Il Traditore: la storia vera del film di Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino
Scopriamo qualche informazione in più sulla storia raccontata nel film
Il Traditore è un film di Marco Bellocchio – nei cinema in questi giorni con la prima parte del suo Esterno Notte sul caso Moro – e sarà trasmesso in prima visione assoluta questa sera alle 21:30 su Rai Uno. La pellicola ha riscosso un grande successo soprattutto grazie alla straordinaria interpretazione di Pierfrancesco Favino, ed era stata candidata come Miglior Film Straniero agli Oscar 2020, senza però rientrare nelle nomination ufficiali. Oltre agli Oscar la pellicola è stata anche presentata in anteprima mondiale in concorso alla 72ª edizione del Festival di Cannes. Al centro c’è la storia di Tommaso Buscetta, membro di Cosa Nostra e primo collaboratore di giustizia durante il periodo dei Maxi processi alla mafia. Il film si aggiunge ad altri prodotti televisivi trasmessi dalla prima rete Rai – come Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa – nel corso di questa settimana, che ha sancito il trentennale dalla Strage di Capaci. Scopriamo cos’è c’è dietro la storia del Il Traditore.
Il Traditore: la storia di Tommaso Buscetta
Il Traditore racconta la storia del primo pentito di Cosa Nostra, Tommaso Buscetta. Il film si concentra soprattutto nel periodo dagli anni ’80 in poi, in cui l’uomo con la sua collaborazione permetterà alla giustizia di cominciare a conoscere la struttura della mafia. Buscetta, nato nel 1928 a solo 16 anni si sposò per la prima volta e durante questo periodo divenne particolarmente noto a Palermo per le sue attività sul mercato nero e di contrabbando. Nel 1945 entra ufficialmente in Cosa Nostra, decidendo però solo 4 anni di dopo di trasferirsi in Brasile. Nel 1956 torna a Palermo e si occupa di gestire la rete di contrabbando di sigarette, più articolata e consistente. Viene poi accusato di aver preso parte alla Strage di Casulli e per evitare di essere catturato fuggirà in vari stati prima di stabilirsi negli Stati Uniti. Dopo essersi spostato tra l’Italia e l’estero, sottoponendosi anche a numerosi interventi di chirurgia per evitare di essere riconosciuto, fu una delle vittime designante della seconda guerra di mafia.
Non potendo colpire lui direttamente, la mafia si concentrò sui suoi parenti di cui 11 verranno uccisi. Nel 1983 viene arrestato dalla polizia brasiliana: sarà proprio in questo periodo che Giovanni Falcone gli chiederà se è disposto a collaborare con la giustizia. L’uomo sebbene restio fece capire di essere disposto a collaborare. Prima di essere estradato tentò anche il suicidio, ma una volta giunto a Roma iniziò a rivelare le informazioni che aveva. La scelta di collaborare con la giustizia era per un mafioso un tradimento punibile con la morte. Nel 1985 viene trasferito negli Stati Uniti con una nuova identità e l’anno successivo prende parte al Maxi Processo. Nel 1992, anno in cui furono uccisi Falcone e Borsellino, Buscetta cominciò a rivelare anche alcune informazioni sui rapporti Stato-mafia. Muore nel 2000 negli Stati Uniti. Appuntamento da non perdere questa sera con Il Traditore su Rai Uno.
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