Léa Seydoux: l’attrice riflette su come il cinema americano vuole che le donne restino sempre giovani
In un'intervista l'attrice francese ha parlato dei suoi film e di come sia lavorare per il cinema americano
Léa Seydoux sarà presente in questi giorni al Festival di Cannes, che ha dato il via ieri alla sua 75ª edizione. L’attrice francese torna al Festival per la sua 17ª volta con ben due film: l’attesissimo film di David Cronenberg: Crimes of the Future e la pellicola di Mia Hansen-Love, One Fine Morning. Il primo film che l’ha portata sulla croisette è stato il Robin Hood di Ridley Scott nel 2010 e poi tre anni dopo è tornata vincendo anche la Palma d’oro come Migliore attrice per il controverso La Vita di Adele. Dopo alcuni anni di attesa e di pausa, l’attrice è molto felice di tornare al Festival dopo aver fatto parte anche della giuria nel 2018. Nel corso di un’intervista Léa Seydoux è tornata a parlare anche delle aspettative che l’industria del cinema ha sulle donne e sul loro aspetto estetico. Scopriamo cosa ha detto.
Léa Seydoux e il rapporto con il cinema americano
L’attrice nel corso della sua carriera non ha recitato solo in film francesi, ma anche in grandi produzioni hollywoodiane. Tra gli altri basti ricordare Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, Mission Impossibile e due film della saga di James Bond, compreso l’ultimo No time to die, in cui ha ripreso il suo ruolo da psichiatra. Ed è proprio in relazione al modo in cui il cinema americano percepisce le attrice che Léa Seydoux ha espresso la sua opinione:
“Sarei triste se fossi solo un’attrice francese e facessi solo film in Francia. E sarei triste ad essere un’attrice ad Hollywood. Credo che il sistema in America sia molto difficile perché devi essere sempre desiderabile. Non ti è permesso invecchiare, il che è abbastanza spaventoso. Devi rimanere giovane per sempre. È come un’imposizione ed è solo una bugia. In Francia sono più indulgenti con le donne. Non penso,” cavolo questo finirà.” Voglio invecchiare davanti alla macchina da presa”
Insomma Léa Seydoux ha ben chiaro che per lei l’esperienza cinematografica va ben oltre il mero aspetto fisco e le apparenze. I segni del tempo che sono parte della vita vera, devono essere mostrati anche sul grande schermo. Per lei la verità è bellezza e la bellezza è qualcosa che la lega al mondo. Prendere parte al nuovo film di Cronenberg è stato molto interessante sia per l’attrice che per il regista. La pellicola è ambientata in un futuro in cui un’artista, interpretato da Viggo Mortensen grazie ad una tecnologia molto avanzata può far ricrescere i propri organi quando li necessita e li rimuove davanti ad un pubblico entusiasta della performance.