Jurassic World – Il dominio: recensione del capitolo conclusivo della trilogia di Colin Trevorrow
La nostra recensione di Jurassic World - Il dominio, sesto capitolo della lunga saga inaugurata da Spielberg negli anni 90
Siamo all’ennesimo capitolo incentrato su una saga storica che nel corso degli anni (quasi 30 per la precisione) ha perso sempre più fascino ed interesse. Ma cosa ci sarà mai da dire sui dinosauri dopo sei film? Se ve lo state chiedendo allora proseguite con la lettura della nostra recensione di Jurassic World – Il dominio, ennesimo film sui lucertoloni più antichi della storia che prosegue il filone narrativo cominciato nel lontano 1993 con il primo Jurassic Park diretto da Steven Spielberg. Ma per essere ancora più precisi si tratta del terzo capitolo della nuova serie Jurassic World, iniziata nel 2015 con la regia dello statunitense Colin Trevorrow che torna a dirigere anche quest’ultimo film.
La storia fa da seguito a Jurassic World – Il regno distrutto del 2018, diretto dallo spagnolo J.A. Bayona. Gli eventi si svolgono dopo 4 anni dalla distruzione della “giurassica” Isla Nubar, con un mondo ormai invaso da tutte le specie immaginabili di dinosauri, integrati ormai nell’ecosistema del pianeta Terra. L’uomo deve abituarsi a convivere con una realtà nuova ed ostile. Nel cast tornano Chris Pratt, Bryce Dallas Howard e gli storici Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, con la partecipazione speciale anche dell’apprezzatissimo Omar Sy. Se siete curiosi di scoprire cosa ne pensiamo di questo ultimo capitolo non vi resta che proseguire con la lettura della recensione di Jurassic World Il dominio.
Indice:
La trama: Jurassic World Il dominio recensione
Sono passati 4 anni dalla distruzione di Isla Nubar, il mondo è stato ormai invaso dai dinosauri che si sono pian piano integrati nell’ecosistema. Il regno animale e soprattutto l’uomo sono costretti a convivere con questa nuova realtà. Ai vertici della nuova catena alimentare ci sono dei super-predatori pericolosi per qualsiasi essere vivente. Tra studiosi, bracconieri e scienziati ognuno ha delle proprie motivazioni per studiare i dinosauri, spaziando dal campo medico a quello bellico. Inutile dire che le conseguenze sono più problemi che benefici. Alla fine dei conti insomma la storia è sempre la stessa: l’uomo è il peggior animale.
Di tanti predatori esistenti l’uomo è sostanzialmente il più pericoloso, e fin qui nulla di nuovo. Lo scienziato di turno, carico di apparenti buone intenzioni, vuole studiare il Dna dei dinosauri per importanti applicazioni e risvolti in campo medico. Il sogno è quello di curare malattie inguaribili, ricorrendo alla genetica. Ma non tutto è oro quel che luccica ed anche i migliori intenti possono mascherare in realtà progetti pericolosi che possono mettere a rischio l’intera esistenza del pianeta. In particolar modo un misterioso esperimento andato male rischia di innescare l’estinzione di tutti gli esseri viventi.
L’ennesimo tuffo nel passato: Jurassic World Il dominio recensione
Nostalgia canaglia. Un motto ben noto all’industria cinematografica hollywoodiana che, sempre di più nell’ultimo decennio, ha proposto sequel e remake di vere pietre miliari del cinema. Neanche un mese fa usciva nelle sale il nuovo Top Gun, e già oggi parliamo del “nuovo Jurassic Park“. Jurassic World Il dominio è la nuova installazione dell’ennesimo franchise storico che si arricchisce dunque con un nuovo capitolo. L’intento è come sempre far leva su una fanbase praticamente ampissima e coinvolgere, magari, le nuove generazioni.
In fondo i dinosauri piacciono a tutti no? Forse non più. O quanto meno servirebbe rinnovare un pochino la materia, portando un qualcosa di personale e autoriale in una saga come questa. Un tentativo del genere era stato fatto proprio da J.A. Bayona con il suo gotico ed a tratti horror Jurassic World – Il regno distrutto. In tal senso si richiede a Colin Trevorrow uno sforzo creativo in più per non deludere i fan e rinnovare una serie giunta ormai al sesto film.
