Helen Mirren non legge più le recensioni che i giornalisti scrivono per i suoi film. Scopri il motivo
Helen Mirren ha da poco presentato il suo nuovo film da protagonista dal titolo The Duke, La pellicola è stata diretta da Roger Michell, che è morto a settembre del 2021. Tratto da una storia realmente accaduta, il film vede Helen Mirren e Jim Broadbent al centro della narrazione. Nel cast troviamo anche Fionn Whitehead e Matthew Goode.
Nel 1961, Kempton Bunton, un tassista di 60 anni, rubò dalla National Gallery di Londra il Ritratto del Duca di Wellington di Francisco Goya. Kempton chiese un inconsueto riscatto: avrebbe restituito il dipinto solo se il governo si fosse impegnato di più a sostegno degli anziani. The Duke ha ricevuto molte recensioni positive ma, recentemente, Helen Mirren ha rivelato di non leggere più nessun pezzo sui suoi film. Ma perchè?
Helen Mirren non legge più le recensioni che i giornalisti scrivono per i suoi film. Scopri il motivo
Helen Mirren ha rivelato di non leggere più le recensioni che i giornalisti scrivono per i suoi film. L’attrice ha raccontato: ”Quando ero più giovane, leggevo le recensioni , ma l’ho trovato molto dirompente, sia per quelle positive che per quelle negative. Quelle positive ti hanno dato un’idea irrealistica di quanto eri brava e quelle negative ti hanno appena distrutta, quindi non leggo recensioni”.
Ma l’attrice ammette che le recensioni di ogni film danno agli attori “un’idea di come è stato accolto un film”, cosa che ritiene “incredibilmente importante”. Inoltre, Helen Mirren ha parlato di The Duke e del grande lavoro fatto da Roger Michell: ”Ha creato un sentimento di famiglia sul set, che penso si rifletta molto in questo film. È un film delizioso con una sceneggiatura davvero deliziosa. È scritto magnificamente ma realizzato da Roger con il più leggero dei tocchi. Fondamentalmente, è una commedia. Ma nel mezzo di quella commedia, c’è un cuore di tragedia, e penso che ciò che Roger ha fatto in modo così brillante. La vita è una sorta di mix senza soluzione di continuità tra tragedia e commedia”.