d’Egitto. Quello che ci ha convinto ancora meno è il discorso inerente la parte narrativa, la caratterizzazione dei personaggi, lo svolgimento dei tre atti e l’investigazione vera e propria.
Cosa non ci ha convinti – Assassinio sul Nilo recensione
Vedere un giallo è un po’ come mettersi alla prova. Ci trasformiamo tutti in detective cercando di raccogliere i vari indizi per costruire nella nostra testa i vari capi di accusa con tanto di movente. In tal senso il film di Branagh rispetta i canoni del genere puntando al classicismo puro senza ricercare istrioniche reinterpretazioni. E la cosa ci sta anche bene. Se non conoscete il romanzo, anche se appartenete a quella categoria di persone che non intuisce mai l’assassino in un giallo, non è escluso che riusciate ad intuire il finale in anticipo. Probabilmente perché c’è un qualcosa nel modo di raccontare la storia che rischia di farci fare con facilità quello sforzo mentale in più per intuire un movente, evitando accuse e sospetti troppo eclatanti e scontati. In tal senso la fase investigativa è la prima cosa a non convincere del film.
Sarà la scrittura dei personaggi, il modo in cui ci vengono presentati i fatti, ma qualcosa nella nuova pellicola di Branagh non funziona come dovrebbe. Non parliamo tanto dei colpi di scena che possono sorprenderci o meno quanto, in primis, della creazione della suspense, elemento fondamentale in un giallo (Alfred Hitchcock docet). Assassinio sul Nilo di Branagh ha un po’ gli stessi difetti che aveva il predecessore. Gli manca ritmo (soprattutto nella prima metà) e la giusta miscela tra tensione e mistero. Ne consegue un’opera esteticamente interessante (escludendo le scene con troppa CGI) ma stanca, svogliata, a tratti stucchevole e priva di spunti veramente interessanti. Il turbinio di emozioni amorose e l’ipocrisia di finte amicizie sono tematiche potenzialmente valide ma affrontate in maniera decisamente banale e superficiale. Troppo poco per quello che ci si aspetta prima di vedere un film come questo.
Le nostre conclusioni
Forte del successo al botteghino con il primo capitolo, Kenneth Branagh tenta di bissare l’impresa con il suo nuovo Assassinio sul Nilo. Tuttavia, seppur scorrevole e guardabile, il film non gode della stessa luce di Assassinio sull’Orient Express. La scelta del cast non è vincente, la parte investigativa diventa un meccanico susseguirsi di eventi che comunque non raggiunge mai vette elevate di tensione. Branagh si salva in qualche modo quando si rifugia in quei bei tecnicismi che gli appartengono ma rovina nuovamente tutto quando opta per un “habitus ibrido” con una fotografia che alterna un look retrò ad una troppo vistosa CGI. Sarebbe esagerato dire che il film non è sufficiente, considerando la media di quello che viene messo in circolazione oggi. Tuttavia sarebbe altrettanto esagerato dire che è pienamente sufficiente.
Dopo gli ingenti incassi del primo capitolo (che comunque non era eccelso) ci viene da pensare ad un’operazione puramente commerciale volta a lanciare un franchise incentrato su una rivisitazione cinematografica del Poirot di Agatha Christie. Le carte in tavola ci sarebbero tutte per creare qualcosa di buono ma la strada presa con questo secondo film è a nostro giudizio quella sbagliata. La trama progredisce lentamente, la suspense non ci raggiunge mai come dovrebbe neanche nelle scene più concitate e cardine dell’indagine. Inoltre la realizzazione di molti personaggi lascia a desiderare. In definitiva Assassinio sul Nilo è un film che si lascia guardare ma che non ci conquista mai e soprattutto lascia veramente poco. Concludiamo la nostra recensione di Assassinio sul Nilo consigliando comunque la visione agli appassionati del genere ed anche a chi ha apprezzato il primo film.
Assassinio sul Nilo
Voto - 6
6
Lati positivi
- Costumi e scenografia
- Fotografia
Lati negativi
- Manca di ritmo e suspence
- CGI troppo evidente