Summertime 3: recensione della stagione finale della serie Netflix
Su Netflix dal 4 maggio la stagione finale di Summertime
Summertime 3 è pronta a debuttare il prossimo 4 maggio su Netflix con otto nuovi episodi; episodi che porteranno a compimento definitivo la parabola dei giovani protagonisti della serie liberamente tratta da Tre metri sopra il cielo che, da tradizione, apre ormai la stagione estiva. Al cast si aggiungono alcune new entry: Cristiano Caccamo (Luca), Stefano Rossi Giordani (Stefano), Emilia Scarpati Fanetti (Federica) e Ludovica Ciaschetti (Viviana). Nella prima stagione avevamo fatto la conoscenza di Summer (Coco Rebecca Edogamhe) e Ale (Ludovico Tersigni) e le vicende ruotavano attorno alla loro storia d’amore, così come tutti i personaggi di contorno. Nella seconda il respiro si era fatto più ampio, con maggior spazio riservato a Dario (Andrea Lattanzi), Sofia (Amanda Campana) e Blue (Alicia Ann Edogamhe).
Una “prova del fuoco” per testare la fedeltà e il gradimento del pubblico, con una formula standard – senz’altro vincente – di un prodotto accattivante e curatissimo dal punto di vista tecnico e storie nelle quali gli spettatori teen potessero identificarsi facilmente. La terza stagione di Summertime tira le fila e chiude il cerchio di tutte le storie lasciate aperte, con un equilibrio ancora maggiore negli archi dedicati a ciascun protagonista. Summertime 3 si fa più corale e se da un lato ci sono più linee narrative da sviluppare, dall’altro – non con grande sorpresa, va detto – a risentirne è la profondità, che già dall’inizio non era certo il fiore all’occhiello della serie. Prima di passare alla recensione vera e propria di Summertime 3 vediamo qui di seguito la sinossi ufficiale, rigorosamente senza spoiler.
Indice:
Un’altra estate: la trama – Summertime 3 recensione
Un’altra estate è finalmente arrivata sulla riviera romagnola: Summer sembra essere pronta a vivere la stagione estiva con la spensieratezza che non ha mai avuto, Dario riceve una proposta che non può lasciarsi scappare, Sofia ritorna con la paura di essere ormai un’estranea per i suoi amici e Ale è in preda a profondi sensi di colpa. In questi nuovi episodi Summer, Ale, Dario, Sofia, Edo e Blue faranno un ulteriore passo in avanti verso la scoperta di se stessi, dei propri sogni e aspirazioni.
La loro amicizia e l’arrivo di nuove persone all’interno del gruppo li porteranno a capire qualcosa di importante di sé e del proprio futuro. E in questo loro percorso di crescita, oltre a un più ampio vocabolario emotivo, apprenderanno che – a volte – volere davvero bene a qualcuno può anche significare il dover rinunciare a qualcosa di sé. Oltre agli attori già citati e alle new entry, tornano nel cast anche Alberto Malanchino, Thony, Mario Sgueglia, Giuseppe Giacobazzi, Marina Massironi, Giovanni Maini, Andrea Butera, Lucrezia Guidone, Romina Colbasso e Sara Mondello.
Rinunce, ritorni, timidi passi in avanti – Summertime 3 recensione
“Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare” recitava un famoso ritornello anni Sessanta che si potrebbe prendere in prestito a commento dell’andamento di Summertime. La terza stagione fa qualche timido passo in avanti nel tratteggiare l’evoluzione dei personaggi e non potrebbe essere altrimenti, trattandosi dell’ultima. Ma la sensazione che permane nel corso della visione degli episodi – e che in parte conferma l’impressione delle due stagioni precedenti – è che manchi quel po’ di spinta che avrebbe reso Summertime davvero interessante. Sulla carta non manca quasi nulla (tormenti amorosi, scelte da compiere a livello professionale e di realizzazione personale, amicizie e rapporti familiari), ma il tutto è troppo patinato, in un certo senso troppo “asettico” per essere d’impatto. Gli ostacoli lungo la strada vengono superati senza troppa fatica e per alcune situazioni è davvero difficile farsi andar bene certe soluzioni semplicistiche.
Ed è un peccato, soprattutto nel caso di un paio di storyline che coinvolgono i personaggi di Blue e Sofia, che avrebbero meritato un approfondimento maggiore e riflessioni più degne. La tematica centrale, in Summertime 3, sembra essere quella del confronto col futuro, di come andare avanti – crescere e maturare anche dal punto di vista emotivo – significhi rinunciare a un pezzetto di sé. Summer, Ale, Blue, Dario ed Edoardo compiono questo tipo di processo sorretti da una scrittura all’acqua di rose, che ci si fa andar bene con più di qualche riserva. E la giustificazione della destinazione teen della serie comincia a stancare. Soprattutto perché Summertime, ed era palese sin dagli esordi, non ha mai avuto il solo obiettivo di intrattenere. Summertime 3 scivola verso un finale che non soddisfa, in cui molte delle strade aperte nel corso della serie arrivano a un epilogo un po’ pigro.
In conclusione – Summertime 3 recensione
Summertime 3 arriva al “gran finale” confermando tutte le tendenze impostate dalla prima stagione. La formula, soprattutto dal punto di vista del confezionamento tecnico, continua a funzionare. Fotografia curatissima, ricerca della piacevolezza estetica, attenzione nel veicolare le sensazioni e le atmosfere legate alla stagione estiva attraverso luci e colori. La colonna sonora, anche qui, mescola i brani classici ai successi più recenti della musica italiana, utilizzati a commento delle immagini con apprezzabile intenzione e precisione. La musica – e questa è senza dubbio una nota di merito – acquista ulteriore importanza in questa stagione conclusiva, grazie anche all’introduzione del personaggio di Luca (Cristiano Caccamo), compositore e chitarrista, che tocca un po’ tutte le storyline e in particolare quella di Summer. La presenza di Luca infonde un po’ di linfa vitale e una ventata di novità in una serie altrimenti stanca, che ha ben poco da dire.
Mentre cala il sipario sulle estati romagnole di Summer, Ale, Dario e compagnia, resta un po’ di rammarico per una serie che avrebbe potuto coniugare diversamente (leggasi meglio) il contrasto tra la spensieratezza della più magica delle stagioni e gli alti e bassi e i tormenti del “diventare grandi”. Sarebbe stato meglio lavorare con più cura sulla sostanza piuttosto che sulla forma, lasciar perdere le soluzioni banali e di comodo per dare davvero anima, carattere e tridimensionalità a personaggi che finiscono col lasciar poco. E, nota a margine, avrebbe aiutato non poco anche una maggior spinta verso la naturalezza nella direzione degli attori, spesso troppo impostati e costretti sovente a pronunciare battute e linee di dialogo che suonano scritte. Si salvano Ludovico Tersigni e Andrea Lattanzi (cui si perdona volentieri qualche scivolone nell’overacting), forti di una certa alchimia che aiuta nel ritratto di un’amicizia imperfetta e vera che, duole dirlo, ha la chiusura più deludente. Gli otto episodi della stagione finale di Summertime debutteranno mercoledì 4 maggio su Netflix.
Summertime 3
Voto - 5.5
5.5
Lati positivi
- Cura e attenzione dal punto di vista tecnico e un buon utilizzo della colonna sonora
Lati negativi
- Manca, come nelle prime due stagioni, il necessario approfondimento di personaggi e tematiche e il finale è un po' approssimativo
- Poca naturalezza nei dialoghi e nelle prove degli attori