Analisi in breve: Jurassic World Il dominio recensione
Dobbiamo dire che la storia parte da buone premesse. Con i dinosauri a piede libero sono effettivamente tante le strade percorribili. Sarebbe interessante ad esempio sviluppare il discorso relativo alla loro integrazione nell’ecosistema mondiale, approfondendone il rapporto con gli altri animali ed in primis con l’uomo. Eppure di tante possibilità il nuovo Jurassic World Il dominio finisce per imboccare forse la più scontata. Ma andiamo con ordine. La prima parte è effettivamente quella che ci ha maggiormente sorpreso. Colin Trevorrow mischia le carte e rinnova il genere, regalandoci sequenze a metà tra uno spy-movie ed un’avventura vera (più vicino ad un Uncharted che ad Indiana Jones). Il tutto aggiungendo alla formula ovviamente i dinosauri, costante minaccia all’incolumità dei nostri protagonisti per tutto il film.
Inseguimenti, sparatorie, rapimenti, indagini segrete: tutto sembra funzionare a meraviglia per buona parte del film che poi si perde inesorabilmente nell’ultimo atto, quando Trevorrow smarrisce la sua vena autoriale. La ventata di aria fresca che abbiamo respirato è transitoria e trama ed azione cadono in un ciclo ripetitivo per niente innovativo. Giocano in tal senso a sfavore i circa 150 minuti di girato, decisamente troppi quando scopriamo che esaurite le novità iniziali il film ha poco da dire. E sinceramente avere a che fare solo con i dinosauri non è più abbastanza, almeno non nel 2022 e dopo ben sei film. Per non parlare del piattume dei soliti personaggi: o troppo buoni o troppo cattivi.
Aspetti tecnici: Jurassic World Il dominio recensione
Jurassic World Il dominio è invece promosso dal punto di vista tecnico sia per quanto riguarda il comparto scenografico/fotografico che per gli effetti speciali e la CG (raramente invadente e vistosa). In particolare sottolineiamo l’importanza di vedere un film del genere al cinema per apprezzare appieno la traccia audio con tutti gli effetti sonori; ci riferiamo soprattutto ai rumori e versi emessi dai dinosauri che trasmettono una certa “imponenza” e realismo garantendo, al pari con la loro fisicità visiva, l’impatto scenico dei lucertoloni. Inutile dire quanto perda di “qualità” un film così visto a casa, magari su uno schermo piccolo e senza impianto home video. Ci piace pensare in tal senso che ci siano ancora pellicole che seppur commerciali siano pensate primariamente sempre per il grande schermo.
Le nostre conclusioni
La saga di Jurassic World giunge al suo terzo capitolo (sesto complessivo per la serie Jurassic Park) mixando vecchie e nuove generazioni dentro e fuori lo schermo. I protagonisti dei primi film incontrano i nuovi in una sorta di reunion che dovrebbe portare novità e lustro al franchise ma in realtà, dopo un buon inizio, cade nei medesimi schemi e riarrangiamenti di plot visti, rivisti e stravisti. Senza considerare la trappola mortale che affligge molti dei film figli dell’era moderna; forti di budget fuori portata e di tecnologie sempre più all’avanguardia, si ricorre sempre allo stesso “specchio per allodole“. Un’azione frenetica e ripetitiva contornata da stroboscopici e mirabolanti effetti speciali. Ma andando al succo la sostanza è ben poca.
Viene da pensare allora, per le premesse iniziali, che Colin Trevorrow abbia davvero sprecato una buona occasione. C’è da dire ad onor di cronaca che Jurassic World Il dominio è tutto sommato scorrevole, alcune sequenze sono visivamente spettacolari; la storia a tratti diverte ed in definitiva il film intrattiene. Ma davvero avevamo bisogno di un ennesimo capitolo con tali caratteristiche? Inutile dire che per questioni di botteghino il nuovo Jurassic World Il dominio punta ad un pubblico più ampio possibile offrendo una chiave di lettura semplice e lineare adatta anche per i più piccoli. Un classico per famiglie e per i nostalgici della serie. Ma davvero non ne sentivamo il bisogno.
Jurassic World - Il dominio
Voto - 6
6
Lati positivi
- Gli effetti speciali
- Piuttosto innovativa la prima parte
Lati negativi
- Troppo ripetitivo
- La trama e i personaggi risultano piatti