Margaret Atwood, autrice di The Handmaid’s Tale, contro le leggi antiabortiste: “Il parto forzato è una forma di schiavitù”
"Le donne che non possono prendere decisioni in merito all'avere o meno figli sono ridotte in schiavitù"
Margaret Atwood – scrittrice, poetessa e attivista autrice di The Handmaid’s Tale – continua la sua battaglia contro le leggi antiabortiste e contro l’oppressione dei diritti delle donne, mentre negli Stati Uniti (e non solo) è in atto una protesta dopo la notizia che la Corte Suprema sarebbe pronta a ribaltare la legge sull’aborto denominata Roe vs Wade. Si tratta di una storica sentenza, pronunciata nel 1973, e che rappresenta uno dei precedenti fondamentali riguardo alla legislazione sull’aborto. Nella sua raccolta di saggi intitolata Burning Questions, Atwood scrive, come riporta il Guardian: “Le donne che non possono prendere decisioni in merito all’avere o meno figli sono ridotte in schiavitù perché lo Stato reclama la proprietà sui loro corpi e il diritto di imporre l’uso cui devono essere destinati i loro corpi”.
“L’unica circostanza simile per gli uomini è il reclutamento nell’esercito. In entrambi i casi c’è un rischio per la vita dell’individuo, ma un coscritto nell’esercito ha cibo, vestiti e alloggio. Anche i criminali nelle carceri hanno diritto a queste cose. Se lo Stato impone il parto forzato, perché non dovrebbe pagare per le cure prenatali, per il parto in sé, per le cure post nascita e – per quei bambini che non sono svenduti a famiglie ricche – per il costo dell’educazione?“.
“Se le donne non hanno possibilità di scegliere, la nascita non è un dono, è una vera e propria estorsione” – Margaret Atwood
Margaret Atwood è nota, fra l’altro, per essere l’autrice di The Handmaid’s Tale, romanzo distopico su una donna di nome Difred diventata ancella interpretata nella serie tv adattamento da Elisabeth Moss. Difred vive per servire il suo Comandante e sua moglie sterile come schiava e incubatrice che dà alla luce figli concepiti in rituali che sono veri e propri stupri. “Se qualcuno sceglie di avere un bambino, ovviamente si tratta di una faccenda differente. Un figlio è un dono dato dalla vita stessa. Ma per essere un regalo, una cosa deve essere sia data che ricevuta in maniera libera. Un regalo deve poter essere anche liberamente rifiutato. Un regalo che non può essere rifiutato non è più un regalo, ma il sintomo di una tirannia“.
Margaret Atwood prosegue con la sua analisi prendendo posizioni ancora più nette sulle leggi antiabortiste. “Diciamo che le donne partoriscono. E le madri che hanno scelto di essere madri partoriscono sentendolo come un dono. Ma se non hanno la possibilità di scegliere, la nascita non è un dono che decidono di dare, è una vera e propria estorsione contro la loro volontà“. Le ancelle create da Atwood in The Handmaid’s Tale hanno ispirato in tutto il mondo donne che hanno protestato contro il patriarcato indossando i celebri mantelli rossi visti nella serie tv. “Nessuno forza le donne ad abortire. Nessuno dovrebbe nemmeno forzarle a partorire. Che si imponga pure il parto, se così si desidera, ma almeno lo si chiami per quello che è. È una forma di schiavitù: reclamare il diritto di possedere e controllare il corpo di qualcun altro e trarre profitto da tale pretesa“.
This would be a good time for everyone to reread The Handmaid’s Tale — or to read it for the first time if you’re new to Margaret Atwood’s prescient masterpiece . . . https://t.co/bGFDQ4Ed8f
— Laurence Tribe (@tribelaw) May 8, 2022