Top Gun e la drammatica storia di quell’incidente mortale durante le riprese
"Ho un problema, ho un vero problema" - la drammatica morte di Art Scholl sul set di Top Gun
Top Gun è un film di culto che, anche a distanza di 36 anni dall’uscita, non smette di emozionare e catturare i fan ad ogni nuovo passaggio in televisione. Giovedì 26 maggio il film di Tony Scott con Tom Cruise torna in onda in prima serata su Iris. Un’occasione per rivedere il film il cui sequel – Top Gun: Maverick – è ora in sala dopo la premiere al Festival di Cannes. Le riprese di Top Gun sono state segnate da un drammatico incidente mortale, che ha coinvolto il famoso pilota acrobatico e eroe dell’aviazione Art Scholl, che nel film lavorava come stuntman e che ha perso la vita effettuando una manovra per lui estremamente familiare e già eseguita centinaia di volte. Le cause dietro l’incidente mortale non sono mai state determinate precisamente e né il corpo del pilota né i resti dell’aereo sono mai stati ritrovati. Tony Scott decise, come tributo, di dedicare Top Gun proprio alla memoria di Art Scholl.
Aileron—this majestically wind-swept dog—often went to work with Art Scholl, perched on his shoulder in their aircraft or riding on the wing as Scholl taxied on the runway. Aileron’s sweater is on display at the Udvar-Hazy Center. pic.twitter.com/U5CrJCG0rf
— National Air and Space Museum (@airandspace) August 12, 2021
La tragedia durante le riprese di Top Gun e la morte di Art Scholl
Prima di Top Gun, Art Scholl aveva già lavorato come stuntman, effettuando innumerevoli acrobazie, già per diversi altri film e show televisivi. Come riporta il Los Angeles Times in un articolo scritto all’epoca della morte di Scholl, l’eroe dell’aviazione era uno degli ultimi tre piloti di stunt di Hollywood. L’incidente è avvenuto il 16 settembre del 1985. Scholl – che aveva 53 anni – si era alzato in volo seguito dal meccanico Kevin Kammer e da un altro pilota di stunt, Chuck Wentworth, fra i cui compiti c’era anche quello di controllare l’eventuale traffico aereo. Il pilota si stava preparando per eseguire una rotazione piatta invertita quando è successo qualcosa di inaspettato. Alle 17.45 circa, Kammer e Wentworth hanno visto l’aereo di Art Scholl capovolgersi prima di precipitare e schiantarsi nell’Oceano Pacifico. Kammer ha ricordato quelle che sono state le ultime parole di Scholl: “Ho un problema” e, qualche secondo dopo “Ho un vero problema”. Nella serata dello stesso giorno la Guardia Costiera ritrovò alcuni detriti del Pitts Special su cui Scholl stava volando, ma non vi era traccia né dell’aereo né del pilota.
Le ricerche proseguirono fino alla mattina successiva, quando si decise di interrompere una missione di ricerca ritenuta troppo pericolosa a causa della profondità in cui fu ipotizzato fosse finito l’aereo (circa 350 metri). Una possibile spiegazione dell’incidente mortale sul set di Top Gun sarebbe legata alla presenza della telecamera, fissata sull’aereo per effettuare le riprese. In questo caso, sarebbe stato il peso dell’attrezzatura a rendere difficile eseguire la manovra con successo. Una manovra considerata a basso rischio per un pilota esperto e che Scholl aveva non solo eseguito molte volte, ma anche insegnato a centinaia di studenti nella sua scuola di aviazione. Gli esperti ritengono invece impossibile che l’aviatore abbia commesso qualche tipo di errore. La morte di Art Scholl lasciò il mondo del cinema sotto shock e Top Gun venne dedicato alla memoria del celebre aviatore. Judy Scholl, la vedova del pilota, ha raccontato nel 2015 al Daily Mail: “Art era un pilota esperto e un grande showman. Calcolava al dettaglio ogni mossa e si preparava scrupolosamente. Aveva energia da vendere ed era molto divertente stare con lui. Prendeva il suo lavoro molto seriamente, non avrebbe mai infranto alcuna regola. Non so cosa sia successo durante le riprese di Top Gun, è stato uno shock enorme. Molte persone nell’industria cinematografica e nell’aviazione sono rimaste sorprese”.