Heartstopper: recensione del teen drama queer di Netflix

Oseman adatta la sua graphic novel in una serie delicata e romantica

Tratta dall’omonima graphic novel di Alice Oseman, Heartstopper è il nuovo teen drama queer targato Netflix. 
Heartstopper nasce come un webcomic che, una volta pubblicato e tradotto in varie lingue, è diventato un fumetto che al momento comprende cinque volumi. Oltre al soggetto, Oseman ha adattato il suo lavoro prendendo il ruolo di sceneggiatrice della serie, accompagnata dalla regia di Euros Lyn.

Già dal titolo, Heartstopper si presenta come una serie delicata, romantica e dolcissima anche se si approccia alla spinosa ricerca di se stessi includendo temi quali il bullismo, il rapporto genitori/figli e l’amicizia.
Anche se la volontà di Netflix, che già si è autoproclamato varie volte come portatore di rappresentazioni a 360 gradi, è quella di esplorare una storia d’amore gay con romanticismo e senza nasconderne le difficoltà, la sceneggiatura cade nel non riuscire a creare personaggi sfaccettati che vivono anche al di fuori delle loro situazioni sentimentali.

Indice

Trama – Heartstopper, la recensione

Nick frequenta un liceo artistico maschile, ha una vita normale scandita dalle uscite con i suoi amici e gli allenamenti di rugby. L’incontro con Charlie, ragazzo apertamente gay e vittima di bullismo da parte del suo amico Harry, lo porta a farsi numerose domande su se stesso, sul suo orientamento sessuale e di come ha vissuto la sua vita romantica, che fino a quel momento comprendeva solo cotte per ragazze. Tra Charlie e Nick nasce prima una tenera amicizia che sboccia in una storia d’amore.

Heartstopper

Heartstopper. See-Saw Film.

Nick si trova a scoprire lati di se che non credeva ci fossero e a fare i conti con la paura di poter essere un outsider, emarginato e preso di mira dal suo stesso gruppo di amici.
Charlie, oramai abituato ad essere maltrattato, conduce Nick alla scoperta di se stesso e dell’amore, dovendo però fare i conti con i suoi amici, in special modo Tao che vorrebbe proteggerlo a tutti i costi dalle delusioni e dai tiri mancini che la relazione tra Nick e Charlie potrebbero nascondere.

Bullismo tra i banchi di scuola – Heartstopper, la recensione

Fare coming out è un gesto difficile, che può cambiare la propria quotidianità e il rapporto che si ha con le persone che ne fanno parte: dalla propria famiglia, ai compagni di classe, ai colleghi di lavoro fino alle critiche travestite da commenti innocui sui social. E Charlie lo sa bene. Non è chiara la dinamica che ha portato alla luce la sua sessualità con i compagni di scuola, ma il bullismo di cui è vittima da quando tutti sanno che è gay lo vedono con occhi differenti. Il liceo e Instagram sono, in Heartstopper, una miniatura della società che ci circonda.

Charlie è preso di mira soprattutto dal bullo della scuola, Harry, che non perde occasione per farlo sentire inadeguato e lanciargli frasi omofobe di contorno. Questa dinamica soffocante e costante ha permesso di sviluppare in Charlie una forte insicurezza.
La sua storia clandestina con Ben ne è la prova più schiacciante: Charlie si accontenta di baci dati di sfuggita, accetta di essere ignorato quando i due ragazzi si incontrano nei corridoi della scuola e di essere la vittima prediletta dei bulli. Heartstopper parte dal classico, ma mai scontato, incipit del ragazzo gay che subisce violenze verbali a scuola per parlare dell’accettazione di sé.

Alla scoperta della propria identità – Heartstopper, la recensione

Un’accettazione che segue il suo percorso soprattutto con Nick. Heartstopper esce dagli stereotipi classici dei personaggi gay, bisessuali e transgender che solitamente vengono costruite su delle macchiette prestabilite.
Nick, infatti, viene presentato come un ragazzo etero che gioca a rugby, sta sempre con il suo gruppo di amici – di cui Harry fa parte – che lo spingono a trovargli una fidanzata. La serie tv porta, da questo punto di vista, un messaggio molto importante: l’orientamento sessuale e di genere fanno parte della propria identità, ma sono slegati da stereotipi che vengono riproposti a cadenza fissa.

Heartstopper

Heartstopper. See-Saw Film.

L’arco narrativo di Nick è quello più convincente sotto molteplici punti di vista. Il ragazzo scopre pian piano di avere una cotta per Charlie, con la conseguenza di mettere in discussione molti lati di se stesso che oramai dava per scontato. Se da un lato la scoperta del proprio orientamento è un motivo di crescita e di introspezione, la paura di essere etichettato, di perdere i suoi amici per quanto siano differenti da lui e diventare una vittima di bullismo è talmente paralizzante da chiedere a Charlie di tenere nascosta la loro relazione.

Dalla graphic novel allo schermo – Heartstopper, la recensione

Heartstopper è una storia delicata di cui le prime inquadrature sembrano uscite dalla graphic novel dalla quale è tratta, con piccoli accenni di disegni a corniciare i momenti salienti. I colori pop e saturi e l’estetica del liceo artistico che i protagonisti frequentano sono una perfetta cornice per la storia d’amore di Nick e Charlie. Cornice che viene accompagnata da scenari sempre differenti, arricchita da luci neon soffuse, che impediscono alla serie di risultare noiosa.

Una cura che viene estesa dalla volontà, almeno visiva, di caratterizzare al meglio il gruppo di ragazzi. La stanza di Charlie rispecchia la sua passione per la musica, quella di Tao grazie ai suoi numerosi poster di film noti dichiara a gran voce il suo amore per il cinema. L’unica stanza ad essere più anonima, ricalcando la confusione in cui si trova al momento, è quella di Nick.

Heartstopper

Heartstopper. See-Saw Film.

Una rappresentazione a metà – Heartstopper, la recensione

Il più grande limite di Heartstopper è un difetto che si riscontra spesso in altri teen drama simili targati Netflix. La piattaforma americana, il cui catalogo vanta un numero sempre più consistente di racconti di formazioni e di rappresentazioni di minoranze, spesso cade nel progressismo solamente apparente. Heartstopper si ferma a metà tra una rappresentazione a 360 gradi di personaggi sfaccettati e una storia che poteva dare di più. Per quanto i protagonisti non siano sviluppati in stereotipi triti e ritriti, in macchiette appena accennate, non sono nemmeno personaggi tridimensionali.

Complice anche il breve minutaggio (ogni puntata dura poco meno di trenta minuti), le vicende che si susseguono hanno come unico evento scatenante le relazioni sentimentali tra i protagonisti. Anche le aggiunte di intrecci narrativi che non includono specificatamente Charlie e Nick girano attorno a storie d’amore. Se da una parte queste vanno a rafforzare il messaggio della serie, in quanto tutte le coppie raffigurate fanno parte dello spettro queer, dall’altra rappresentano un’occasione mancata per creare character più umani, sfaccettati ed originali.

 

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Heartstopper

Voto - 0.7

0.7

Lati positivi

  • Una storia tenera alla ricerca di se stessi
  • L'unione tra atmosfere fumettistiche e l'adattamento cinematografico

Lati negativi

  • Una rappresentazione un po' pigra che non approfondisce i personaggi al di fuori della loro bolla sentimentale

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